Capitolo 82

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Spiaggia di Via del Mare, cinque del mattino. Il cielo iniziava a colorarsi di rosa all'orizzonte e l'infrangersi delle onde aveva catturato lo sguardo dei due innamorati.

Ludmilla sedeva sulla sabbia, Giona era disteso con la testa tra le sue gambe. La sessione estiva era appena finita ed entrambi avevano passato tutti gli esami. "Sabato usciamo a festeggiare, niente scuse Giona!" e, dopo 4 ore di discoteca, si ritrovarono stremati su quella spiaggia, cullati dalla brezza e con lo sguardo immerso nell'orizzonte.

Il ragazzo si voltò verso Ludmilla e sospirò – Questo non è reale, giusto?

- Mi dispiace, Giona.

- E noi ci siamo conosciuti 7 anni fa, quindi non è neanche un ricordo.

Ludmilla iniziò ad accarezzargli i capelli – È una fantasia, stai per morire.

Gli occhi del Professore si fecero lucidi, ma sorrise – Quindi Lucia ci è riuscita. È riuscita ad assorbire la mia mente e svuotarmi del tutto.

- Sì, e adesso l'Organizzazione cadrà e il tuo sogno andrà in frantumi. Il futuro di Wisteria è in mano alla Fiamma: il Professor Galvani, Uomo nell'Ombra, leader della più grande associazione criminale della Città, è stato finalmente sconfitto.

Giona si lasciò scappare una risata - Uccidere e sconfiggere qualcuno sono due cose diverse, Ludmilla.

La ragazza lo guardò confusa.

- È vero, l'Organizzazione sta per cadere e io sto per morire, ma ho vinto: il mio sogno continuerà a realizzarsi, adesso più che mai!

Questa volta fu la ragazza a ridere – E chi lo farà? Erika?

- No, Lucia!

Il suo volto inorridì e una crepa le sfigurò l'occhio – E perché mai dovrebbe farlo?

Giona guardò inquietato quella spaccatura, più simile a della vernice che si stacca da un muro che a una ferita – Il potere di Lucia ha una particolarità: lei assorbe sempre una parte della sua vittima. La maggior parte delle volte, lei entra poco a contatto coi suoi bersagli e assorbe soltanto il loro umore e qualche istinto base. Oggi però ha voluto strafare!

La crepa si ingrandì e si contorse, lasciando cadere il frammento di vernice dell'occhio. Il Professore lo raccolse dai suoi capelli e vide un nuovo iride castano sotto la crepa, circondato da un colore della pelle più scuro.

Avendo intuito la situazione, continuò a provocarla – In questo momento Lucia sta assorbendo tutta la mia psiche: cosa pensi che le succederà? Come pensi che diventerà?

La faccia iniziò a spaccarsi del tutto, così come le braccia e le gambe – Lucia non diventerà il tuo burattino! - rispose ringhiando.

Giona alzò la testa e si sedette accanto a lei, scuotendo via i pezzi di Ludmilla dai vestiti. Guardò in volto la ragazza, che tra le chiazze aveva ormai rivelato la sua vera identità, e rise – Mi sorprende che tu sappia così poco dei tuoi poteri, Lucia! Quando influenzi una persona, non vieni controllata da lei, né entra nella tua mente come una nuova personalità: semplicemente si fonde con te, trasformando il tuo carattere.

La telepate gli saltò addosso, avvolgendogli il collo con le mani – Pensi veramente che io diventerò come te? Che metterò in pratica il tuo stupido piano? MAI! Io sono il caos! Nessuno può controllare Lucia Lovato!

Giona non rispose, ma iniziò a ridere.

Anche i capelli iniziarono a perdere scaglie e a ricolorarsi di nero - RISPONDI! - e iniziò a stringere la presa.

Il Professore tossì e continuò a ridere.

- CHE COSA MI HAI FATTO? - e strinse sempre di più.

Le risate cessarono e la spiaggia perse colore. Il mare si increspo sempre di più, fino a divenire polvere grigia. Il cielo divenne intonaco e iniziò a creparsi, nevicando sulla schiena della ragazza.

- COSA STO PER DIVENTARE? - il collo si dissolse tra le sue dita e le sue gambe affondarono nel corpo di Giona, ormai divenuto sabbia. Soltanto il suo volto rimase integro, soltanto il suo sorriso rimase intatto in quello scenario morente.

Coi capelli pieni di cielo, le gambe in Giona e gli occhi sbarrati su quel sorriso, Lucia iniziò ad urlare. Sola, tra le polveri di quella psiche, si gettò nella sabbia e pianse, tingendosi sempre più di quel bianco.

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