Chapter 78

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Uscì dalla doccia indossando un semplice intimo nero, dirigendomi in cucina a bere qualcosa visto che nonostante fossero le 9 di sera non avevo ancora toccato cibo; svoltando l'angolo sobbalzai ritrovandomi la figura di Rafe diritta davanti ai fornelli, emisi un leggero sussulto dalla bocca e l'asciugamano che tenevo tra le mani scivolò a terra, inconsapevole del fatto che mi trovassi seminuda di fronte a Rafe.

"Che ci fai qui?" sbottai infastidita "mi sono permesso di entrare" si arrampicò sugli specchi in cerca di una scusa abbordabile "questo lo noto" affermai mentre mi chinavo per raccogliere il panno e coprire il mio corpo. "Ti vergogni di me?" mi schernì notando i miei gesti "no" sussurrai tenendo l'asciugamano al petto "ti ho vista così tante volte in intimo" si portò pericolosamente verso la mia esile ed ormai fin troppo magra figura "e ti ho vista così tante volte nuda" l'ultima parole risuonò maggiormente nelle mie orecchie e di conseguenza levò bruscamente il panno di tessuto.

Chinai il mio sguardo arrossato verso sinistra e percepì i suoi occhi addosso, "tieni" mi porse la sua felpa che poggiava nell'isola della cucina "indossala o prenderai freddo" notavo come avevo infastidito Rafe con questo mio gesto, dopotutto lui ce la stava mettendo tutta con me e allora cercai di rimediare al mio errore.

"Allora" mi portai davanti alle pentole che si trovavano rigorosamente a cuocere nel fuoco "come mai sei qui prima del solito?" nessuna risposta, solo il più assoluto silenzio "Rafe mi stai ascoltando?" domandai ancora rivolgendogli le spalle "no, non lo sto facendo" a quelle sue parole mi voltai infastidita, aveva pure il coraggio di rispondermi in tale maniera.

Rimasi impietrita, il suo sguardo alquanto divertito mi destabilizzò "che ci trovi di così divertente?" chiesi incrociando le braccia al petto e sorrise a sua volta notando il mio broncio. "Andiamo biondina" le sue dita affondarono nel mio fianco sinistro, portandomi sensualmente verso il suo corpo torreggiante e si calò istintivamente nelle mie labbra rosate, facendo congiungere le nostre umili bocche.

"Ti consiglierei di indossare dei pantaloncini" divenni rossa senza rendermene conto e mi allontanai di qualche centimetro dal suo viso soddisfatto "oh e quindi è per questo che non mi stavi ascoltando?" sorrisi compiaciuta e girovagò lo sguardo altrove "può essere" sussurrò lasciandosi appoggiare al ripiano.

Scossi la testa divertita e mi riportai ai fornelli dove Rafe stava rigorosamente cucinando un risotto, non pensavo avesse delle doti culinarie visto il ragazzo in questione. "Sento il tuo respiro da qui" sbottai mentre mescolavo la pietanza e mi voltai nuovamente, notando la sua lingua passare nervosamente nel suo labbro inferiore.

"Fanculo" esclamò tutto d'un tratto "a cosa?" domandai prontamente "al controllo che mi ero ripromesso di avere nei tuoi confronti" a quelle sue parole si avvicinò pericolosamente e mi spinse contro il davanzale "sei una cazzo di droga" sussurrò in ultima prima di far combaciare le nostre bocche in un lento limone che a breve trasformò in qualcosa di appassionante, sembrava che aspettasse tutto questo da così tanto.

La sua mano scivolò lungo il mio collo, stringendolo leggermente al contatto così da poter scendere lungo di esso, baciandolo e succhiandolo con estrema delicatezza, il suo tocco mi metteva i brividi mentre mi concedevo a lui. "Posso?" le sue mani fredde mi chiesero il permesso di levare l'unico indumento che copriva il mio corpo, ovvero la sua felpa e feci un cenno con la testa.

Con un gesto rapido mi tolse la felpa e successivamente levò anche la sua maglietta bianca, il suo corpo così dannatamente perfetto era di fronte a me, rimasi ad osservarlo per qualche secondo, incantata dalla sua bellezza. "Tutto bene?" mi chiese scostandomi i ciuffi dalle guance e riportai il mio sguardo sul suo volto, i suoi occhi azzurri come il cielo traspiravano assai tranquillità quanta pazzia, ma nascondevano l'intera bontà che nascondeva questo ragazzo.

"Si" sussurrai e mi portai sulle sue labbra, i nostri corpi nudi e caldi al contatto, il suo tocco, semplicemente lui mi aveva fatto scoprire il vero amore. Con un semplice gesto mi sollevò e attorcigliai le gambe al suo bacino, nonostante le nostre intimità fossero a contatto le sue mani non mi avevano ancora toccata in nessuna zona privata, facendomi sentire a mio agio, con me stessa e con lui.

Si portò verso il divano e dolcemente ci appoggiamo sopra di esso, la sua figura sopra la mia e riprese quello che avevamo iniziato facendo scorrere le sue labbra lungo il mio corpo, scendendo fino al mio seno ancora coperto dal reggiseno. Mentre baciava sensualmente il mio corpo il suo membro spingeva contro la mia intimità, amavo provocargli tutto questo, ma lo spregiudicato Cameron non si fermò a dei semplici baci, le sue mani cominciarono a salire lungo le mie cosce.

Sfiorò le mie mutandine cauto e riportò lo sguardo su di me "te la senti biondina?" domandò seducente "se non sei a tuo agio posso fermarmi anche subito" sussurrò sfiorando le mie labbra e feci un leggero cenno con la testa per poi afferrare le sue guance, calandomi in un passionale limone.

Le sue mani scivolarono fugaci nel mio inguine e scostando il mio intimo sentì le sue dita penetrare dentro di me, in maniera lenta e alquanto delicata, cominciò a muoversi, facendo piccoli movimenti ripetuti su e giù, suscitandomi diversi gemiti.
"Non sei più poi così tanto innocente piccola" sorrise continuando a baciarmi "ti concedi ad uno come me?" e mentre godevo dal piacere cercai di far uscire delle semplici parole dalla mia bocca "sei tu ad esserti innamorato della piccola verginella che tanto odiavi" sussurrai e consecutivamente un terzo dito entrò nella mia intimità.

Ansimai mentre aumentava la velocità e il suo sguardo compiaciuto riprese a baciarmi, questa volta in maniera più violenta, facendo scontrare ripetutamente le nostre lingue "e tu ti sei innamorata del cattivo ragazzo che tutti odiano" aggiunse mordendomi il labbro inferiore e percepì le sue dita entrare più in profondità, sempre di più, gettai la testa indietro senza aggiungere nessuna parola, dopotutto quello che aveva detto era vero, mi ero innamorata di una delle persone peggiori, ma sapevo con certezza che lui non era così, aveva solamente bisogno di essere amato da qualcuno.

scelta difficile || rafe cameronDove le storie prendono vita. Scoprilo ora