Ashley
Iniziò come un giorno qualunque. Come tutte le mattine mi alzai di malavoglia e rotolai giù dal letto. A colazione spiccicai solamente un paio di parole, ma nessuno ci fece troppo caso, ormai erano abituati.
Il clacson dell'auto di Harry trillò nelle mie orecchie alla solita ora e una volta fuori, un bacio affettuoso venne premuto sulla mia guancia, col visibile fastidio di Liam, il quale mi strappò il primo sorriso della giornata.
Rischiai di addormentarmi più volte durante le prime lezioni della mattinata. Il mio palmo sorresse il mio mento nel tentavo di non crollare per tutto il tempo.
Ancora mezza addormentata raggiunsi la mensa dove, a risvegliarmi dal mio stato di coma, ci pensò Niall.
"Ashley!" mi chiamò, iniziando a gesticolare per attirare la mia attenzione. Mi costrinsi a non alzare gli occhi al cielo e gli rivolsi un sorriso sforzato.
Trattenere il mio fastidio divenne arduo quando mi fece cenno di raggiungerlo al tavolo. Non tanto per lui, quanto per le due ragazze che gli sedevano di fronte. Sophie e Sierra. Non avevo niente contro nessuna delle due ma preferivo evitarle, ecco tutto.
Anche Harry si voltò in mia direzione e il sorriso che mi rivolse mi convinse a raggiungerli.
"Ehi." mi salutò, allungando una mano in mia direzione. L'afferrai e, leggermente confusa, lasciai che mi trascinasse a sedere sulle sue gambe.
Mi mossi nervosamente su di esse, non abituata a certe dimostrazioni d'affetto in pubblico.
Dean era solito tenermi sulle sue gambe, ma con il solo scopo di tenermi ferma e buona e la sua presa ferrea ne era una prova.
Invece Harry aveva entrambe le mani premute delicatamente sulle mie cosce e il mento poggiato sulla mia spalla.
Mi teneva lì solo per il piacere di avermi vicina a sé, non per controllarmi meglio o per dimostrare agli altri che fossi di sua proprietà.
"Sono riuscito a chiedere a Grace di uscire." esordì Niall, con un sorriso a trentadue denti stampato in pieno volto.
Mi voltai verso di lui, completamente sorpresa. Ricordavo bene come balbettasse alla sola idea di doverle rispondere quando lei le chiedeva semplicemente l'ordinazione. Adesso le aveva chiesto di uscire e a giudicare dalla sua espressione, era stato un successo.
"Venerdì alle sei." mi informò.
E da lì alla fine dell'ora di pranzo, non fece altro che torturarmi con domande all'apparenza stupide, ma in realtà fondamentali, come ciò che avrebbe dovuto indossare o dove avrebbe dovuto portarla.
Ma non riuscii a concentrarmi su altro se non sul tocco di Harry, il quale aveva iniziato a fare avanti e indietro sulla mia gamba.
Stava lentamente rilassando ogni mio nervo teso. Aveva la capacità di calmarmi. Harry aveva su di me un effetto camomilla.
Per un guizzo quasi involontario della pupilla notai lo sguardo di Sierra posato sul volto di Harry.
Non lo guardava come se fosse gelosa dei gesti affettuosi che mi stava riservando. Piuttosto appariva come compiaciuta, come se la vista di quell'immagine la rallegrasse.
Pensai che probabilmente, essendo amici, fosse a conoscenza di ciò che Harry avesse affrontato a causa di Katy. Forse era semplicemente felice nel vederlo sorridere, come io lo sarei potuta essere per Zayn.
Sperai che fosse questo il motivo che la spingeva a guardarlo in quel modo, altrimenti sarei tornata sui miei passi ed avrei perso la poca simpatia che avevo acquisito nei suoi confronti.
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Just Forget The World | h.s.
FanfictionLei, irrimediabilmente diffidente. Lui, irrimediabilmente convinto di poter farla tornare quella di una volta. Loro, irrimediabilmente legati l'uno all'altra. Alcune esperienze ti portano a chiuderti in te stessa. E innalzi muri insormontabili, obbl...