Capitolo 22

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Pov micol

L'unico rumore che percepisco nei corridoi del campus sono i miei passi.
Il rumore delle scarpe platform che ho comprato con il tentativo di sembrare più alta riecheggia fra le pareti vuote di questo posto.

È pomeriggio e a quest'ora la maggior parte degli studenti è nella mensa o forse a qualche lezione extra.

Cammino velocemente ma ben presto il rumore delle mie scarpe sul pavimento del college viene sostituito da delle urla.
Una voce familiare urla parole che da questa distanza mi sembrano incomprensibili nonostante il tono di voce alto.
Ignoro le urla nonostante la curiosità e cammino in direzione della stanza di Andrew.

Volevo fargli una sorpresa oggi, l'ho cercato nelle sue aule notando poi che non fosse in nessuna di esse.
Perfino nella mensa non c'era.
Ho pensato allora che mi fossi sbagliata e che non avesse lezione così sono venuta a cercarlo nella sua camera.
Ma più mi avvicino e più le urla si fanno forti.

Come se venissero proprio da quella direzione.

Mi acciglio quando mi rendo conto che avevo ragione e che le urla provengono dalla sua stanza.
E prima che io possa bussare alla porta questa viene spalancata da Spencer.

È rosso in viso e ha le sopracciglia aggrottate.
Credo che fosse lui a urlare.

Lo guardo confusa e lui socchiuse le labbra quando mi trova qua davanti.

"Dì al tuo amico adrew che dovrebbe prendere un calmante è da ieri notte che non smette di urlare impedendomi di dormire e quando gli ho fatto notare si è incazzato" strilla frustrato.
"Dovrei proprio cambiare questa maledetta camera!" urla lui facendosi sentire dal diretto interessato che di rimando gli risponde con un sonoro "vai a scopare Spencer sei talmente frustrato che fra poco lo divento anche io" lui se possibile arrossisce di rabbia ancor di più.
"Non gira tutto attorno al sesso!" "se scopassi ogni tanto diresti esattamente il contrario, ti sentiresti meglio ed eviteresti di incazzarti con me per delle stronzate" "stronzate? sono incazzato perché da quando condividiamo la stanza mi risulta impossibile dormire! non è umanamente possibile capisci?"

Andrew si alza e sbuffa il fumo di una sigaretta, probabilmente l'ennesima della giornata.

"Cazzo Spencer, fosse per me smetterei subito ma non è una cosa che posso controllare percui mettiti l'anima in pace e abituati, fin quando non cambi stanza continuerai a dormire di merda, e ora prima che io mi incazzi ancora di più smetti di urlarmi contro porca puttana "risponde lui urlando a sua volta e se possibile ancora più forte" come posso non urlare se tu stai urlando! " "fottiti Spencer" gli urla ancora lui.

Sembra quasi si siano scordati della mia presenza che a questo punto li guardo attonita.

"Non si possono fare discorsi seri con te! dovresti farti controllare non sei normale!" urla così forte da evidenziare la vena sul collo.
"Lei non ti merita sai? merita qualcuno di migliore di te! non puoi darle niente di niente solo tanti problemi! io sarei adatto a lei non tu" io aggrotto le sopracciglia e guardo male Spencer.

Non ha il diritto di dire niente di simile.
Non mi merita uno come lui proprio perché fa leva sulle insicurezze degli altri.
Drew mi merita perché mi rende viva.

"Non hai il diritto di parlare di cose che non ti riguardano, amo Andrew e non ho bisogno di nessun'altro nella mia vita" "non ti merita" "non lo conosci" lo guardo spazientita e irritata.
"Questi non sono affari tuoi" "lui non è normale tu meriti di meglio!" "il meglio è lui" rispondo.

Andrew chiude gli occhi e aspira nervosamente la nicotina dal filtro provando forse a cercare dentro di sé un briciolo di controllo che però fatica a trovare.
Tiene la sigaretta fra le labbra serrate e stringe i pugni fino a farsi sbiancare le nocche.
Rimane fermo per un tempo indefinito in quella posizione mentre io mi chiedo cosa dovrei fare e mentre Spencer lo guarda stralunato.

Le stelle nei suoi occhiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora