IL RITORNO
Ci sono tre tipi di luoghi che rimangono dentro di noi, nella mente e nel cuore.
Il primo tipo fa riferimento ai posti che ci tormentano, ci terrorizzano per storie udite nelle tenebre, per ciò che si è vissuto.
Altri sono amati, colmi di ricordi o di speranze felici, in cui tornare fa solo bene.
E poi c'è il terzo ed ultimo, quel genere di luogo che ami e odi.
Rimane dentro le ossa, nel sangue, negli occhi ed è incapace di lasciarti andare.
È dove ti senti a casa ma anche in una soffocante cella.
Una cella può imprigionare solo chi non sa uscire, uomini, animali ma può quella prigione fermare un drago?
La famiglia Targaryen aveva dimostrato per secoli quanto l'impossibile si possa trasformare in possibile con la persona giusta e chi ha il potere spesso si autodefinisce come tale.
Ma il potere, che una casata tanto antica possedeva, non era nel sangue ma nel fuoco.
All'epoca si dava per scontato che ogni linea di sangue pura portasse all'eternità ma quanti si erano rivelati indegni di tale sicurezza?
I veri Targaryen avevano quel potere e nulla poteva fermarli, alcuni nemmeno la morte.
Il Trono di Spade, costruito da questi prescelti, era la rovina dei Nove Regni, di ogni casata, persino la loro.
Quel giorno tutto iniziò, quasi il tempo si fosse fermato per anni prima di ripartire, nell'attesa che qualcuno tornasse.
E per ogni ritorno c'è qualcuno che attende.
I membri reali della casata Targaryen erano sulle sponde della costa.
Era una zona usata solo per scarichi commerciali segreti, lontani da possibili attentati alle spalle della Fortezza Rossa.
Ed era lo stesso posto in cui celebravano i funerali dei loro cari.
Quando la nave possente, con le vele nere e lo stemma rosso della famiglia, attraccò furono le guardie a controllare per primi che tutto fosse sicuro.
Re Viserys I stringeva la mano della moglie incinta, che sorrideva con emozione ma era la principessa Rhaenerys quella più curiosa; si sollevò sulle punte dei piedi cercando di scorgere un capo bianco ma contava solo marinai dorniani, soldati e serve.
Sbuffò sonoramente sotto lo sguardo annoiato dello zio Daemon, che trovava una perdita di tempo riunirsi per il ritorno della primogenita del fratello.
Corlys Velaryon e la moglie Rhaenys Targaryen scorsero una donna dai capelli rossi accompagnata da un cavaliere castano, si mandarono un'occhiata stranita.
Davanti al Re apparve Ser Harrold Westerling, nonché Protettore del Reame. Egli aveva almeno l'età del suo Re, era calvo ma possedeva lineamenti forti, una barba grigia curata e occhi chiari.
Indossava un'armatura bianca e oro, sarebbe stata indossata anche da un futuro Sterminatore di Re.<<Necessito di conferire con sua maestà>>disse la donna senza alcuna insicurezza.
Re Viserys era un uomo buono ma sottovalutava sempre le sue scelte, cosa che Daemon era pronto a giudicare.
Ella era di una bellezza inquietante, la pelle levigata e pallida, labbra sottili e rossastre, così come i capelli tanto originali.
Aveva occhi giovani ma che avrebbero visto secoli di vita.
Mentre il giovane sembrava esperto in battaglia, ne aveva il portamento.
La Principessa Rhaenyra ammise a sé stessa quanto fosse attraente e presto avrebbe voluto raccontarlo alla sua più grande amica, ovvero Alicent Hightower, figlia del Primo Cavaliere, Ser Otto.
Aveva gli occhi color ardesia e le pelle olivastra, un sottile strato di barba e una folta chioma bruna.Il Re sollevò il mento<<Acconsento>>
All'ordine l'uomo si affiancò guardandoli passare e così Rhaenyra poté meglio studiare la rossa, era ovvio che non fosse sua sorella maggiore.
La straniera fece un lungo inchino ai presenti ma c'era un mistero in lei che non lasciava indifferenti, mentre il guerriero di bell'aspetto era più rigido.
Colui che portava la corona continuò<<Chi siete?>><<Sua Altezza, il mio nome è Melisandre di Assahi. Nata per servire la Principessa Bellarys e codesto è Ser Criston Cole, il suo scelto protettore>>
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𝐓𝐡𝐞 𝐖𝐡𝐢𝐭𝐞 𝐓𝐚𝐦𝐞𝐫 - 𝐇𝐎𝐓𝐃
RandomLa Domatrice Bianca - House Of The Dragon. Il fuoco illumina le tenebre, forgia le più forti lame e brucia chi non è degno. Ma per Bellarys Targaryen, il fuoco, è ciò che ha nelle vene. Il suo nome proviene da un'antica parola valyriana, Bellator, o...