Capitolo 21

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Mi sveglio con un profumo familiare, il suo.
Apro lentamente gli occhi e mi acciglio.
Mi fa male la testa e non sono al college.

Oddio.

Sto per alzarmi quando sento una mano tenermi ferma.

"Rilassati ragazzina sono solamente le sei" alzo lo sguardo su di lui che parla.
Ha la voce roca e gli occhi chiusi con le sopracciglia agrottate.
"Drew" "mh" "mi fa male la testa" mi lamento io rifugiando la testa nell'incavo del suo collo.
Sento il suo odore che mi invade le narici e mi sento meglio.

"È normale, ci siamo scolati una bottiglia di vodka in due ragazzina" "e il mal di pancia? oddio no non voglio stare male-" "quello è per colpa mia, ti ricordi vero che abbiamo scopato?" io arrossisco e perfortuna lui non può vedermi perché sono sicura che mi avrebbe presa ingiro per i miei modi infantili.

"Mi ricordo tutto" "hai solo i postumi" annuisco e chiudo gli occhi annusando il suo odore.

"Vuoi dormire ancora un pó? ti sveglio io quando è ora di andare al college" "mh no" rispondo "tu hai dormito?" "si" "hai fatto incubi?" gli domando cauta.
Lui annuisce e subito dopo mi mordicchia la spalla, in un chiaro segno che non ha voglia di parlarne.
Io Sospiro e mi muovo sotto le coperte alzando il lenzuolo.

Siamo nudi in un letto non nostro eppure non ci preoccupiamo del resto.
Nemmeno io lo faccio, che ho sempre paura delle conseguenze.
Ora con lui non ho più paura.

Sento la sua mano circondare la mia vita per poi trascinarmi verso di lui.
"Dormi, io vado a cercare un aspirina e ti sveglio quando è ora di andare" "no, non andare via-" gli dico con voce lamentosa.
"Non arriverà nessuno mic"mi rassicura lui, ma io non lo ascolto "resta" "se non vuoi alzarti con il mal di testa è meglio se ti cerco un aspirina tu dormi e fa finta che io sia qua" "ma non è la stessa cosa" sbuffo. "Ritorno ragazzina basta che chiudi gli occhi e immagini che io sia lì con te" io scuoto la testa come una bambina che vuole fare un dispetto.
"No" "Micol sto solo andando a prendere un aspirina" risponde mentre si tocca la testa.
Io lo guardo.

È davvero bello appena sveglio.
Con i capelli più disordinati del solito e il corpo nudo.
Anche se ha la faccia stanca è sempre bello.
Il lenzuolo bianco gli copre i fianchi lasciando intravedere la forma a v poco sopra i fianchi.

"D'accordo ma torna" lui annuisce e si alza.
Gli fisso il corpo nudo e i glutei sodi che a ogni movimento si contraggono.
Cammina per la stanza completamente nudo cercando le sue cose.
Con totale tranquillità e senza vergogna.
Si infila i boxer e si accende una sigaretta.

"Andrò a prendere l'aspirina, ma non passerò dal college, ti verrò a svegliare prima così avrai il tempo di tornare in camera e prepararti per le lezioni ok?" annuisco.
"E poi andiamo a fare colazione insieme?" gli chiedo speranzosa "non credo di farcela ho due lezioni consecutive, ci vediamo la sera? ho lezione anche di pomeriggio " annuisco ancora una volta e gli sorrido.

Lui aspira il fumo e mentre lo fisso non riesco a smettere di pensare che andrew è attraente in ogni suo gesto.

Quando si accende la sigaretta.
Quando si passa una mano fra i capelli mentre è nervoso.
Quando aggrotta le sopracciglia per via di qualcosa che non gli va bene.

Chiudo gli occhi contro al cuscino.
Pensare mi fa tornare il mal di testa.
O forse non se ne va proprio via.
Dio odio l'alcool.

Lo sento ridere.

"Che c'è?" "niente, mi fa ridere come ogni volta che bevi è sempre per colpa mia" "non dovrebbe essere un male?" "non so può darsi, ma non negare che ti sei divertita" sorrido "non lo nego" rispondo.
Chiudo gli occhi e annuso il cuscino con il quale ha dormito drew.
Dio ha un buonissimo profumo.
Potrei diventarne dipendente.

Le stelle nei suoi occhiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora