55.1| Lizzie, Remus and Marlene's dread

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Dopo gli eventi di Hogsmeade, Eliza Greenway aveva dovuto essere forte per Marlene McKinnon. La sua migliore amica era rimasta traumatizzata da quell'attacco ed aveva paura persino di girare un angolo all'interno del Castello - probabilmente temeva che un Basilisco la attaccasse dal nulla.

Da quel momento, dall'attimo in cui erano tornate, la Battitrice di Grifondoro non aveva mai smesso di tremare. Era come se il vedere Liz quasi colpita da una maledizione come quella avesse svegliato in lei un sentimento di paura.

L'Incantatrice non l'aveva mai vista così. Di solito Marlene era sempre piena di vita e coraggiosa, era così luminosa da occultare anche il sole, ma... ma ora sembrava soltanto un ricordo della sé passata.

Il suo viso era così scavato e pallido che nemmeno le ragazzine con cui di solito battibeccava avevano osato rivolgerle la parola. O forse non lo fecero perché ai fianchi della McKinnon troneggiavano sempre Lizzie Greenway e Remus Lupin - due contro i quali era meglio non mettersi.

Il lupo mannaro era quello che capiva la situazione di Marlene meglio di tutti: si ricordava perfettamente la notte in cui Fenrir Greyback l'aveva trasformato, non se la sarebbe dimenticata per tutta la vita, ma la cosa che era più impressa nella sua memoria era il terrore di sua madre, la sua disperazione, la sua angoscia.

Così decise che se c'era qualcosa che poteva fare l'avrebbe fatta. Nonostante volesse parlare con Liz - non aveva più avuto l'occasione di stare da solo con lei per confidarsi - Marlene aveva la precedenza assoluta.

Studiò centinaia di pagine dai suoi libri e finalmente trovò una soluzione. Il bracciale di Morgana. Secondo le leggende antiche, il Mago Merlino donò alla ragazza un braccialetto che fosse in grado di alleviare le sue pene, dovute soprattutto all'invidia nei confronti del suo fratellastro, Artù Pendragon.

Quello poteva essere l'unico modo per permettere a Marlene di tornare ad essere la persona dolce che tutti conoscevano.

Abbandonò i suoi libri, sparpagliati sul proprio letto, pregando che i ragazzi non tornassero prima di almeno un'ora (erano andati, Sirius e James, a giocare a Quidditch e Peter li aveva seguiti). Corse di fretta fino al dormitorio di Serpeverde ed aspettò che uno studente qualsiasi uscisse. Per sua fortuna, toccò a Emily Sharp.

Remus tirò un sospiro di sollievo <<Sharp, ho bisogno di un favore>>

<<No>>

<<Devi chiamare Lizzie>> disse comunque il mago, serio <<Si tratta di Marlene>>

<<Diglielo tu>>

<<Dimmi la parola d'ordine>>

<<No>>

<<Preferisci che mi metta a strillare? O no, aspetta, forse potrei perdere tempo... sono sicuro che a Liz farà molto piacere sapere che non hai voluto aiutarla nel far stare meglio la sua migliore amica!>>

Maledetta psicologia inversa, funzionava sempre.

Emily non seppe resistere alla provocazione e tornò dentro di scatto. Pochi istanti dopo, Liz fece la sua comparsa. Anche lei, come Marlene, pareva estremamente stanca - ma almeno aveva una motivazione: aveva promesso alla Battitrice che avrebbe vegliato e così aveva fatto, passando tutta la notte sveglia a tenerle la mano.

<<Remus, che hai trovato?>> chiese subito la strega, afferrando l'amico per le spalle e deglutendo nervosamente <<Ti prego, dimmi che hai in mente un piano, perché io non riesco a pensare a niente>>

<<Conosci la storia di Morgana Le Fay?>>

<<La sorellastra di Re Artù, dici? La figlia di Igraine e Gorlois di Cornovaglia?>>

&quot;James Potter è un bastardo!&quot; [INCOMPLETA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora