Chapter 21

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Rafe mi lasciò qualche metro prima di casa mia, sei mai John B o peggio, Jj, mi avessero visto con lui avrebbero potuto scatenare un putiferio, già tra i Pogues e i Kooks non girava buona aria, ci mancava solo un'ulteriore rissa.

Cautamente mi incamminai per il cortile cercando di fare meno rumore possibile, solo quando mi accorsi non esserci il nostro furgoncino aumentai il passo e mi portai all'entrata. Chiusa. Cazzo. Evidentemente se ne erano andati e avevano chiuso la porta, quindi decisi di provare la seconda alternativa: la finestra del bagno; solitamente essa era sempre aperta per volere mio, con la mia minuta figura non avrei dovuto far fatica ad entrarci.

Ecco come sostenevo, conoscevo fin troppo bene casa mia e i miei amici;
Gettai da essa tutte le mie cose, ovvero: il mazzo di fiori, la mia borsa, il mio telefono, i sacchetti di vestiti presi da Rafe e poi infine con un braccio e poi l'altro entrai dalla finestra, dei ragazzi non c'era ombra.
Come prima cosa mi precipitai al mio carica batterie e dopo averlo collegato alla corrente ci attaccai il mio telefono, nel sperare si accendesse il prima possibile, così avrei avvisato mio fratello e gli altri.

Nel mentre che aspettavo deciso di sistemare tutte le cose, indossai dei pantaloncini di jeans corti e poi sopra un pezzo di costume, alla fin fine eravamo in località di mare; poi sistemai al meglio i miei vestiti nell'armadio che disponevo in camera e infine riempì un vaso con dell'acqua per poterci mettere i tulipani, ma ecco che puntualmente sentì il Twinkie spegnere il motore davanti la veranda, erano arrivati, mi dovevo preparare all'inferno.

Mi portai in giardino e appena scesero notai i loro occhi illuminarsi, Jj fece un sorriso che andava da un'orecchio all'altro, ma quando notò il viso incupito di John B, cercò di rimanere più serio possibile.
"Ora mi devi delle spiegazioni signorina!" sbraitò mio fratello venendomi incontro "lo sai che non rispondi al cellulare da ieri sera?" prese fiato e poi continuò a parlare alzando ogni volta sempre di più la voce "lo sai che se non ti fossi fatta viva a breve sarei andato dalla polizia? Lo sai che ho avuto un attacco di ansia non trovandoti? Lo sai...lo sai..." cominciò a balbettare, non sapevo se per il nervoso che aveva indosso o per tutto l'accaduto.

"John B" mi avvicinai a lui mettendogli le braccia al collo "no Gaia" mi levò bruscamente e rimase a guardarmi spaesato quanto confuso "torna dentro casa!" mi ordinò ed io eseguì i suoi ordini come una marionetta, questa volta non potevo dargli tolto.
Mi accomodai sul divano e aspettai di prendere una ramanzina da entrambi i ragazzi. "Partiamo dall'inizio! Dove cazzo eri ieri sera?" esclamò camminandomi avanti indietro ripetutamente, mentre Jj si era appostato su una sedia a guardare il tutto. "Ero da un'amica che non conosci, poi abbiamo fatto tardi e quindi mi ha invitata a dormire a casa sua..." mi interruppe subito dopo il biondo, che fino a quel momento era rimasto in silenzio.

"Hai un telefono! Potevi benissimo avvisarci!" ottimo, non solo mio fratello mi stava rimproverando, ma anche il nostro Maybank. "Era scarico" comunicai ai due che sembravano non voler capire la mia situazione.
"Questa volta l'hai fatta grossa" John B continuava a girarsi i pollici tra le mani "sei in punizione, tu non esci da qui" mi ordinò e detto questo si portò all'esterno, camminando diritto e con lo sguardo in avanti.

"John B" gridai "non sei nostro padre e sono abbastanza grande per arrangiarmi!" non si degnò nemmeno di voltarsi indietro per ascoltare le mie parole, si diresse alla barca e mi ignorò.
Con la rabbia avvolta in me, scesi gli scalini della veranda e decisi di seguirlo, se non fosse stato per Jj che mi afferrò dalla vita cercando di riportarmi dentro casa.

"Lasciami stare" sbottai dandogli una leggera spinta involontaria e lui mi guardò, senza dire una parola rimase ad osservare le mie guance arrossate per via della rabbia e della febbre e i miei capelli biondi tutti arruffati.

"Vai a riposarti" mi incitò accompagnandomi a letto, anche se erano solo le 5 di pomeriggio. "Avete recuperato la telecamera subacquea che vi serviva?" domandai cercando di cambiare discorso, visto che non volevo andarmene a dormire. "Oh certamente Gaia" mi fece sedere sul materasso "bene ora devi startene buona, sono gli ordini di tuo fratello, io non disubbidirei" mi fece l'occhio l'uno e gli gettai un cuscino addosso, che fu ricambiato da una spinta che mi fece accasciare a pancia in su.

"Peccato speravo mi facessi compagnia!" lo stuzzicai e mi guardò malizioso "se proprio insisti" si accomodò al mio fianco e rimase con un sorriso da ebete stampato in viso; nel frattempo il sonno stava avendo la meglio su di me, allora mi voltai dalla parte opposta a Jj e chiusi gli occhi.

Dormivo così serena fino a quando le voci alterate dei miei amici non mi svegliarono, evidentemente erano arrivati anche Pope e Kiara. Cautamente mi alzai dal letto e guardai l'ora, erano le 9 di sera; indossai le mie infradito e mi portai verso la cucina, ovvero da dove proveniva tutto quel trambusto.

"Che succede?" chiesi guardandoli con il viso assonnato, ma poi notai subito la faccia di Pope in completo devasto e ricoperta di sangue, era stato picchiato!
"Chi è stato?" chiesi precipitandomi su di lui e appoggiando una delle mie mani sulla sua guancia per cercare di scorgere meglio tutti i suoi lividi in volto.

"Secondo te?!" esclamò alzando le braccia all'aria mentre tutto mi guardavano dispiaciuti per l'accaduto. "Sono stati i kooks?" domandai quasi sicura che fossero stati loro.
"No" rispose freddo, ma allora chi era stato?

"Rafe Cameron"

scelta difficile || rafe cameronDove le storie prendono vita. Scoprilo ora