CAPITOLO 34

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SPACCA CUORE

Si dice spesso che l'amore è un sentimento del cuore, contrario alla razionalità della mente.
Entrambi indispensabili, però nemici uniti in uno stesso corpo, eternamente in guerra.
Erano passati giorni da quando Bellarys aveva visto un pezzo di sé cavalcare verso Harrenhal ed erano state giornate fredde e notti solitarie.
Daemon non aveva mai dormito con lei, ancora in collera per la sua indecisioni sulle proposte matrimoniali. Rhaenyra allora aveva occupato l'altro lato del letto, per consolarsi a vicenda.
Bellarys si sentiva tremendamente in colpa, per il semplice fatto di soffrire.
Non era lei la donna innamorata di Harwin o la madre dei suoi figli, mentre la sorella aveva tutto il diritto di piangere.
Anche se nessuno poteva saperlo.
Odiava quel lato delle loro vite, dover sempre nasconderà la propria umanità per dimostrarsi ruggenti come gli Dei.
E odiava maggiormente il suo ruolo da donna, perché era quello il vero problema per il mondo.
Se fosse stata uomo nessuno avrebbe mai tentato di fare del male alla sua famiglia.
Ma essere una donna, in qualsiasi epoca, è un compito impossibile.
È a questo che pensava mentre passeggiava nella fortezza, completamente sola anche se avvolta da tante persone.
Pensava ad Amarys, la sua bella figlia ancora arrabbiata.
Non voleva incolparla perché sapeva che aveva ragione, come poteva voler sposare Aegon? Ma allo stesso tempo Amarys era solo una bambina, non sapeva ancora cosa significasse essere una principessa, una donna.
E lei lo sapeva molto bene, lo sapeva ogni volta che incrociava altri occhi pronti a giudicarla.
Non poteva e non doveva mai deludere nessuno.
Doveva essere perfetta, nell'aspetto e nell'atteggiamento.
Doveva essere regale, altezzosa ma non arrogante.
Doveva mostrarsi potente ma non troppo da minacciare l'autorità degli uomini, o da sembrare crudele o sarebbe stata definita pazza.
Doveva essere una madre, una moglie e una figlia molto prima di essere qualunque altra cosa.
E doveva dire grazie e scusa in continuazione, come se fosse in debito col mondo per il semplice fatto di essere nata femmina.
Non poteva invecchiare, piangere, alzare la voce, volere qualcosa per sé.
Anche solo respirare sembrava proibito, come mostrare una debolezza.
Donna significa dovere, si disse e l'amore è nemica del dove, dunque la maledizione di ogni donna.
Non voleva quella vita per Amarys.
Ma era ciò che avevano e spesso questo le faceva dimenticare che era molto più di quello, era un drago.
Allora dov'erano le sue maestose ali? Camminava come i mortali, strascinandosi passo dopo passo in un'esistenza di tormento e aspettative.

<<Principessa?>>

Ella si voltò risvegliandosi da suoi pensieri, alle sue spalle c'era Melisandre.
Erano sole ma la Strega aveva un atteggiamento stranamente formale, i suoi occhi erano puntati ovunque tranne che su di lei.

<<Dimmi, Melisandre.>>

La Donna Rossa valutò il da farsi, sapeva che stavano per accadere terribili cose e si sentiva colpevole, come se non avesse fatto tutto ciò che poteva e avesse deluso il suo Signore.
Aveva fatto dei terribili sogni quella notte e non era sicura di capirne il significato.
Dunque non voleva dirle questo, voleva che fosse qualcun altro a farlo.

<<È stata indotta una seduta del Concilio>>

Bell si massaggiò la pancia<<Stamani? Mio padre non era occupato col ricevere dei nobili nella Sala del Trono?>>

<<Lo era, Principessa ma è una seduta di emergenza>>

Detestava quella parola: Emergenza.
Il suo primo pensiero fu il dovere, ovvero le Stepstones e i negoziati con Dorne per evitare che la Triarchia tornasse.
In effetti lei era la sola a poter evitare un nuovo conflitto.

<<Ebbene, andiamo>>

Melisandre sapeva bene che Bellarys era esasperata, riusciva a vedere la vera Bell che gridava incatenata.
Ammirava ancora la forza che aveva nel fare ciò che faceva senza lamentarsi, ma questo non significava che non le mancava la vecchia, leggermente egoista, Domatrice Bianca.
La Domatrice era molto più che una donna, era un simbolo di libertà, di sangue e fuoco. Lei incarnava una semidea, capace di volare e comandare i venti.

𝐓𝐡𝐞 𝐖𝐡𝐢𝐭𝐞 𝐓𝐚𝐦𝐞𝐫 - 𝐇𝐎𝐓𝐃Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora