Capitolo 20

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"TI fa male?" mi chiede riferendosi al sopracciglio. "No" rispondo bevendo un pó da quel bicchiere in plastica rosso.
Lei lo guarda in modo sospetto, forse cercando di capire se mento.
"Vuoi?" cerco di distrarla spostando la sua attenzione sul bicchiere rosso che stringo fra le dita ma lei se ne fotte e scuote la testa sorridendo.
"Non esagerare devi guidare" "ti porterò a casa sana e salva bimba" ghigno.
Ma forse dico una stronzata, ogni volta che inizio a bere a una festa un bicchiere tira l'altro e qualche volta mi ritrovo ubriaco.
Togliendo qualche volta.
Probabilmente non è sano e non è una cosa normale, ma me ne fotto.
Non credo di poter assicurare alla ragazzina di riportarla a casa stanotte.
Ma evito di dirglielo.

Sto per chiederle se vuole andare a ballare quando un tipo che inizia già a starmi sul cazzo le si avvicina poggiando le sue mani di merda sulla sua vita e facendola voltare verso di lui.
Giuro che se la tocca ancora le mani gliele taglio.

"Micol? sei tu?" lei si gira interrogativa e guarda il ragazzo.
Ha la pelle olivastra ed è più basso di me.
lui le sorride.
Non mi piace questo tizio.
Lei le sorride "David! da quanto non ti vedo!" lei lo abbraccia e io fulmino con lo sguardo il tipo che le circonda la vita.
Cristo non so cosa ci veda micol in lui.
Io sono meglio.
No cazzo l'alcool probabilmente mi sta già dando alla testa, è chiaro che non sono meglio di lui.
Ma David è un nome di merda, il mio è molto più bello.
Sbuffo quando mi rendo conto del fatto che sto davvero paragonando dei nomi come se fossi un bambino dell'asilo solo per sentirmi superiore.
Cazzo non lo sono.

"Chi cazzo sei?" gli chiedo "oh, drew lui è David un mio vecchio amico, veniva a scuola con me al liceo di new york" mi risponde micol tutta sorridente.
Che diavolo ha da sorridere ora?
"Già, che fine hai fatto? sei sparita" ignoro quel coglione e guardo micol.
"Un vecchio amico?" lei annuisce.
"Piacere David tu sei?" mi acciglio guardando male questo tizio.
Lui piega la testa all'indietro per guardarmi in faccia.
È troppo basso.
"Andrew" rispondo.

Non mi piace questo tizio.
Mi sta già sul cazzo.

Lui mi guarda confuso e poi torna a parlare con la mia ragazzina.
Continuo a bere e a guardarli male tutto il tempo.
Sbuffo.
Probabilmente è passata un'ora e questo non si è ancora levato di mezzo.
Riempio il mio bicchiere un'altra volta e me ne vado.
Micol mi ferma per un braccio.

"Dove vai?" mi guarda con aria preoccupata.
Io le sorrido.
Ma è intriso di falsità perché la realtà è che voglio solo prendere a pugni quello perché non sopporto sentirmi inferiore e la sua presenza mi fa sentire esattamente così.
E lo odio.
"Ho bisogno di fumare esco, tu resta con Darren tra venti minuti ritorno" rispondo in modo calmo cercando di non dare di matto perché non ho assolutamente voglia di litigare con lei per un coglione simile o per altri miei complessi mentali.

Lei annuisce e rimane lì con il suo amico.
Avrei preferito che venisse con me a fumare.
Ma non posso impedirle di stare con i suoi amici solo perché sono geloso.

Anche se quel tizio non mi piace e vorrei solo che mi lasciasse la mia micol per me.
Sbuffo e accendo la sigaretta.
Poi guardo mia sorella e Daniel seduti sulle scale a limonare e mi avvicino a loro perché sono un cazzo di guastafeste.

"State per scopare? non mi interessa voglio solo prendermi questa bottiglia" il mio migliore amico scoppia a ridere e alza gli occhi al cielo.

"Dove hai lasciato micol?" alzo le spalle
"ha incontrato uno che dice essere un suo vecchio amico di new york" "fammi indovinare? ti sta già sul cazzo?" annuisco ovvio.
Non avrebbe nemmeno dovuto chiedermelo, conosce già la mia risposta.

"Mag?" "credo stia scopando in qualche stanza, emily è venuta a trovarla" ghigno.
"Cazzo vado a seguire il suo esempio" "cosa? drew non fare stronzate non scopare una bionda hai micol che è molto meglio -" "non ho intenzione di scopare nessuna troia sorellina, puoi stare tranquilla" "ma-" "vado a riprendere la ragazzina, buona scopata" li lascio la sul porticato e entro fregandomene della sigaretta ancora accesa.

Le stelle nei suoi occhiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora