Mi svegliai al lieve rumore di qualcuno che si muoveva, non poteva che essere Rafe. Pian piano aprì gli occhi, solo quello che bastava per vedere cosa stesse facendo, ma la luce che penetrava in quella stanza era fin troppa.
"Buongiorno" pronunciò lui e lo notai solo con l'asciugamano alla vita, evidentemente si era appena fatto una doccia, perché riuscivo a intravedere le gocce d'acqua scorgergli sul petto e i capelli bagnati che li pendevano sulla fronte. "Che ore sono?" chiesi stropicciandomi gli occhi "è mezzogiorno hai dormito un bel po'" mi stupì di me stessa e rimasi ad osservarlo. "Quanto hai dormito te?" a parer mio il suo grado di sopportazione attraverso tutte le mie domande era sotto lo zero. "Due ore" rispose aprendo l'armadio e scegliendosi i vestiti, che subito dopo poggiò nella sedia.
"Rafe è colpa mia se hai dormito così poco, non dovevo disturbarti... me ne vado" feci per alzarmi dal letto, ma senza nemmeno guardarmi mi ordinò di stare seduta. "È una fortuna che sia riuscito a dormire, non dormo da praticamente cinque giorni" a quella sua affermazione sgranai gli occhi, era tecnicamente impossibile che riuscisse a stare in piedi così come era. "Non è una cosa da sottovalutare!" sbottai andando verso di lui, per guardarlo in viso, ma appena mi alzai cominciò a girare tutto così velocemente, che non capì nemmeno dove mi trovassi.
"Avrai un bel mal di testa" mi sollevò da terra e mi poggiò sul letto, io mi limitai ad annuire, ma in questo momento mi interessava di più sapere come stesse, lui si era preoccupato per me, forse ora dovevo farlo anche io. "Perché non dormi?" chiesi, la risposta poteva essere semplice come difficile, ma lo notai far cadere l'asciugamano alla vita e in un nano secondo girai il viso dalla parte opposta a lui.
"Potevi cambiarti in bagno?!" esclamai schifata dal suo gesto "questa è camera mia e faccio quel cazzo che voglio, hai capito?" mi adattai al silenzio e aspettai che si mettesse i boxer "girati" infine disse."Quindi? Mi rispondi o no alla cazzo di domanda?" sbottai un po' più innervosita "affari miei" si piazzò di fronte a me e velocemente posò una mano sulla mia fronte "rimettiti a letto che hai la febbre" lo guardai sconcertata, non poteva dire sul serio.
"Non ignorare quello che ti ho chiesto!" esclamai rimettendomi sotto le coperte "c'è qualcosa che non va in me" stavo per rispondergli sgarbatamente dopo questa riposta, ma lo notai gesticolare in modo strano con le mani, in modo che mi fece percepire che forse non stava mentendo e io potevo benissimo capirlo, Rafe era sempre stato diverso da tutti.
"Cosa non andrebbe in te?" chiesi e poi sorrisi "oltre ad essere un arrogante, antipatico e stupido Kooks!" mi guardò serenamente, col viso calmo e senza sembrare infastidito dalle mie parole. "Me lo chiedo anche io cosa non vada in me, forse..." si blocco tenendosi le mani strette l'un l'altra, sfregandosele in continuazione come in segno di agitazione, ma decisi di lasciarlo stare e non insistere, lo avrei solo innervosito maggiormente.
"Ne hai mai parlato con qualcuno?" domandai per sperare di provare a capirlo, ma ottenni solo una risposta negativa sgarbata.
"Comunque" si avvicinò a me e dal comò prese un sacchetto riposto di sopra, porgendomelo tra le mani "ti ho preso il pranzo" poi si spostò prendendo un'ulteriore borsa e si sedette al letto. "Grazie, ma non dovevi" arrossì in viso e lui non disse niente, rimase col suo solito sguardo impietrito e indifferente."Quando sono andato a prenderti il pranzo, ti ho preso questi per quando tornerai a casa, così darai meno sospetto ai tuoi stupidi amici Pogues" a quella sua frase rimasi sbalordita, non credevo alle sue parole, mi aveva seriamente preso dei vestiti? "Non sapevo cosa ti potesse piacere, quindi ti ho preso un paio di cose, scegli te cosa mettere. La taglia penso sia quella giusta invece" pronunciò tutto d'un fiato, non credendo nemmeno lui a quello che aveva fatto.
Mi mise davanti la borsa e aspettò che io la aprissi, allora con la bocca ancora piena feci ricadere i vestiti sul materasso.Non mi aveva preso alcuni vestiti, mi aveva preso qualsiasi genere di abbigliamento. Mi voltai verso di lui, non sembrava aver scorto il mio sguardo, era concentrato a toccare le cose che aveva comprato; allora lasciai ricadere la mia piadina dentro il sacchetto e circondai il suo viso con le mie mani, poi subito dopo gli lasciai un veloce bacio sulla guancia, tale che si girò a guardarmi e sorrise, ma subito dopo si alzò di scatto, come irrequieto. "Che ti prende?" chiesi, mentre nel frattempo guardavo i vari abiti a me di fronte. "Niente" rispose schietto.
"Gaia" subito dopo si riavvicinò spostandomi i capelli dietro l'orecchio, ma poi ritrasse la mano "provati i vestiti" mi ordinò e sinceramente non me lo feci ripetere due volte, mi alzai dal letto ancora con la bocca piena e corsi con tutti i capi al suo bagno, ma solo dopo essermi tolta la maglietta mi resi conto di non aver chiuso la porta. "Vuoi che ti aiuto a vestirti?" lo sentì dire da dietro, in quale peggiore poteva in altro modo provocarmi!
"Rafe girati!" esclamai e mi voltai di colpo, tenendomi la maglia davanti, in modo che mi coprisse il corpo in solo intimo."Tranquilla" mise le mani in segno di pace "non è la prima volta che ti vedo così" e richiuse la porta del bagno. "Che cosa?" sbottai da dentro riaprendola violentemente, ma questa volta me lo ritrovai di fronte di me a pochi centimetri, indossava solo i pantaloni, non si era ancora finito di vestire dalla doccia. "Impara a chiudere bene le porte dei bagni quando ci vai" il suo sorriso o meglio ghigno, furono la cosa che più mi fece innervosire "non è comunque rispettoso guardare!" esordì sicura di me stessa.
"Ripeto" mi sfilò la maglia dalle mani, lasciandomi in intimo "io - ti - ho" scandiva ogni parola lasciando dello spazio di tempo tra una e l'altra "già - vista - così" rimase a guardarmi negli occhi, quegli occhi azzurri che poi caddero alla tentazione di abbassarsi.
"Non però da così vicino" si lasciò sussurrare e con una leggera spinta, lo allontanai da me è così finalmente chiusi quella porta del bagno.
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scelta difficile || rafe cameron
FanfictionDue opposti, Gaia Routledge una pogues e Rafe Cameron un Kooks. Fin dai primi anni della loro vita i due non si sopportano, mantenendo un odio costante da parte di entrambi, ma che sotto sotto sanno che nonostante quell'odio c'è qualcosa che li avv...