Dopo il veloce sguardo a mio padre, tornai sui miei passi dirigendomi verso la mia stanza con in mano la spremuta e nell'altra il piatto con il panino poggiato sopra. Cautamente aprì la porta, sinceramente non sapevo cosa avrei potuto aspettarmi da quella ragazza, ammetto che era veramente scossa da tutta la situazione e si trovava comunque ancora insieme a me, anche se avevo ammazzato una persona davanti ai suoi occhi.
La trovai distesa sul letto e rannicchiata su un lato, la sentivo respirare affannosamente, era così bella in ogni momento. Appoggiai la piccola cena che gli avevo preparato, non l'avrei svegliata, aveva bisogno di dormire.
Mi preoccupai delle minime cose, chiusi la finestra visto che aveva i capelli bagnati, non volevo che si ammalasse, le rimboccai le coperte e spensi le luci.
La osservai, era così dolce e debole, ero insicuro di mettermi al suo fianco per dormire, ma mi importava poco, quello era il mio cazzo di letto.
Mi posai al suo lato e poi mi avvicinai al suo viso, scrutando ogni sua singola perfezione e infine ci lasciai un bacio sulla sua guancia sinistra, in maniera molto delicata.Si mosse leggermente, mentre io rimasi poggiato sul mio gomito ad osservarla con un leggero ghigno, le idee che mi passavano per la testa e le cose che stavo fantasticando non se le sarebbe neanche immaginate quella ragazza, così pulita così vergine.
"Rafe" emise un leggero lamento, molto probabilmente dormiva ancora e si trovava in un puro stato di dormiveglia. "Si?" le spostai le ciocche di capelli cadute sulla guancia e gliele accarezzai.Tutta questa finezza non dipendeva da me, ma solo da lei, non sapevo cosa mi aveva provocato per farmi cambiare in questa maniera...
Socchiuse gli occhi o almeno quel che bastava per scorgermi, mi afferrò il volto con entrambe le mani e a mia grande sorpresa fece scontrare le nostre labbra in un lungo e lento limone, con tanto di passione.
"Buonanotte Rafe" lasciò scorrere un dito sulla mia bocca e poi si abbandonò al sonno."Notte Gaia" sussurrai prima di avvolgerla tra le mie braccia e lasciarla dormire sul mio petto, non dissi nient'altro e cominciai a far scorrere le mie dita tra i suoi capelli mentre lei fece lo stesso, con le sue unghie, sul mio corpo nudo e così passammo i nostri ultimi minuti prima di addormentarci.
La notte scorreva bene ed io nonostante tutti i miei problemi di insonnia, con la sua presenza riuscivo a dormire anche quasi tutta la notte, cosa che non accadeva ormai da anni.
Gaia era sempre stata immobile fino a quando non prese a muoversi, ogni volta più irrequietamente lasciando seguire dei respiri affannosi e accelerati. "Ei" scossi il suo minuto corpicino senza ricevere nessun risultato "piccola" mi alzai leggermente con la schiena per scorgerla, mi stavo preoccupando visto che stava cominciando a piangere "svegliati" sbottai guardandola incapace di spiegarmi cosa stesse avendo, forse un brutto sogno pensai...
Spalancò gli occhi e mi guardò con quello sguardo, era spaventata ma non da qualcosa ma da qualcuno, aveva paura di me. "Gaia" la presi per le guance, ma mi allontanò subito "ti prego non fare così" la supplicai alzandomi dal letto visto che lei si era spinta verso un muro, teneva poggiate le spalle alla parete e mi guardava in preda al panico "tu tu tu" stava farfugliando.
"Sei un assassino" era la prima volta che la vedevo così e sapevo che lo stato per cui stava in questo modo era solo colpa mia, tutto ciò mi faceva sentire uno schifo. "Ascoltami" portai le mani sul mio petto e cercando di ammorbidire l'aria negativa creatosi mi avvicinavo ogni volta qualche passo in più; lei invece era ferma, scrutava le mie mosse come se studiasse quale prossimo passo avrei fatto e lo sapeva benissimo.
"No" bisbigliava ora "stammi lontano" mi ordinò, ma queste parole mi entravano e uscivano dalle orecchie.
Le ero a pochi metri dal corpo e sembrava andare tutto bene fino a quando non scattò verso il mio comodino che si trovava di fianco al letto; mi ci volle qualche secondo prima di realizzare che stava tentando di recuperare le chiavi della stanza, non esitai a cercare di afferrarla ma mi precedette nel tempo giungendo poi alla porta."Cazzo" urlai afferrandola dai fianchi prima che girasse la maniglia "dove pensi di andare" la premetti contro al muro con tutte le mie forze, aveva il viso spaventato anche se la maggior parte delle sue azioni erano guidate dalla pura e sana adrenalina che scorreva nel suo sangue in questo momento.
"Che sta succedendo?" spalancò la porta Rose mentre la manina di Wheezie sbucava per accendere la luce della stanza, questo era il peggior tempismo che potessero avere ma d'altronde avevamo fatto molto rumore, era inevitabile che questo accadesse.
Il viso della dolce Gaia si voltò impacciato, alla luce potevo notare quanto fosse perfetta, la guardai spostarsi dal muro e affiancarsi a me."Niente Rose" sbuffai accennando un veloce sguardo alla ragazza che mi stava di fianco, palesemente terrorizzata dal sottoscritto. "Gaia?" si rivolse a lei, quanto la odiavo quella donna, se solo l'avrebbe toccata mi ero giurato con me stesso che l'avrei portata via da questa casa, non doveva rovinarsi come avevo fatto io, sotto gli inganni di mio padre e di quella bionda.
Non disse niente.
Guardava qualcosa, ma non qualcuno, mi ci volle poco a capire che stava escogitando un modo per scappare, ma mi battè sul tempo e si gettò verso il corridoio per poi prendere a correre "fanculo" gridai portandomi nervosamente le dita tra i capelli e poi cominciai a seguirla, era un pericolo lasciarla andare per me e per il nostro rapporto, che ne sarebbe stato? D'altronde era sicuro che avrebbe aiutato suo fratello e non me.
"Gaia avanti" ero ormai arrivato in giardino, ce l'avevo a pochi centimetri, non correva nemmeno, era così disorientata... la presi per un polso portandola violentemente contro il mio petto "stai ferma!" le urlai in pieno viso, facendola rabbrividire "torniamo dentro" la sollevai di peso e cominciò a scalciare e dimenarsi, non voleva sicuramente ritornare in casa "calmati per favore" la piazzai sulla veranda, ma a mia grande sorpresa la piccola Routledge non perse tempo a colpirmi in pieno viso con un pugno.
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scelta difficile || rafe cameron
FanfictionDue opposti, Gaia Routledge una pogues e Rafe Cameron un Kooks. Fin dai primi anni della loro vita i due non si sopportano, mantenendo un odio costante da parte di entrambi, ma che sotto sotto sanno che nonostante quell'odio c'è qualcosa che li avv...