"Cos'è successo? siete arrivati quindici minuti dopo se non di più" guardo Daniel.
Maggie affianco a noi ci guarda interessata, perché non sa farsi i cazzi suoi.
"Niente di ché, solita storia" "con tua madre?"
"non parlo so che direste qualcosa a Amanda" "non lo faccio drew, Amanda è la mia ragazza ma tu rimani il mio migliore amico e non parlerei di certe cose con lei, lo sai" "idem" risponde maggie.
Mi appoggio con il braccio al palo che regge questa baracca di merda.
"Ho solo avuto una discussione con mia madre, non è niente non facciamone un dramma" "ti ha chiesto soldi?" guardo maggie accigliato.
"La conosci così bene da sapere tutto?" "è all'ordine del giorno da ormai anni drew, ti prego dimmi che non hai sganciato neanche un dollaro" mi accendo una sigaretta e guardo maggie.
"È tutto apposto mag, finita l'estate andiamo tutti al college e non ci sarà nessun problema" "falla finita drew, sappiamo tutti e tre come cazzo stai messo, tua madre vuole i tuoi soldi che tra parentesi non hai e sappiamo tutti quanto sia stronza helen se vuole i soldi avrà i soldi" ghigno "si beh, non sa come cazzo raggiungermi dagli tempo quindici minuti e i miei soldi li spenderà in pasticche non ha l'indirizzo del college e non sa se sono stato ammesso, andrà da Christopher lo so bene, ma nemmeno lui ha il mio indirizzo, nessuno dei due saprà come rintracciarmi" "e come la metti con me Daniel e amanda? se gli salta in mente di andare a casa nostra?" "mia madre in astinenza da pasticche? hai presente maggie, sai com'è?" scuote la testa "no cazzo, non l'ho mai vista drew-" "lascia che te la descriva, non avrà il lume della ragione, starà così tanto una merda che vomiterà come minimo ogni venti minuti, la sua testa non riesce a elaborare un pensiero che non sia procurarsi pasticche, perciò non ti devi preoccupare se andrà da te o da Daniel, verrà sotto casa mia urlerà per minimo un'ora poi si stancherà e cercherà un'altro modo probabilmente andrà da michael non lo so" maggie mi fissa.
"Sei sicuro di-" "maggie, non pensare a helen o a i miei casini, pensa alla tua estate" micol mi corre in contro fottendosene di Martin che continua a ripeterle di fare la persona matura.
"Drew! guarda è enorme" mi sorride.
Non credo che qualcosa mi abbia mai migliorato così tanto l'umore.
Mi sporgo verso di lei e mordo un pezzo di zucchero filato, lei mi guarda male.
"Ti ho portato qua" alza gli occhi al cielo.
"Mi ricatti?" "nessun ricatto, sbaglio o mi devi un giro su una ruota" arrossisce di colpo.
Sembra come se non ci fosse nessuno intorno a noi e come se fossimo a new york.
"Si, Daniel vieni facciamo un giro!" "in che posto mi hai portato micol ?" guardo Martin.
"Cosa?" micol lo guarda confuso " qua non mi sembra una bella zona, ce ne andiamo?" "ci sono già stata, è fantastico vieni andiamo a fare un giro" strilla micol.
Ma si blocca e si volta verso di me.
"Drew!" "mic" "guarda chi c'è" mi indica un punto dietro di me.
Quando mi giro Charlotte mi corre incontro.
"Andrewww" ride e io la prendo in braccio.
"Che fai qua char?" "ti cerco, dov'eri?" "in un posto, vuoi fare un giro sulla ruota" annuisce energicamente.
Saluta micol con la mano e lei fa lo stesso.
"Chi è lui? la tua principessa lo tiene per mano" "non è la mia principessa Charlotte" lei mi fissa in modo serio.
"Si che lo è, lui è solo una persona qualunque tu sei il suo principe" "non sono mai stato un principe" micol mi porge il suo zucchero filato e io lo passo a Charlotte che sorride mangiandolo.
"Tu chi sei? è tua sorella?" martin ci fissa, e vorrei dirgli di farsi i cazzi suoi.
"No" rispondo solo e poi mi faccio spazio nella cabina dove dentro c'erano gli altri.
Mi posiziono meglio qua dentro.
Hanno cambiato cabine, sono chiuse non più aperte.
Sospiro e rimango calmo solo perché non ho in programma di farmi venire un cazzo di attacco di panico in mezzo alla gente e con un bambina in braccio.
Mia sorella sorride a Charlotte.
"Tutto bene drew?" annuisco.
No, non va un cazzo bene ma non ha importanza.
"Siamo in troppi qua dentro" sbuffo.
"Sei tu quello che pesa di più" guardo Martin "sarà perché il mio cervello contiene più materia grigia della tua" maggie sbuffa una risata ma si trattiene perché infondo l'unico a cui non piace questo tizio sono io.
"Si vede tutta Los Angeles da qua" "ci voleva questa zona per vederla?" "non ti piace?" "a due passi da noi c'era gente che stava spacciando micol, ti sembra un bel posto?" tappo le orecchie a Charlotte "ti hanno mai detto che certe cose difronte ai bambini non si parla?" "come se lei non sapesse queste cose" "sicuramente è più intelligente di te, ma ha sei anni e se provi a parlare di cose del genere difronte a lei un'altra volta ti butto giù da questa ruota panoramica" lui ride.
Non so cosa ci trova di divertente.
Perché io sono serio.
"Che cos'è che trovi divertente?" "non ci credo che una bambina nata nel ghetto non sappia cosa sia la droga" lo guardo, giuro che se Charlotte non fosse sulle mie gambe gli avrei già spaccato la faccia.
"Credi che solo perché abita in questo quartiere non sia una bambina normale?" "non ho mai detto questo -" "ah no? e che cosa stavi per dire?" micol appoggia una mano sul mio braccio.
"Smettiamola e godiamoci il panorama" mi guarda, non ho alcuna intenzione di rimanere calmo ho bisogno di un modo per sfogare la rabbia.
E il fatto che non sono in prigione mi fa ricordare che non posso prendere a pugni il primo che capita.
Sbuffo e quando finalmente usciamo da quella cabina mi accendo una sigaretta.
"La smetti? è la terza in un ora" guardo mia sorella "amanda non ho voglia di discutere anche con te se voglio fumare una sigaretta la fumo" lei sospira e io mi abbasso all'altezza di Charlotte che prova a dirmi qualcosa.
"Non mi sta simpatico quel martin" alzo lo sguardo su di lui che circonda la vita di micol mentre continua a provare a fare centro per prendere un pupazzo.
"Nemmeno a me, char" lei mi sorride e corre da Daniel.
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Le stelle nei suoi occhi
Romancesequel di 'nel modo in cui brillano le stelle' consiglio la lettura del primo libro prima di iniziare questo. Andrew ha fatto promettere a Micol di andare avanti. Non sono mai stati soliti ascoltarsi. Sono sempre stati entrambi troppo testardi, fo...