Ashley
Il telefono mi scivolò fra le dita, quando lo lasciai cadere sul materasso del mio letto.
Dodici chiamate e qualcosa come ventotto messaggi, in ognuno dei quali chiedevo scusa in tutte le forme possibili.
Una parte di me era consapevole del fatto che l'avessi combinata grossa, ma l'altra sosteneva ancora di aver fatto la cosa giusta.
Volevo tenerlo al sicuro o ero solamente stata talmente egoista da mettere al primo posto la mia gelosia e non la sua felicità?
Le bugie deludo le persone.
Magari fossi stata saggia quanto Liam. Ma lui era come Christopher, era una brava persona.
Io, invece, somigliavo a Rebecca. E se ero una bugiarda cronica, potevo sicuramente ringraziare lei.
Infondo era stata proprio Rebecca a dare il via a tutto. Aveva mentito sulla mia nascita, dando inizio ad una vita colma di bugie.
Tutta la mia vita era basata su un'enorme bugia. Brandon e Rachel erano dei bugiardi e dopo tutto, neanche Zayn era stato sempre onesto con me.
Mi presi la testa fra le mani. Era troppo facile incolpare gli altri. Nei casini mi ci ero messa da sola. L'unica cosa che dovevo fare, era prendere d'esempio gli errori delle persone nella mia vita.
Non che avrei dovuto fare altrettanto, ma esattamente l'opposto. Non lo avevo fatto, era solamente colpa mia.
Mi decisi ad alzarmi dal letto. Dovevo tenermi la mente occupata e l'unico modo sembrava quello di mettersi a studiare. Così presi un libro, i miei occhiali e raccolsi un po' di forza di volontà mentre scendevo le scale.
Zayn non era pronto per parlarmi, ma non era un problema. Doveva schiarirsi le idee, era normale. Sarebbe stato lui a cercarmi quando sarebbe stato pronto. Giusto?
Harry
Mai ero stato tanto felice di dare una mano a Liam con i lavori di casa.
Primo, perché mia sorella mi saltellava attorno, pretendendo di essere aggiornata sulla mia vita sentimentale. E secondo perché in quella casa c'era Ashley.
Non avevo neanche capito cosa dovessimo fare, ma non appena mi aveva chiesto di raggiungerlo a casa sua, avevo accettato.
Bussai e ad aprirmi venne Ruth. La bionda mi sorrise e mi lasciò entrare in casa.
"Per fortuna sei arrivato. Christopher non è in casa e un martello è l'ultima cosa che Liam dovrebbe maneggiare." lo prese in giro.
Ricordai di quando lui insistette per dare una mano, quando Robin iniziò i lavori per restaurare il secondo piano e fece un buco nel muro. Fu esilarante.
"Vado a chiamarlo, scende fra un minuto." disse, mentre saliva le scale. Io, che ormai frequentavo quella casa da quando ero piccolo, decisi di aspettarlo in salotto.
Ma non appena mi affacciai nella stanza, la riconobbi su una delle poltrone.
Era seduta con le gambe piegate e strette al petto. Su di esse supportava un libro, il quale leggeva con concentrazione.
Aveva i capelli scuri raccolti in una crocchia alta e arruffata. Gli occhiali da vista che indossava le davano l'aria da intellettuale e la rendevano semplicemente adorabile.
Indossava un felpa larga, di qualche taglia più grande. Ma non una felpa qualunque. La mia felpa.
Con un colpo di tosse attirai la sua attenzione. Lei sollevò il mento sorpresa e poi mi guardò confusa.
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Just Forget The World | h.s.
FanfictionLei, irrimediabilmente diffidente. Lui, irrimediabilmente convinto di poter farla tornare quella di una volta. Loro, irrimediabilmente legati l'uno all'altra. Alcune esperienze ti portano a chiuderti in te stessa. E innalzi muri insormontabili, obbl...