Capitolo 62

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 "Idiota! Adesso saprà per certo che la stai pedinando!" si disse Dario, correndo verso la ragazza "Hai ragione, ma non posso lasciare che la aggrediscano! E se provasse di nuovo a suicidarsi?". Accelerò la corsa, inspirò profondamente, ma l'espressione divertita dei ragazzi lo fece fermare di scatto.

Claire si rialzò e, accompagnando le parole con i gesti, disse – Perché mi stai stalkerando, Dario?

"Non ti stavo stalkerando, passavo di qui e..." segnò lui, ma Claire decise di non tradurre a voce. Il rischio che rivelasse qualcosa del suicidio era troppo alto e non voleva che i suoi amici venissero a sapere di quella notte.

Assunse allora un tono serissimo – Smettila! Ti ho visto a scuola e dalla finestra della mia stanza! Sono giorni che mi segui!

Dario non rispose, limitandosi soltanto ad abbassare lo sguardo.

"Perché? Non è stato abbastanza salvarmi quella notte?" segnò lei senza parlare.

"Voglio capire perché lo hai fatto" segnò l'eroe "voglio capire perché hai pensato che il suicidio fosse la scelta giusta!"

Claire continuò ad ignorare gli sguardi curiosi dei suoi amici e rispose "Te lo ripeto: non sono affari tuoi! Non immischiarti nella mia vita!"

"E lasciarti morire?" ribatté afflitto.

I suoi occhi si fecero lucidi, infuocando quelli dei suoi amici. Non segnò nulla, si limitò soltanto ad annuire col capo.

- Ehi scoiattolo! - esclamò Maria – Perché piange? Che le hai detto? Io ti ammazzo, eh! - ma fu fermata da Sandro, che la afferrò per il braccio.

- L'ha salvata – rispose Federica, che aveva imparato il linguaggio dei segni a causa del suo ex.

Tutti si voltarono verso di lei, in attesa di chiarimenti.

Gli occhi di Claire le implorarono di non parlare, ma la skater scelse di ignorarli – Ha provato a suicidarsi, ma lui l'ha salvata – e, seguendo i gesti dell'eroe, aggiunse – Due sabati fa, si è gettata dall'Alveare. Da allora Risonanza la sta seguendo per vedere come sta.

- Claire... - sussurrò Maria, sconvolta dalla notizia. Abbracciò l'amica e iniziò a piangere – Perché non ci hai detto nulla? Perché vuoi sempre affrontare tutto da sola?

Gli occhi della suicida si infiammarono e inondarono allo stesso tempo. Col volto rigato di mascara, ruppe con violenza l'abbraccio e urlò – PERCHÉ LO HAI FATTO?

"Hai bisogno del loro supporto." rispose preoccupato "Non stai bene, Claire."

- TU NON LI CONOSCI! ADESSO MI VEDRANNO PER SEMPRE COME LA PAZZA SUICIDA!

Quelle parole annegarono i suoi amici nel senso di colpa – Non è vero... - sospirò Maria, provando ad avvicinarsi all'amica.

- PERCHÉ CONTINUI A INTROMETTERTI NELLA MIA VITA? - e gli corse contro, iniziando a dargli pugni sul petto – PERCHÉ? - i pugni rallentarono fino a svanire, sfociando in un abbraccio – Perché? - sussurrò, piangendo sulla omega bianca – Perché?

Nessuno osò parlare durante quell'abbraccio. Federica estrasse lo smartphone e fermò la musica, che nel frattempo era shiftata su una delle rock ballad di Kelly. I singhiozzi di Claire echeggiarono in quel silenzio, svanendo lentamente al termine dell'abbraccio.

"Credi ancora che io abbia sbagliato?" le chiese Dario.

La ragazza abbassò lo sguardo. L'orgoglio le impedì di rispondere chiaramente, ma riuscì ad accennare ad un 'no' con il capo.

"Ma in fondo hai ragione" continuò "Ho sbagliato a pedinarti. Non ti ho salvato la vita per giudicarla."

Claire si lasciò scappare un sorriso. Si asciugò gli occhi e disse – Hai fatto bene Dario, soltanto... non sono pronta ad ammetterlo ancora. Una parte di me continua a desiderare che tu mi abbia lasciato sfracellare al suolo. Purtroppo non mi hai salvato dalla depressione.

"Ho fatto il mio dovere da supereroe, il resto tocca a te!" e sorrise, "Adesso però vado, ti lascio libera!"

Fece per voltarsi, ma la ragazza lo fermò – Aspetta! Ho detto che Risonanza deve smetterla di intromettersi nella mia vita, non Dario.

Il ragazzo non rispose. Assieme all'emozione causatagli dal sorriso di Claire, un'idea innovativa gli balenò in mente. Un'idea su come sconfiggere il Professore, senza allo stesso tempo vanificare le sue conquiste politiche e sociali.

- Non mi dispiacerebbe parlare di nuovo con te... - aggiunse lei – senza che sia una questione di vita o di morte, magari – e abbassò lo sguardo imbarazzata.

"Assolutamente" rispose Dario "ma adesso devo andare a salvare la Città! Non preoccuparti, ti ho stalkerato abbastanza da sapere dove trovarti", sorrise, corse per alcuni metri e urlò contro il suolo, lanciandosi in volo.

"Risonanza deve smetterla di intromettersi, non Dario" si ripeté "Come ho fatto a non pensarci prima!", balzando tra un edificio e l'altro in direzione del gala.

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