Lies disappoint people.

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Ashley

Nel momento in cui spense il motore, un attimo dopo aver parcheggiato l'auto di fronte alle nostre case, calò il silenzio.

Quel pomeriggio avevo avuto l'opportunità di conoscere meglio quello che era stato il passato di Harry.

Ne conoscevo a malapena il presente e il fatto che invece lui fosse a conoscenza di molte cose che mi riguardavano, mi preoccupava.

Sapevo di potermi fidare di lui, ma non era comunque facile. Non dopo essere stata ripetutamente tradita dalle persone che amavo.

"Grazie." ruppe il silenzio, voltandosi verso di me. Corrugai la fronte, chiedendomi per cosa mi stesse ringraziando.

"Sai per.." iniziò, lasciando la frase a mezz'aria. Si grattò la fronte in imbarazzo. 

"Per aver fatto per te, quello che tu hai fatto per me?" gli chiesi, voltandomi verso di lui.

Posò gli occhi nei miei e mi guardò in silenzio. 

"Se non fosse stato per te, non so se sarei riuscita ad aprirmi." spostai lo sguardo fuori dal finestrino.

"Allora sei tu che devi ringraziare me." scherzò, alleggerendo il clima che si stava venendo a creare.

Gli rivolsi un sorriso. "Si, suppongo di si." 

Alzò una mano e sfiorò la mia guancia con il pollice. 

"È stato un piacere." disse, prima di scendere dall'auto.

Rimasi un attimo immobile, con l'intenzione di fermare il formicolio che aveva lasciato sulla mia guancia e di stabilizzare il battito del mio cuore.

Una manciata di secondi dopo, sbuffai rumorosamente e scesi di macchina.

Dio, cos'era capace di scatenare in me quel ragazzo.

"Le nostre strade si dividono." sorrise, dondolando con i talloni sul confine dove si incontravano le nostre case.

"Pare di si." concordai, mentre lo raggiungevo. Un silenzio imbarazzante cadde fra noi e lui sorrise per smorzarlo.

"Oh." dissi, ricordando che indossavo la sua felpa. Iniziai ad abbassare la cerniera, ma lui mi chiese di fermarmi.

"Fa freddo, puoi tenerla." si affrettò a dire. Io lo guardai insicura. "Puoi restituirmela un altro giorno." mi assicurò. 

"Oh, okay," gli sorrisi, "grazie." aggiunsi, mentre la richiudevo.

Era ormai sera e la luce del lampione non gli rendeva giustizia. La linea definita della sua mandibola mi faceva impazzire, avrei voluto percorrerla con le mie labbra.

"Non rispondi?" mi chiese all'improvviso, facendomi notare che il mio telefono stava squillando. 

Lo estrassi velocemente dalla tasca dei jeans e subito dopo aver visto chi fosse, risposi.

"Zayn." Il suo nome mi cadde dalle labbra come una bambina che non vede il suo papà da tanto e può finalmente riabbracciarlo.

Con la differenza che io non potevo stringerlo fra le mie braccia ma dovevo accontentarmi della sua voce. Era definitamente diventato il suono che preferivo. Era talmente familiare ed affettuosa che mi riscaldava il cuore.

"Ehi." disse in risposta. Era solare, speravo che avesse delle buone notizie. 

"Come stai?" gli chiesi e non appena terminai la domanda, un colpo di tosse attirò la mia attenzione.

Mi ero dimenticata della presenza di Harry. 

Alzò una mano ed indicò casa sua per farmi capire che entrava. Io annuii e lo seguii con lo sguardo mentre si avvicinava a me.

Just Forget The World | h.s.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora