Giona sospirò guardando il nastro giallo della polizia davanti a sé.
- Sicuro di voler entrare, Professore? - gli chiese Piezo – Se vuole posso incontrare io il professor Ortensi.
- No, devo essere io a parlare con Otto. Il piano è troppo delicato e personale per restarne fuori.
Il ragazzo ne era consapevole, ma il suo sguardo ripeté la domanda.
- Non preoccuparti, l'ho superato ormai – e alzò il nastro, passandovi sotto – Alla fine eravamo soltanto amici... per colpa mia – estrasse le chiavi e aprì il portone del Centro Omniscientifico di Wisteria.
I due entrarono e Giona si diresse subito verso il contatore. Piezo rimase folgorato dall'odore nauseante del luogo, ma fece finta di nulla e continuò a seguire Galvani. Vedendolo in difficoltà nel leggere i label al buio, il ragazzo indossò il ditaLed e lo direzionò verso gli interruttori - Quando dovrebbe arrivare il professore?
- Fra una decina di minuti – e alzò un paio di levette – Ha le chiavi, non c'è bisogno che lo aspettiamo – alzò la terza e i corridoi si illuminarono.
La luce rivelò sagome di sangue incrostato lungo tutto il corridoio. "Certo che c'è puzza di morto" pensò "Ce n'è uno ogni cinque metri!"
Giona si accorse che il ragazzo era sul punto di vomitare – Scusami, è colpa mia se non hanno pulito.
Piezo lo guardò sconvolto.
- Voglio che il posto rimanga così, fino a quando non avremo sconfitto il Trio. È una sorta di memento, capito? Ho fatto rimuovere soltanto i cadaveri per restituirli alle famiglie, ma sangue e frammenti vari sono ancora sulle pareti.
Proseguirono alcuni metri in silenzio, quando Giona si fermò davanti a una sagoma ad angolo tra parete e pavimento. Gli schizzi quasi neri raggiungevano la parete opposta e il soffitto, descrivendo perfettamente un'esplosione. Dei frammenti di carne e capelli erano attaccati a quelle macchie.
Dagli occhi lucidi del Professore, il ragazzo dedusse chi stessero guardando – La dottoressa Leone?
- Lei avrebbe saputo come eliminare Lucia – e sospirò.
Piezo provò a risollevarlo - Anche lei lo ha fatto, con la teoria del campo emotivo.
- Sì, ma Ludmilla ne avrebbe fatto un profilo e l'avrebbe eliminata senza scrivere neanche una formula. Probabilmente mi picchierebbe se vedesse come ci sta umiliando la ragazza – e sorrise.
Al contrario di Giona, Piero disprezzava Ludmilla. Per lui non era la brillante e seducente ricercatrice di cui era innamorato Galvani, ma il mostro sadico che lo aveva tenuto sedato e imprigionato per mesi – Non dica così! Vedrà che a breve riceveremo la chiamata di Erika e potremmo passare al contrattacco. Lei l'ha gestita meglio di come avrebbe fatto la professoressa Leone.
- E questo cosa te lo fa pensare?
Piezo abbassò lo sguardo – Il fatto che lei sia riuscito a fare qualcosa che la psichiatra non è mai riuscita a fare.
Giona assunse un'espressione interrogativa.
- Guarirmi. Sarei ancora drogato in quella stanza di ospedale, se non fosse stato per lei!
Il Professore rimase colpito dalle sue parole. Già da alcuni giorni aveva iniziato a notare un cambiamento nel loro rapporto. La caccia a Risonanza li aveva avvicinati l'uno all'altro. Da un lato, Giona era sceso in campo per la prima volta, passando più tempo col ragazzo, invece che dietro ad una scrivania. Dall'altro, quell'avventura avrebbe "chiuso il cerchio" per Piezo, vendicando finalmente Marilena.
Prima che riuscisse a rispondere, un rumore di passi catturò la loro attenzione – Il Professore in persona, che onore! - esclamò l'uomo con voce amichevole.
- Otto, quanto tempo! - e si avvicinò allo psichiatra. Il dottore aveva dei lunghi capelli bianchi, raccolti in una coda, e il volto scarnito. Dal suo sguardo, Piezo percepì l'autorevolezza dell'uomo, senza la quale sarebbe sembrato un tossico di Via Libertà Centro.
- Vieni qua! - rispose il dottore e i due si abbracciarono, rompendo per un istante l'atmosfera tetra di quel luogo. Proprio quell'atmosfera tornò immediatamente, quando il professor Ortensi vide la sagoma di Ludmilla – Non ho mai avuto studenti migliori di lei. È veramente un peccato sia finita così.
Giona sospirò afflitto – È morta come ha sempre voluto: per un esperimento riuscito.
Otto si lasciò scappare una risata amara – Sofista sarebbe il suo "esperimento riuscito"?
- Lo scopo del suo studio era quello di creare un individuo in grado di sopravvivere alla Verità, quindi...
- Proprio per questo, Giona, il ragazzo è l'unico modo che hai per attuare questo tuo folle piano.
Il Professore lo guardò preoccupato. Lo psichiatra sospirò ed estrasse una busta trasparente piena di pezzi di carta strappati e intrisi di sangue.
- Questo è il Quaderno? - esclamò Piezo.
- Questo ERA il Quaderno, ragazzo. Quando l'ho visto in questo stato, mi sono sentito miracolato ad essere andato in pensione l'anno scorso. Non so cosa sia successo, ma ogni informazione sulla Verità è andata persa. Ho provato di tutto, ho anche chiesto a dei luminari del Dipartimento di Archeologia, ma nulla.
- In pratica ci serve Sofista – commentò frustrato Giona.
Otto assunse un tono paternalistico – Sì, ma sei proprio sicuro di volerlo fare? Sai benissimo che fine ha fatto il Paziente 96. Kai potrebbe essere ancora all'interno del sistema!
- Se la Lovato dovesse riuscire a sopravvivere all'h-bar, questo sarebbe l'unico modo per sconfiggerla: sono pronto a correre ogni rischio necessario.
Il professor Ortensi non aveva idea di cosa fosse l'h-bar, ma intuì che il suo intervento sarebbe servito da piano B – Capito Giona, trova un modo di ottenere la Verità da Sofista, così potrò attuare la procedura di innesto.
- Grazie Otto, sarai ricompensato a dovere.
- Non mi servono i soldi, lo sai. Dammi il cervello della ragazza: io e i miei colleghi neurologi saremmo molto interessati a studiare i suoi poteri – e accennò ad un sorriso.
- Nessun problema – rispose soddisfatto – Quando la avremo sconfitta sarà tuo. Spera soltanto che nell'h-bar non rimanga... - e fu interrotto dalle vibrazioni del suo smartphone.
Giona lo estrasse e, leggendo "Erika" sullo schermo, rispose immediatamente – Pronto? - assunse un'espressione tesa e aggiunse – Mando subito rinforzi!
Riattaccò e si voltò verso di Piezo – Erika è in pericolo, raggiungila subito! La tecnica ha funzionato e Lucia non c'è.
- Perfetto, vado subito in macchina!
- No! Non sei protetto da Lucia, dovete uscire da lì prima che ritorni! Prendi i cavi per l'andata, ti faccio raggiungere da una Violetta per il ritorno.
- Capito, prendo la tavola nel portabagagli e parto subito!
Il ragazzo fece per andarsene, ma lo sguardo penetrante di Giona lo paralizzò – Piezo mi raccomando, dovete uscire da lì prima che torni Lucia!
Piezo annuì e corse verso l'uscita, scansando con determinazione le innumerevoli sagome di sangue.
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Trio Omega
Fiksi Ilmiah🏆 Wattys 2022 Winner 🏆 Istituto Correttivo di Wisteria. Il crimine ha vinto e il vigilante Risonanza (Dario Di Dio) è stato incarcerato. Proprio nel momento in cui la sua carriera da supereroe sembra essere giunta al termine, Dario incontra la ter...