Capitolo 9

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Alzo Christopher dalla poltrona buttandolo nella vasca.
Odio essere qua al posto che con micol.
A quest'ora magari avrei già scoperto il mio regalo e magari saremmo al secondo round.
Ma come ogni fottuta cosa bella che mi deve succedere qualcuno la deve rovinare.

Non ho la minima intenzione di spogliarlo.
Accendo il doccino.
Sembra morto.
Ma è solo ubriaco.
E mi fa schifo questa cosa.
Mi fa pensare a ricordi che vorrei solo eliminare.
Ma lui è solo sbronzo e non ha alcuna intenzione di fare nulla.
Anche perché probabilmente se ci provasse lo stenderei.
Dopo anni di incontri qualcosa ho imparato.
E non ho alcuna intenzione di rimanere fermo a subire.
Cazzo non so nemmeno se sto parlando della stessa cosa.

Lo schiaffeggio, la verità è che farlo è fin troppo appagante.
Mi divertirebbe se solo non volessi andarmene da qua il prima possibile.

Lui si sveglia.

"Che fai qua?" "fatti una doccia e vestiti" "perché sei tornato?" "non ti illudere, non penso di perdonarti" esco dalla stanza.
Mi accendo una sigaretta mentre aspetto che cristopher finisca la doccia.
Spero con tutto me stesso che finisca presto, non ho intenzione di rimanere qua per molto.
Non sarei proprio dovuto venire.
Sbuffo e mi siedo sul divano.

Cristopher esce mezz'ora dopo.
Aggrotto le sopracciglia mentre lo guardo camminare dritto.
"È finito l'effetto dell'alcool?" "non ero ubriaco -" "non mi interessa, vestiti e prendi un aspirina" "sono io tuo-" "a quanto pare no, sei ancora ubriaco perché non mi spiego come tu possa sparare certe stronzate da lucido" lui fa per ribattere ma ci rinuncia l'attimo dopo per poi andare a vestirsi.

"Quindi? perché sei venuto qua?" "stai cercando di mandare a puttane altre vite cristopher?" "prego?" "ho chiesto se -" "non capisco di cosa stai parlando" "bevi e non lo fai mai, hai qualcosa e sto cercando di capire se ellie farà la mia fine" "no! assolutamente non ho intenzione di fare nulla del genere, te l'ho detto sono pentito, molto e vorrei rimediare" "e allora perché cazzo ti comporti così?" "così come?" alzo gli occhi al cielo "cristopher non reggi per niente l'alcool e non lo bevi mai" "come potresti saperlo?" "mi ricordo parecchie cose di Londra" "mi dispiace" "non ho voglia di parlarne" "come vuoi" mi accendo la seconda sigaretta della serata.
Stare con cristopher mi rende nervoso, parlargli ancora di più.
"Ho solo qualche problema a lavoro" "che tipo di problemi?" "nulla che tu possa capire" "non sottovalutarmi" "soldi" "hai debiti?" "no, ho solo pagamenti arretrati" "e perché cazzo non li hai pagati subito?" "in questo periodo non ci sto con la testa andrew, ho troppi pensieri e non riesco più a stare dietro a tutto" faccio un tiro dal mozzicone.
"Non credo che tu possa capire" "ti sbagli, lo capisco ma se stai cercando di chiedermi aiuto, non posso dartelo" scuote la testa.
"Assolutamente no, non ho problemi a pagarlo, ma non sono una cima con quelle cose" lo guardo confuso "non le paghi le bollette?" "emh, ci ha sempre pensato Desirée alle scartoffie dell'azienda" "e tu non sai farlo?" "no" mi passo una mano fra i capelli.
"Posso farlo io, ma a una condizione" "vuoi soldi?" "si" "mi sembra giusto, possiamo parlarne con chiarezza più avanti?" "no, non ho tempo per farlo sarà una cosa provvisoria solo fino a quando non parto per il college, dopo non voglio più saperne" lui annuisce.
"Quindi ti occuperai delle mie scartoffie?" "a casa mia, senza pressioni e non voglio che tu ti senta libero di parlarmi, faccio questo per soldi non per farti un favore" "chiaro" annuisco e spengo la sigaretta.

La mia suoneria si sente in tutta la Casa.
Mi allontano da Christopher.
"Dimmi Daniel" "alza il culo dobbiamo andare, white ci ha dato un lavoro"
"Che cazzo vuole?" "dobbiamo vendere un pó di roba" "stanotte? non c'è nessuno di notte" "nella nostra zona si" "perché cazzo vuole farci vendere di notte" "credi che abbia scoperto qualcosa?" "non me ho idea, dammi dieci minuti" riattacco.
Non so cosa fare con Christopher ma sicuramente ora ho cose più importanti.
Come ho detto lui non è una mia priorità.
Lo guardo e lui mi saluta, non ricambio e esco da casa sua.

Le stelle nei suoi occhiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora