I'll take you where you want.

861 39 0
                                    

Ashley

Le sue braccia si congiunsero dietro la mia schiena e dopo le mie parole, rafforzarono la stretta. 

"Sono ancora arrabbiato." disse, cercando di restare serio. "Lo vedo." lo derisi.

Le sue mani si spostarono sui miei fianchi pizzicandoli. Mi divincolai nella sua presa, ma le sue braccia mi fermarono prima che io ci riuscissi.

"Non contraddirmi." mi avvertì, mentre cercava di trattenere un sorriso. 

"Faccio quello che voglio." controbattei, fingendomi irritata. "Ah, si?" chiese, sollevando un sopracciglio. 

Mi riprese fra le braccia.

Un gridolino lasciò le mie labbra non appena le sue vennero premute contro il mio collo, con lo scopo di farmi il solletico.

"Non toccarmi." dissi scherzosamente. Dato che, ormai, gli era concesso. Era comunque troppo tardi per tornare indietro sui miei passi.

"Credo di essermi guadagnato questo privilegio." rispose ironicamente, mentre mi dava un attimo di pace.

Un colpo di tosse ci riportò alla realtà ed entrambi ci voltammo verso l'origine del suono. Si trattava di Lauren. La quale, ferma sulla porta della cucina, ci guardava.

"È pronto il pranzo." ci informò, con il suo solito tono pieno di vita. 

Harry le fece il verso meritandosi una leggera botta sul braccio. Lo superai, avviandomi verso la cucina.

"Ashley?" mi chiamò, facendomi voltare. 

L'espressione divertita era svanita dal suo volto ed era stata sostituita da una molto più seria. 

"Non farlo più." 

Le sue parole suonarono come una supplica, c'era una sfumatura di disperazione nella sua voce.

Annuii e lui sollevò gli angoli della bocca in un piccolo sorriso. 

"Andiamo, muoio di fame." rise, raggiungendomi.

Zayn

Aprii il pacchetto ed estrassi un sigaretta. Un'altra. Portai la mano davanti all'accendino e socchiusi gli occhi mentre aspiravo con forza.

Il sole bruciava sulla pelle, proprio come la rabbia bruciava dentro al petto. Ero totalmente fuori di me. Non mi importavano le sue buone ragioni, avevo passato due giorni di inferno.

Se una tua amica non risponde al cellulare, non ci fai troppo caso, decidi che sarà lei a richiamarti quando avrà tempo. Ma cazzo, Ashley non era un'amica qualunque. Lei era tutto per me.

La lontananza mi stava uccidendo, se tardava a rispondere ad un mio messaggio, impazzivo.

Figuriamoci stare due giorni senza sue notizie. Non aveva neanche trovato una buona scusa. Mi aveva mentito, cazzo. Non importava se lo avesse fatto, secondo lei, per il mio bene.

Ciò che temeva era inevitabile. Non c'era alcun dubbio che sarei andato a far visita a quel figlio di puttana.

Se non la finiva con le minacce, l'avrei minacciato io di frantumargli la testa contro il muro. 

Nessuno poteva permettersi di infastidirla, nessuno.

Le sue parole frullavano ancora nella mia testa. Avrei voluto chiederle di più sul ragazzo che voleva aiutarla, ma che la mandava in confusione baciandola.

Ashley non si lasciava toccare da molti, che aveva di speciale lui? Sempre se l'avesse toccata con il suo consenso. Altrimenti avrei avuto due teste da sbattere contro il muro.

Just Forget The World | h.s.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora