Capitolo 25

22 3 0
                                    

12 maggio, 20:05. Lucia e Simone camminavano tra i corridoi dell'istituto. Lo sguardo della ragazza saltava da una parte all'altra, in cerca di guardie adatte al loro piano – Perciò, com'era questa Ludmilla?

Simone non aveva ben chiaro il proprio ruolo, ma sapeva che non era ancora arrivato il momento di parlare. Le telecamere erano costantemente puntate su di loro, per cui fu costretto a proseguire quella finta conversazione – In che senso?

- È l'unica donna da cui il Professore sia stato mai attratto. Sono curiosa di sapere qual è il suo tipo? Era bona? Era una vecchia genia? Una nerd introversa?

- No, per niente! Era molto... attraente, ma il suo sguardo metteva i brividi. A Fisica era conosciuta come "Occhi di Ghiaccio" proprio per questo.

- Ah, quindi Galvani ha QUEL kink – e rise – Non lo avrei mai detto, ma pensandoci è abbastanza ovvio che gli piaccia. Cioè, voglio dire... se hai sottomesso tutta Wisteria, ci sta che vai dietro all'unica che ti riesce a sottomettere.

Lo sguardo di Simone si fece confuso – Non saprei...

- Ssh! - gli intimò, per poi sussurrargli – Quei due sono perfetti! Continuiamo a parlare, ma mettiamoci più in là – indicando una coppia di agenti in fondo al corridoio.

- Ehm... ok, dicevo – disse grattandosi la nuca – non credo Galvani abbia quel tipo di perversione... ehm... non credi che abbia più senso l'opposto, scusa?

Lucia fece il gesto in codice, dando inizio all'operazione – No, assolutamente! Mettiti un po' nei panni del Professore... - e si spostò leggermente, in modo da poter osservare i due agenti durante la conversazione – Immagina di dominare tutta Wisteria, immagina di avere il potere di controllare chiunque, sia con la paura che con il rispetto. Che succede secondo te quando il Prof incontra una bella ragazz...ah? - e sussurrò un gemito di piacere.

Le due guardie avevano iniziato a parlare e ad avvicinarsi l'una con l'altra. L'uomo si allargò un po' il colletto per il caldo, mentre la donna iniziò a sventolarsi con il cappello.

Simone percepì la difficoltà di Lucia a non toccarsi. Non appena vide la sua mano provare a scivolare verso il basso, cercò di distrarla continuando la conversazione – La ragazza ha paura?

- Esatto! - esclamò lei, mordendosi il labbro – La ragazza si butta su di lui perché è terrorizzata. Non c'è sfida, non si eccita perché sa di vincere!

Le guardie avevano iniziato a limonare e a gettare giacche e cappelli sul pavimento. Lucia ebbe difficoltà a stare in piedi, per cui Simone le si avvicinò aiutandola a reggersi – Ehm... capito, quindi con Ludmilla... lui aveva una sorta di... sfida, tipo?

Le guardie stavano per spogliarsi del tutto. "È il momento!" pensò e sussurrò – Spegni le telecamere del corridoio, spogliamoci e andiamo a scopare nello stanzino qua di fronte!

La guardia donna ripeté la stessa identica frase all'uomo, che estrasse lo smartphone e disattivò le telecamere del corridoio. I due entrarono quindi nello stanzino e gettarono i vestiti all'esterno. Si chiusero a chiave e iniziarono a darci dentro.

- Wooo! - ansimò Lucia, appoggiando la schiena al muro – Era da un secolo che non facevo arrapare qualcuno così!

Simone si fermò un attimo a guardarla. Era sudatissima e le tremavano le gambe – Tutto a posto? Sicura di...

- Appostissimo! Veloce, cambiamoci e avviamoci verso la Sala di Controllo.

I due ai avvicinarono alla pila di vestiti lasciati dai piccioncini. Si spogliarono delle uniformi carcerarie e si travestirono da guardie.

- Menomale che sei venuto tu, Simo! - disse lei, allacciandosi la cintura – Avessi manipolato quei due con Dario, quello mi sarebbe saltato addosso, represso com'è! - e rise, cercando di distrarsi dalla tensione sessuale accumulata.

- Non saprei, mi sembra abbastanza moralista come tipo – e si sistemò il cappellino.

- Si certo, Dario è geniale, buono, eroico e tante belle cose. Ma in fondo in fondo, è super-frustrato – e si guardò intorno – Di là, giusto?

- Credo di sì.

- Ok, sbrighiamoci allora! - e si incamminarono verso la loro vera destinazione.

La Sala di Controllo Centrale era solitamente vuota, data la pesantissima automatizzazione dell'istituto. Le guardie vi accedevano soltanto per revisionare le riprese delle telecamere e aggiornare i protocolli. Tuttavia, la stanza si trovava al centro del settore W9, il cui ingresso era proibito ai reclusi. Il travestimento da guardie aveva quindi una duplice funzione: acquisire le tessere d'accesso al W9 ed evitare di destare sospetto girovagando per l'istituto.

Il duo attraversò indisturbato la struttura e riuscì ad introdursi all'interno del settore. Ogni qualvolta qualche guardia si chiedesse chi fossero i nuovi colleghi, Lucia li convinceva di averli già visti.

Alle 20:21, i due entrarono nella Sala di Controllo Centrale e ne bloccarono l'ingresso. Simone sfilò dalla tasca alcune note lasciategli da Lamantia. Uno dei suoi sgherri aveva infatti preparato per loro una sintesi schematica del funzionamento del sistema di sorveglianza. Gli uomini del boss avevano contatti all'interno dell'equipe tecnica ed erano riusciti a procurarsi i manuali originari dell'apparecchiatura.

Lucia sfilò i fogli dalle sue mani e si avvicinò al pannello di controllo. Seguendo le istruzioni, disattivò la registrazione, ma lasciò accese le videocamere, così da monitorare l'evasione. Scollegò il sistema dagli smartphone e dalla rete, sostituendo il livestream con delle vecchie riprese editate.

Tutto era pronto, adesso era il turno di Dario e gli altri. Lucia lanciò allora il segnale visivo al resto della squadra. Poggiò il dito sull'interruttore globale e spense e accese la luce seguendo gli intervalli:

. . .        . . -        - . - .         . -

- Tutto qui? - chiese Simone – Missione compiuta?

- Per adesso sì. Aspettiamo che Dario si occupi del resto e teniamoci pronti per il Piano V.

- Non dovevamo usarlo soltanto in caso di emergenza? - chiese inquietato.

Lucia si incamminò verso la porta di uno stanzino all'interno della sala – Rassegnati, ci sarà sicuramente un'emergenza!

Simone deglutì e iniziò a guardare lo schermo che inquadrava Risonanza e la crescente folla di criminali attorno a lui.

Lucia aprì lo stanzino e fu estasiata nel trovarlo semivuoto – Mi allontano un paio di minuti, tieni d'occhio la situazione!

- Cosa? - chiese disorientato – Dove stai andando?

- A masturbarmi! – e si chiuse nel ripostiglio.

Trio OmegaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora