James Potter sapeva quanto fosse faticoso per Lizzie Greenway fare i conti con il suo immenso potere, soprattutto se tutte le persone tendevano a guardarla ogni volta che attraversava un corridoio oppure entrava in un'aula.
Da quando aveva dato ancora una volta prova della sua forza, la strega aveva iniziato ad essere trattata diversamente. Nessuno osava contraddirla durante una conversazione, nemmeno quando erroneamente sbagliava il nome di uno studente, molti non la guardavano addirittura negli occhi, forse terrorizzati da quella leggenda falsa che raccontava di come gli occhi della ragazza fossero in grado di pietrificare all'istante.
Non lo dava a vedere, lei, eppure ne soffriva. Aveva fatto così tanta strada dal suo terzo anno, era cambiata in meglio, ma nessuno sembrava riconoscerglielo davvero. Tre anni prima, non avrebbe avuto problemi a sventrare una persona con lo sguardo, adesso, invece, a momenti dava da mangiare persino agli uccellini indifesi.
No beh, ecco, l'ultima parte magari no. Però il concetto è quello.
Eliza Greenway non era più soltanto la potentissima strega dall'animo gelato. La Serpe del gelo l'aveva soprannominata qualcuno anni prima, forse alcuni dei compagni di Finn Craig, che lei aveva brevemente frequentato prima di James. Ma quella persona non esisteva più.
O meglio, continuava a vivere, seppur si fosse dispersa nell'immensità dell'animo puro di quella ragazza tanto cocciuta quanto brillante.
Così il giovane Grifondoro aveva tentato di tutto, pur di far tornare il sorriso sul viso della sua streghetta. Le aveva fatto regali, le aveva cantato una serenata meravigliosa sotto la pioggia - cosa che, James non capiva come fosse possibile, aveva provocato più pietà che altro. Eppure, era bellissima come canzone la sua!
Lizzieeee, mia Lizzieeee, faceva, Seiiiii splendenteee, seiii, semplicemente seiiii, la meravigliaaa dell'animaaaa miiiiiaaaaa. Il tuo sorrrrrriiiiiiisooooo miiiiiii faaaaa gioire! Guaaaardamiiii e amamiiiiiiii.
Non era proprio bella?! Lizzie invece l'aveva guardato malissimo!
Bah, le donne!
Alla fine, persino uno dalle infinite risorse come James aveva dovuto mollare la presa. Il malumore di Lizzie non era un qualcosa che si poteva curare, anzi. Doveva soltanto essere lenito. La ragazza doveva tornare a vivere da sola, sulle sue gambe.
Molto spesso lei e James se ne stavano insieme nella Stanza delle Necessità, seduti abbracciati senza dirsi niente. Per loro, il silenzio valeva più di centinaia di parole.
Anche in quell'occasione erano lì.
Liz era seduta sulle gambe di James ed era appoggiata al suo petto, facendovi combaciare la spalla sinistra. Aveva lasciato cadere la propria testa nell'incavo del collo del ragazzo e così era rimasta.
James giocherellava con i suoi capelli e li arrotolava intorno all'indice sinistro. Ogni tanto, posava le labbra sul suo viso, lasciandole dei baci di qua e di là.
<<Credi che...>> gli sussurrò ad un certo punto, deglutendo <<Prima o poi...>>
<<Sì>> la interruppe lui, annuendo ed afferrandole velocemente la mano, intrecciando le dita alle sue <<Quello che è successo... non è stata colpa tua. Anzi, tutto il contrario. Ti hanno applaudita, Lizzie. Se non ci fossi stata tu, probabilmente qualcuno sarebbe morto!>>
<<Non sarebbe morto nessuno senza di me, James. Ero io il bersaglio>>
<<Hai comunque salvato tutti>>
<<Ed ora mi guardano come se fossi un nemico da abbattere. Prima mi amano e poi mi lapidano. Bello, vero?>> replicò lei, infastidita nuovamente a quel pensiero. Si alzò in piedi, iniziando a girare per la Stanza delle Necessità, che aveva assunto le sembianze della camera a casa della strega.
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"James Potter è un bastardo!" [INCOMPLETA]
Fiksi PenggemarI Malandrini sono a scuola e vivono le loro vite allegramente e spensieratamente, facendo scherzi a qualsiasi essere vivente respiri. James Potter, in particolare, si diverte a stuzzicare la brillante e arguta Serpeverde Eliza Greenway. La ragazza è...