Capitolo 47

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"Andrew, posso entrare?"

Sono immobile nella stessa posizione, da almeno due ore.
Da quando me ne sono andato dal funerale di mia sorella,da quando l'ho vista chiusa in una bara.
Con addosso uno di quei vestiti che aveva comprato e che le piacevano tanto.

Ho sentito tante parti di me andare in frantumi in questi giorni, sento amanda e astrid piangere a dirotto chiuse dentro camera, con Daniel e Maggie che non riescono a consolarle.
Nonostante siano sconvolti anche loro.
Charlotte non capisce, è troppo piccola per rendersi conto che sua madre è morta.
Io sono sotto shock e ubriaco da giorni.

Il massimo pensiero fino a qualche giorno di mia sorella era cosa indossare per il ballo di fine anno,per poi ritrovarsi a dover fare i conti con una massa di parenti e persone sconosciute con facce compassionevoli.
Passare da dover scegliere il vestito per il ballo di fine anno, a quello per il funerale di tua sorella non è una cosa normale.

"Mi dispiace" "ti siamo vicini" "era una brava ragazza"... non sanno un cazzo, non la conoscevano,non voglio che loro mi stiano vicini.

Nemmeno li conosco.
E non voglio nessuno vicino se non lei.

Vorrei solo cancellare tutto, trovare il modo di non pensare a questa merda.
Trovare qualcosa che cancelli tutto il dolore dell'ultima settimana... che mi tolga di dosso il sangue impresso nella mia testa, nelle mie dita.

Bevo, sto bevendo troppo.
Ma non basta, mi stordisce ma la realtà è sempre qua.

Come cazzo posso riuscire a farmi una ragione per una cosa del genere?

Come posso pensare di vivere una vita senza mia sorella accanto?

Mi odio perché so che se non avessi provocato Michael per la droga che mi aveva fatto fuori, lui non avrebbe mai tentato di ammazzarmi.
Soprattutto perché ha sbagliato mira.

L'amore ti uccide.

Mi volto restando seduto nello sgabuzzino,con la bottiglia di tequila ancora mezza piena.
Non ho parlato con nessuno da quando è successo.
La mia bocca rimane cucita e i miei pensieri anche.
Non sono in grado di parlare.

Maggie entra ma ero talmente preso dai miei pensieri da nemmeno ascoltarla quando mi ha chiesto di entrare.
Mi sta guardando incerta all'ingresso, con il viso stravolto dal troppo pianto e il suo corpo coperto da un vestito troppo elegante.
Mi guarda incerta perché sa che sono una bomba a orologeria e che esploderò da un momento all'altro.
Potrei piangere oppure esplodere dalla rabbia.
Annuisco senza risponderle e lei incerta chiude la porta sedendosi accanto a me.

"Non dovresti bere e nemmeno essere qua dovresti essere in ospedale" alzo le spalle facendole intendere che non me ne frega un cazzo.

Sono ricoverato ma mi hanno dato permesso di un giorno per il suo funerale.
Normalmente non mi reggerei in piedi ma sono imbottito di antidolorifici.
Se servissero anche per la mente allora starei meglio.
"Mischiando quella merda con la tequila -" la fulmino con lo sguardo spento.
Non ho bisogno di questo.
Mi bruciano gli occhi per il troppo pianto.
Lei cambia argomento capendo che non voglio parlare di come mi sto ammazzando.
"Mi odi se ti dico che ho odiato ogni singola persona presente al funerale?" le passo la bottiglia di tequila, ma lei rifiuta tirando fuori la sua flaschetta dalla borsa e buttandone giù un generoso sorso.
Io e lei la pensiamo uguale in ogni singola cosa, da sempre.
Apro la bocca dopo giorni che non lo facevo,e anche maggie se ne stupisce.
"No, perché la penso esattamente come te" mi guarda con gli occhi arrossati e i suoi capelli biondi lisciati alla perfezione.
Li ha cambiati da poco,facendoli biondo platino, ci erano andate assieme dal parrucchiere.
Sembra quasi che abbia provato a sfogare una parte del dolore su quei poveri capelli.
E cazzo mi viene male al petto anche a un pensiero così stupido come quello.
"Fa male" sentenzia appoggiando la sua testa alla mia spalla ed io sento di nuovo le lacrime premere per uscire, ma le trattengo.
Sono sfinito, non riuscirei a reggere la forza di un pianto di nuovo.
"Dobbiamo imparare a conviverci" dico freddo, come a convincere me stesso
"non è facile" "lo so... ma non possiamo cambiare le cose" la guardo "io vorrei cambiare le cose" sussurra.
Mentre altre lacrime iniziano ad uscire percorrendo il suo viso.
"Dovevamo andare insieme in campeggio, mi aveva promesso che un giorno sarebbe stata la mia testimone di nozze, mi aveva promesso che avremmo fatto diventare le nostre figlie migliori amiche che saremmo state noi stesse amiche per sempre,ieri dovevamo farci un fottuto tatuaggio insieme" singhiozza.
Mentre io tracanno dalla bottiglia altro alcol perché non mi basta.
Ho bevuto forse troppo questa settimana ma non mi importa.
Ed io la lascio fare "era mia sorella" dico, senza aggiungere altro.
Non serve aggiungere altro...forse i nostri dolori sono simili, forse sono uguali o forse sono totalmente diversi.
Non lo so, eppure nemmeno ora difianco alla mia migliore amica mi sento capito.
Mi sento solamente vuoto.
La conosco da sempre, da quando mi ospitava in casa piuttosto che farmi dormire nella mia.
C'era quando ho iniziato a mettermi nei casini con white.
Daniel e maggie sanno quanta merda ho passato, sanno tutto di me.
Quando stavo insieme a Daniel senza cibo in casa.
Eppure nonostante io la conosca da una vita non mi sento compreso da nessuno.
La guardo di nuovo, bella come sempre anche se travolta dal dolore.

Le stelle nei suoi occhiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora