Stringo fra le dita la tavoletta del cesso di quel cazzo di bagno comune.
La stringo così forte da farmi sbiancare le nocche e farmi sentire dolore alle dita.Le sue mani su di me.
Il mio pigiama di cars macchiato dal sangue.
Lo sguardo assente di mia madre.Un'altro conato di vomito mi percuote il corpo.
Sento la gola bruciare e chiudo gli occhi per non vedere quella merda.
Mi accascio stanco alla parete che separa questi luridi cessi del cazzo.
Scarico lo sciacquone.
Respiro velocemente e inizio a tremare.
Sento i ricordi tornare a tormentare la mia mente stanca di pensare.
Mi impongo di pensare a qualcosa di bello ma fallisco.
Mi ritrovo piegato ancora su quella tavoletta di merda a vomitare tutto lo schifo che provo per quei ricordi.
Come se sperassi che facendo così liberassi l'inferno da dentro di me.
Liberassi quelle ombre.Le ginocchia flesse e doloranti per la forza con cui sono piegato in due.
Gli avambracci tesi così come il resto del mio corpo.
Sono sudato, stanco e perso.
Non sono in questo mondo, sono in quello dei ricordi.
Scarico ancora lo sciacquone e mi alzo.
Sono debole per via del fatto che fino a pochi secondi fa mi ritrovavo piegato in due in un cesso a vomitare la cena.
So che dovrei mangiare, ma non ho proprio fame.
Ho lo stomaco chiuso contratto in una morsa.
Mi fa male la testa e mi brucia la gola.
Sciacquo la bocca nel lavandino.
È tardi, sono praticamente le tre del mattino.
Mi spoglio dai vestiti rimanendo nudo.
Apro l'acqua della doccia.
Fredda perché se la mettessi bollente sarei a mio agio.
E io voglio solo risvegliarmi dalla realtà, voglio che tutto sparisca.
Voglio solo tornare a essere menefreghista con nessuna emozione in corpo.Non riesco a sopportare il mio costante stato d'ansia e il mio costante dolore al petto.
Non sopporto il tremo alla mano mentre ripenso a quello che non mi fa dormire la notte.
Mi manca troppo spesso l'aria.Svuoto metà boccetta di bagnoschiuma perché voglio levare da me quella sensazione di sporco che provo, quella sensazione delle sue mani che ancora mi toccano.
Provo a ignorare il pensiero perché so che altrimenti mi ritroverei ancora piegato in due e non ci tengo affatto.
Lavo in modo brusco il mio corpo che è leggermente arrossato per via della troppa forza che ho usato.
Ma nonostante la doccia fredda non riesco a tornare alla realtà.
Non riesco a togliere da me quella cazzo di sensazione.
E allora rimango là, in un angolo con la testa fra le mani mentre l'acqua ancora scorre.
Mi tiro i capelli con così tanta forza che credo quasi si strappino.
Voglio solo che tutto ciò finisca.
Però non succede.
Rimango là vulnerabile, esposto, arrabbiato e in ansia per non so quanto tempo.
Con la costante sensazione che quel bambino con il pigiama di cars sporco del suo stesso sangue ora ritorni a stare peggio di come stava prima.
Fino a quando non sento voci avvicinarsi alle docce comuni e capisco che è ora di levarmi dal cazzo.Esco da quei bagni che questa notte hanno visto la parte più debole di me e indosso la maschera dell'indifferenza.
Ho solo un asciugamano che mi copre la vita ma non me ne curo, a quest'ora ingiro per il campus c'è poca gente e gli unici svegli sono troppo addormentati per rendersi conto che sto camminando mezzo nudo.
Apro la porta della mia stanza e non mi curo di Daniel e Spencer che dormono tranquillamente.
Apro la finestra e mi accendo una sigaretta.
Me ne fotto se sono ancora praticamente nudo, ne ho bisogno.
La nicotina mi fa quasi calmare nonostante io calmo non so starci.
La calma non è proprio una caratteristica che appartiene a me.
Aspiro il fumo e provo a lasciare che la nicotina arrivi al mio cervello ancora pieno di ricordi per mandarli a fanculo e spegnerlo totalmente.
Ma solo per qualche minuto poi torna tutto il doppio.
E mi sembra questione di karma.
E probabilmente è per questo che fumo troppe sigarette.
Per provare a spegnere il cervello.
Ultimamente ne sto fumando più del solito, e molti me lo fanno notare ma se vivessero nella mia mente per anche solamente sue secondi mi capirebbero sul serio.
O forse no, infondo nessuno mi ha mai capito.
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Le stelle nei suoi occhi
Romancesequel di 'nel modo in cui brillano le stelle' consiglio la lettura del primo libro prima di iniziare questo. Andrew ha fatto promettere a Micol di andare avanti. Non sono mai stati soliti ascoltarsi. Sono sempre stati entrambi troppo testardi, fo...