Capitolo 67

8 3 0
                                    

Risonanza atterrò sul tetto del dormitorio, guardando dall'alto il ragazzo che aveva ucciso la sua famiglia. Piezo ed Erika aprirono le portiere e avviarono la Violetta, lui al volante e lei dietro con Simone.

Dario si guardò subito intorno. La strada era leggermente trafficata, "Non posso urlare sull'asfalto, farei troppe vittime!", ma l'auto iniziò ad allontanarsi sempre di più. Alla ricerca di superfici su cui riflettere il suo potere, notò gli alberi ai lati della strada. "E se non reggessero? E se dovessi urlare su dei passanti per salvarmi?", ma la Violetta stava per uscire dal suo campo visivo.

Dario chiuse gli occhi, fece un respiro profondo e saltò dal tetto, urlando contro il primo degli alberi. L'urlo staccò la maggior parte delle foglie e ruppe alcuni rami, ma riuscì ad alzarlo in volo e spingerlo diagonalmente verso l'albero successivo, dal lato opposto della strada.

La traiettoria spezzata lo rallentò parecchio, rallentando però al contempo i suoi nemici. Passanti, autisti, e passeggeri erano infatti stati catturati dalle acrobazie e dalla tempesta di foglie. Decine di smartphone lo avevano iniziato a riprendere, pronti a taggarlo in centinaia di storie Wistagram.

Piezo frenò bruscamente, ritrovandosi bloccato dal traffico – Non ci credo!

- Dario è brillante come sempre! - commentò Erika, continuando a monitorare Simone.

Lo specchietto retrovisore mostrò Risonanza avvicinarsi sempre di più, "Ok ok, sta arrivando! Che faccio? Che faccio?", si guardò intorno ed esclamò – Trovato! - sterzò a destra e si infilò in una stradina.

Dario urlò più intensamente, sradicò leggermente l'ultimo albero e atterrò sul terrazzo del primo edificio di quella viuzza. "E adesso parkour!" e iniziò a saltare da un tetto all'altro, aiutato dai suoi urli.

Il traffico era svanito e la Violetta accelerò il più possibile, muovendosi a zig-zag in quel labirinto di stradine. Dario non riuscì a raggiungere la loro velocità e, dopo appena un minuto li perse di vista. Si fermò di scatto e si sedette sul bordo del terrazzo.

"Piezo dev'essere venuto per recuperare Erika" pensò "Questo vuol dire che stanno andando in un posto sicuro... la Singolarità, certo! Si stanno dirigendo verso il campus!" e proseguì in direzione dell'università.

Per raggiungerla, era necessario uscire da quel groviglio di stradine e percorrere un tratto di Via Libertà. Dario la raggiunse prima di loro, probabilmente impegnati a far perdere le loro tracce.

La strada era affollata, ma i terrazzi dei locali gli permisero di seguire la macchina. Saltando da un tetto all'altro, Dario fu di nuovo alle costole dei ragazzi.

- Piero, è qui!

- COM'È POSSIBILE? - esclamò guardando fuori dal finestrino – Non lo avevamo appena seminato?

- Non lo so, ma non possiamo raggiungere la Singolarità se continua a pedinarci!

I gruppetti di ragazzi per strada costrinsero l'auto a rallentare, rendendo Piezo ancora più nervoso – LO SO, LO SO! Fatti venire qualche idea invece di mettermi ansia!

Erika alzò lo sguardo verso Risonanza, lo abbassò e vide i giovani acclamarlo e riprenderlo. "Ma certo!" pensò "Lui è un eroe!" - Dove sono i dischi magnetici?

- Tasca del sedile destro. Hai pensato a qualcosa?

- Sì, li sto attaccando a Simone: preparati!

Piezo intuì il piano – Dobbiamo proprio? Il Professore ha bisogno di...

- So già la storia del Paziente 96, ma non abbiamo scelta! Non puoi scontrarti con Risonanza adesso: rischieresti di far entrare Lucia in modalità berserk!

Trio OmegaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora