I don't care.

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Ashley

"Buongiorno." disse Christopher, uscendo dal bagno. Un sorriso stampato sul volto e il corpo fasciato da un vestito elegante.

A quanto ne sapevo gestiva un'impresa, ma non mi ero presa la briga di indagare, perciò non ne conoscevo i dettagli.

"Giorno." dissi, sorpassandolo e chiudendomi in bagno.

Legai i capelli in una coda alta e lavai viso e denti prima di tornare in camera per vestirmi. Il letto di Liam era già perfettamente rifatto e di lui, nessuna traccia.

Scesi le scale velocemente, forse troppo velocemente. "Scusa." dissi, quando voltando l'angolo mi scontrai con Ruth.

"No scusami tu, non ti avevo vista." disse mortificata. "Scusami davvero, mi dispiace." continuò.

La guardai perplessa e mi chiesi se avesse intenzione di scusarsi ancora.

Finse una tosse e dopo avermi sussurrato un flebile "comunque buongiorno", continuò a salire le scale.

Perché dovevano tutti quanti trattarmi così? Con i guanti bianchi. Come se io fossi una bambina disagiata. Non avevo bisogno della loro pietà. Ma nessuno sembrava capirlo.

Approfittai del fatto che il resto della famiglia fosse in cucina per indossare silenziosamente il cappotto e sgusciare fuori di casa.

Dopo aver chiuso il portone, mi voltai e la vista che mi si presentò davanti, mi lasciò completamente a bocca aperta.

Bianco. Bianco ovunque.

La neve ricopriva ogni centimetro di erba, ogni centimetro di tetto di ogni casa, di ogni albero.

Rimasi lì, inebetita per quelli che sembrarono minuti infiniti. Per me era surreale, roba da film di natale e cartoline.

Quando sentii uno sportello chiudersi rumorosamente, mi voltai e vidi Liam, il quale era appena entrato in una macchina.

Dalla parte del guidatore, lo sportello era aperto e il ragazzo che abitava di fianco a noi, se ne stava in piedi a guardarmi.

"Buongiorno, vuoi un.." iniziò, prima di essere interrotto da me.

"No." dissi, scendendo gli scalini e dirigendomi verso il marciapiede, l'unico ad essere stato ripulito dalla neve.

Alle mie spalle lo sentii ridere e mi chiesi se fosse un'abitudine o se fossi io ad essere tanto divertente.

Quando la macchina mi passò di fianco, Liam mi guardò per una frazione di secondo.

Quella mattina non mi aveva rivolto parola e lo sguardo che mi aveva appena dedicato, non era per niente sereno.

Lo ignorai, dato che delle sue lune storte mi importava ben poco, ed inserii gli auricolari nelle orecchie.

-

I professori inglesi pretendevano troppo. In classe non volava una mosca e la signora Thomson continuava a lamentarsi della confusione, apparentemente inesistente.

In quel momento iniziai a rimpiangere le lezioni di Judy, della signorina Martin.

Le sue lezioni finivano sempre per diventare dibattiti e allora nessuno rispettava più la regola del 'alza la mano prima di parlare'. E c'era una gran confusione, ma lei ci guardava sorridente, compiaciuta del fatto di essere riuscita ad attirare la nostra attenzione.

Perché quello era il suo scopo, evitare che i suoi studenti trascorressero le ore a fissare le lancette dell'orologio o il display del cellulare. E ci riusciva, quasi sempre.

Just Forget The World | h.s.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora