Capitolo 1

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Osservo il cancello aprirsi e isso il borsone sulla spalla.
"Evita di farti rivedere qua" "non illuderti non ho alcuna intenzione di tornarci" guardo la direttrice difronte a me.
La sua voce irritante mi fa venire sempre più voglia di andarmene.
Ho sperato che questo momento arrivasse innumerevoli volte in questi due mesi.
Alzo il medio verso quella donna che mi fulmina con lo sguardo.
Lei mi guarda male e delle rughe intorno agli occhi si fanno spazio sul suo volto.
Esco da qua dentro e  non faccio in tempo a accendermi una sigaretta che maggie mi corre incontro abbracciandomi.
"Mi sei mancato stronzo" avvolgo le mani intorno alla sua vita.
Lei si stacca.
La guardo, ha I capelli più corti.
"Che hai combinato in questi due mesi" mi sorride.
"Sono passata a trovarti sempre ma non mi hanno mai permesso di vederti" "non credo sia difficile intuire il perché" lei sospira capendo che là dentro sono impazzito.

Mi accendo una sigaretta mentre in auto Daniel mi aggiorna su tutte le novità.
La verità è che mi interessa solo di una cosa.
"Lei?" "lei cosa?" "come sta?" maggie si sporge verso di me e mi guarda.
"Sta bene,drew sta bene" annuisco mentre aspiro il fumo.
"Ha un'altro?" "devo parlartene proprio io?"mi guarda in modo sospetto forse cercando di capire cosa provo, ma voglio solo vederla nient'altro.
"Ad ogni modo la vedrai tra meno di due minuti, sono tutti a casa mia" la guardo.
"Dimmi che non hai organizzato nulla" "ci ho pensato e lo stavo per fare ma mi sono resa conto che non fanno per te queste cose" sospiro di sollievo.
Scendo dall'auto e prendo in spalla il mio borsone.
Maggie apre la porta e non lo so se ho voglia di entrare.
Sbuffo ma lo faccio.

La prima cosa che faccio è appoggiare il borsone nero e guardarmi intorno.
Mi fa strano non vedere più muri grigi e pieni di scritte.
Mi fa strano non ritrovarmi in una rissa e finire nei casini.
"Drew!" Astrid mi corre incontro e ride.
"Mi sei mancato, come stai? hai fame?" "lo dicevo che crescendo assomigliavi sempre di più a tua madre" lei alza gli occhi al cielo.
"La voglia di fare lo stronzo non l'hai persa" continua a sorridermi.
Ma non me ne frega più niente del resto, solo di lei seduta difianco a un tizio.
La guardo, la pelle abbronzata e le lentiggini più evidenti contrastano i suoi occhi azzurri.
I capelli leggermente più lunghi e il suo sorriso che riserva per quel tizio che le ha fatto una battuta.
Giuro la voglia di prenderla sul divano aumenta quando la guardo, cazzo le sue gambe sono stupende.
Probabilmente sto dicendo tutto questo perché non scopo da due mesi ma nessuno mi può biasimare.
Cazzo è possibile che ogni volta che la guardo diventa sempre più bella?
Indossa dei pantaloncini corti e cazzo solo al pensiero di come le fasciano il culo mi viene voglia di portarla in camera da letto.
Lo so che sembro un cazzo di ragazzino con troppi ormoni ma stare in un riformatorio completamente maschile per due mesi senza scopare fa quest'effetto.
E non la smetterò di dirlo.
Ritrovarmi lei vestita così davanti dopo che sono in astinenza direi che non è una buona idea.
Ma lei non è mia.
Ed è meglio che mi dia una calmata.
Le ho detto che doveva andare avanti e dopo che c'è riuscita non posso rovinare la sua felicità.
Mi guarda sorpresa, non lo sapeva che sarei venuto?
Mi concentro su quel tizio e lo guardo male.
Cazzo è più forte di me ma non riesco a non pensare che già mi sta sul cazzo.
Lei si schiarisce la voce.
"Ciao" mi guarda, ma non mi sembra felice di vedermi.
"Ciao ragazzina" la vedo che arrossisce, ma cerca di non darlo a vedere.
"Lui è Martin-" lo stronzo di cui parlava sua nonna?
"non mi interessa conoscere il tuo ragazzo" mi guarda male.
"Martin lui è Andrew" continua lei.
Che nome di merda è Martin.
E se prima sembrava che non fosse felice di vedermi dal suo sguardo irritato capisco che non ho migliorato la situazione.
Sospiro.
"Molto piacere, non ho sentito parlare di te -" "nemmeno io di te" sento una risata flebile alle mie spalle ma la ignoro.
Lui mi porge la mano.
"Sei il suo ragazzo?" lui mi guarda interrogativo, che problemi ha? ho solo fatto una domanda.
Ritira la mano e la poggia sul ginocchio.
"Si sono il suo ragazzo, perché ti interessa?" mi sta guardando così male che non resisto e scoppio a ridere.
Davvero non so da dove questa risata mi esca ma non ho potuto evitarlo.
Il fatto che lui creda di poter essere migliore di me mi fa ridere.
Non perché voglio fare il presuntuoso, ma se non gli è chiaro Micol non è mia solo perché ho voluto che fosse felice ma non ci metto niente a riprendermela.
Perché cazzo, io sono sempre il solito egoista.
"Scusa lo trovi divertente?" alzo lo sguardo su di lei, lo leggo nei suoi occhi che è sorpresa.
Probabilmente nessuno in questa stanza compreso io si aspettava che  ridessi.
"Abbastanza, grazie coglione non ridevo così da tanto" sto per alzarmi ma lui afferra il mio braccio.
Lo ha fatto davvero?
Mi volto e lo guardo male.
Giuro che se mi tocca ancora una volta finisce in ospedale.
"Come mi hai chiamato? e poi cosa c'è da ridere"
è più basso di me di parecchio e il fatto che mi stia fronteggiando mi fa divertire sempre di più.
Da qua riesco a vedere i suoi capelli perfettamente ingellati e tirati all'indietro.
"Non credo di volerti dire la ragione per cui rido, non vorrei che tu ci rimanga male" "mi stai prendendo per il culo?" non so perché io mi stia comportando così con lui e nemmeno perché tutto questo mi fa divertire.
No, è una cazzata lo so il perché, sono uno stronzo e non posso evitare di esserlo.
"Non mi permetterei mai di farlo cosa vai a pensare" lo guardo male.
Mi sono già rotto i coglioni, il divertimento è finito.
Mi sono stufato di lui in meno di mezzo secondo.
L'andrew stronzo e irascibile è tornato, no realmente non credo se ne sia mai andato ma con lei riuscivo a lasciarmi andare.
Poi sono passati due mesi e non lho vista nemmeno una volta.
E la verità è che riuscivo a stare calmo solo con lei, le volte in cui eravamo soli e io ero calmo e non irascibile erano sempre più frequenti quando eravamo insieme.
Ma con il resto del mondo restavo io.
Ed è ancora così.
Lo guardo con aria annoiata mentre lui mi parla di qualcosa, ma non lo sto ascoltando.
"Vuoi una birra" annuisco verso maggie.
"C'è qualche festa stasera?" Daniel ride.
"Sai meglio di me come si sta dopo mesi là" lo ammonisco.
"Potremmo andare in spiaggia, so che hanno organizzato un falò" maggie torna dalla cucina e mi porge una birra mentre io mi siedo sul divano.
"Non è una brutta idea" "non ho mai brutte idee" alza gli occhi al cielo divertita.
Le faccio segno di avvicinarsi in modo che solo lei possa sentirmi.
"Stanno insieme?" annuisce.
"Si, ma si conoscono da prima è -" "è il suo ex, quello di new york mi spieghi che cazzo fa qua?" "è l'ultima estate prima del college e lui ha pensato di venire qua per l'ultimo mese così che possano passarlo insieme" "che cosa romantica" rispondo ironico.
"Non mi piace quel tipo, ti prego riprenditela" guardo maggie.
"Non posso, è stato un bene che lei sia andata avanti non è fatta per stare con uno come me io sono troppo incasinato e lei non merita di stare male" "quello è un coglione è lui che non fa per lei non tu drew, in questi mesi non l'ho ancora vista sorridere come quando era con te" "non credo che meriti questo, sai benissimo che non potrei fare altro che farla stare male" lei scuote la testa.
"Non è così" bevo un sorso di birra.
"Per quanto io ora voglia prenderla e portarla in camera da letto non posso, lo sai maggie lei e io potremmo avere una sola conclusione e non sarebbe positiva finirebbe con lei che s'innamora e che vuole di più del sesso e io che la farei soffrire" "parti con il presupposto che tu non possa innamorarti" "perché è così l'amore è una stronzata e io non voglio innamorarmi" lei mi guarda.
Scuote la testa "se la tua intenzione è questa allora ok, ti appoggio "poi mi ruba la birra ne beve un sorso e me la ripassa.
" Stasera ci sbronziamo? " "non devi chiedermelo, sai già la risposta" sorride "in questo caso devi aiutarmi a scegliere il vestito" sbuffo.

Le stelle nei suoi occhiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora