Capitolo 31

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Una settimana dopo io e Micol siamo su un volo per tornare a Londra.

Con poche ore di sonno e poca voglia di tornare.
Non che il mio ritorno a Los Angeles sia stato bello, ma sicuramente lì avevo più possibilità di scoparla senza essere disturbato ogni due minuti.

Ho passato sette fottuti giorni a cercare posti per mia madre in centri per farla disintossicare.
Nonostante io sia a corto di soldi.
A mala pena ho quelli che servono per il college.
Ma sono sicuro che in qualche modo e chiedendo lavori extra a white io possa raggiungere parte del denaro.
E comunque qualche cazzo di soluzione la devo trovare, principalmente perché so bene che a mia madre quel posto serve.
Perché altrimenti non uscirebbe mai dal tunnel della droga e tornerebbe a farsi.
È per due lunghi giorni mi sono chiesto quanta cazzo di gente ha problemi con la droga e che ha quindi bisogno di disintossicarsi.
Ed è veramente troppa.

Nel mentre che io cercavo un cazzo di posto libero la hanno dimessa dall'ospedale ma ovviamente Christopher ha preso sul serio la sua voglia di fare il padre dell'anno e ha deciso di ospitarla a casa sua.

Cosa che però non ho lasciato accadesse.

Mia madre non deve nemmeno vedere ellie.
Voglio che almeno una Jones cresca con una bella infanzia.
Vedere mia madre e condividere con lei il tetto manderebbe sicuramente a puttane il piano.
Perciò mi sono trascinato mia madre a Londra.
Cazzo preferisco portarla fino a qua piuttosto che farla vivere sotto lo stesso tetto di mia sorella.

A Los Angeles non hanno fatto altro che metterla in lista d'attesa.
Quindi mi correggo.
Al momento mi ritrovo su un volo per Londra con mia madre, Micol e Christopher.

Perché a quanto pare l'essere testardo l'ho preso da quel coglione.

Mi agito anche solo a vederli insieme.
Figuriamoci a stare su un volo con loro senza poter fumare.
Menomale che sono già passate delle ore.
E mentalmente faccio il conto alla rovescia per sapere quando il mio corpo rientrerà in contatto con la nicotina.

Ho fatto questo viaggio per rilassarmi e ne è uscito fuori solo più stress.
Sospiro e cerco di smettere di agitarmi su quel sedile del cazzo.
Ma il mio sguardo finisce inevitabilmente su mia madre.

È calma, non ha nausea da più di due giorni, non mi urla contro cattiverie e non ha ancora iniziato a dare di matto.
Non lo fa da circa una settimana.
E io? io credo che qualcosa non vada per il verso giusto.
Non lo so, ma mia madre la conosco e sopprattutto so a memoria i suoi comportamenti in astinenza.
Eppure ora sembra la persona più calma del mondo.
E io invece sembro lei cazzo.

Non smetto di muovermi ho la testa che mi esplode e non riesco a mangiare un cazzo.
Vaffanculo nemmeno la musica sparata a tutto volume nelle cuffie mi calma.
Sento la mano di Micol poggiarsi sulla mia gamba.

"È tutto ok drew?" tolgo la cuffietta e faccio segno di no e lei si volta a guardarmi.
"che succede?" alzo le spalle "non mi sento bene" dico "ma non è una novità" "che cosa ti senti?" "è mentale non fisica" "a me sembra anche fisica, sei pallido e stai tremando" "ho bisogno di fumare un pacchetto Intero di sigarette fino a quando i miei polmoni non mi urleranno pietà"
"Andrew non è che hai l'influenza?" sbuffo "no Micol, ho bisogno di levare lo stress di dosso, non so come spiegartelo" le dico.

Ma lei sospira e si butta contro il sedile sconfitta.
"Andrew vieni qua" mette la mano dietro la mia nuca e mi avvicina a lei baciandomi.
Io ricambio e le mordo il labbro inferiore.
La sua mano tiene la mia impedendo così il tremore e le sue labbra mi baciano impedendo così una crisi isterica imminente.

Continuerei così per le seguenti due ore.
Giuro.
Se non fosse per Christopher che nel posto difianco al mio si schiarisce la voce.
Io mi stacco e sbuffo.
Che cazzo vuole ora?

Le stelle nei suoi occhiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora