Un anno e mezzo prima
Scesi in strada e mi beai del sole che scaldò immediatamente la mia pelle. Avevo appuntamento con Dean, perciò mi sbrigai, odiava vedermi arrivare in ritardo.
Ed io avevo imparato a non fare le cose che lo infastidivano. Fin troppe volte mi aveva urlato in faccia, ma poi si era calmato quasi subito.
Zayn diceva che era un rapporto malato, ma io credevo solamente che lui cercasse di cambiare le cose negative in me. Mi aveva resa migliore. O perlomeno adesso non arrivavo più in ritardo.
"Ehi." insorse una voce alla mie spalle.
Sussultai quando qualcuno si aggrappò con violenza ai miei fianchi. Mi voltai spaventata, ma mi rilassai non appena riconobbi Dean.
Premette con forza le sue labbra sulle mie, lasciandoci un retrogusto di birra e tabacco.
"Stavo andando a casa tua. Come mai non sei là?" gli chiesi confusa.
"Perchè sono uscito con degli amici. È un problema?" chiese accigliato.
Scossi la testa. "No." dissi poi.
"Vieni." disse strattonandomi. "Stai con noi." aggiunse poi, trascinandomi all'interno del bar nel quale era con i suoi amici.
Non mi sentivo affatto a mio agio lì. I ragazzi erano quasi tutti sbronzi e le ragazze gli si aggiravano attorno, erano praticamente svestite.
"Chi è, la tua ragazza?" chiese uno, prima di sbattere la mano contro il mio sedere.
Mi voltai del tutto sconcertata e Dean rise, senza dirgli niente. Non era geloso, non gli importava se un suo amico mi avesse appena toccata. Io non capivo.
Lo seguii sconsolata, desiderando di poter uscire il prima possibile da quel posto. Si mise su una sedia e mi fece sedere sulle sue gambe.
Stetti lì un'ora, in silenzio, ad ascoltare i loro discorsi malati, a sopportare i commenti indecenti e ad ignorare il comportamento del mio ragazzo.
Dopo un'altra mezz'ora gli chiesi se mi lasciava uscire un attimo per prendere una boccata d'aria. Il fumo delle loro sigarette aveva praticamente sostituito l'ossigeno. Gli occhi e la gola mi bruciavano.
Lui mi diede incredibilmente il permesso e una volta fuori, ripresi a respirare. Mi sedetti su una di quelle sedie di plastica, grigie e scomode.
Restai lì qualche minuto e poi, sul marciapiede di fronte a me, vidi Sophie, la ragazza di Zayn. Non mi era mai andata troppo a genio, ma lui era pazzamente innamorato di lei e perciò ero stata costretta ad accettarla.
"Ehi, Sophie." dissi avvicinandomi a lei. Quando lo feci, notai che dietro di sé trascinava una valigia.
Non sembrò felice di vedermi, finse una tosse e poi distolse lo sguardo. "
Vai da qualche parte?" le chiesi curiosa.
"Si." rispose lei, con poco entusiasmo.
"Un viaggio?" chiesi, incrociando le braccia al petto. Lei annuì velocemente.
"Capisco, si tratta di una vacanza con i tuoi? Dove andate?" chiesi.
Lei sembrò spazientirsi. In effetti l'antipatia che provavo nei suoi confronti era ricambiata.
"Inghilterra." rispose. Lo trovai un posto strano per un viaggio. Voglio dire, davvero vivevano in un posto come la California ed andavano in vacanza nella fredda e nebbiosa Inghilterra?
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Just Forget The World | h.s.
FanfictionLei, irrimediabilmente diffidente. Lui, irrimediabilmente convinto di poter farla tornare quella di una volta. Loro, irrimediabilmente legati l'uno all'altra. Alcune esperienze ti portano a chiuderti in te stessa. E innalzi muri insormontabili, obbl...