CUORI IN COLLISIONE
Il battito di ogni cuore sembra corrispondere al crescere di un pensiero, di una sensazione.
Rallenta e aumenta senza chiedere il permesso, scegliendo da solo per chi o per cosa farlo.
In effetti smette di percuotersi nello stesso modo, come un conto alla rovescia.
Poiché ogni battito che si fa porta più vicino all'ultimo.
Daemon camminava rapidamente, voleva urlare, voleva distruggere qualcosa, il suo sangue era caotico e voleva solo fare qualcosa che lo facesse sentire meglio ma niente poteva funzionare; né il sangue, né il sesso o il semplice andarsene.
Allontanarsi dalla verità appena sentita non l'avrebbe cancellata.
Le ultime parole del fratello gli avevano ordinato di andarsene da Approdo del Re, di non farsi più vedere.
Era stato così vicino a quello che aspirava e preferì incolpare Ser Otto che sé stesso.
Si domandò chi potesse essere l'erede ma questo pensiero venne interrotto quando si voltò verso il teschio di Baleon.
Non si era affatto accorto di essere arrivato ai sotterranei ma li conosceva meglio di chiunque, sapeva dov'erano le vie segrete che portavano fuori dal castello, senza che nessuno lo sapesse.
Non fu l'imponente teschio a farlo fermare ma chi vi era sotto.<<Ballarys?>>
Ella inginocchiata sotto l'altare, le mani sopra i lumini accesi.
Gli dava le spalle ma poteva riconoscerla con facilità, così come lei poteva rammentare la sua voce.
Aprì gli occhi, che aveva tenuto chiusi per più di un'ora e una parte di sé trovò inverosimile che la prima persona a trovarla fosse proprio Deamon.
Il destino si stava beffando di lei in qualche modo, voltò di lato il viso.<<Tutto quello che volevo era un nuovo inizio.>>disse<<Rivolevo la mia famiglia ma pare che l'abbia persa. Mia madre, mio fratello, mio padre e ora te>>
<<Io sono qui>>suggerì confuso.
<<No, non ci sei più, non per me>>Si alzò e si girò contraendo la mandibola. La sua calma era preoccupante ma anche i suoi occhi rossi e gonfi<<Prendi le mie parole per come sono, con serietà, così come io ho fatto con le tue.>>
Deamon fece un passo in avanti ora che comprendeva che sapeva tutto, incontrarla in quel momento era una maledizione. Cercò di portare rispetto, non prese sul serio la sua minaccia<<Non avevo intenzione di ferirti>>
<<Ma lo hai fatto. Mia madre aveva ragione, le tue intenzioni sono il problema.>>commentò<<Non ti importa delle conseguenze se sei tu a vincere.>>
<<Non ho vinto nulla, tuo padre mi ha cacciato e mi ha privato del titolo di erede>>
Ella sollevò le sopracciglia ma non provava dispiacere, pensava che fosse finalmente la prima cosa giusta che il padre aveva compiuto. <<Be', com'è che hai detto? Gli dèi danno e poi tolgono>>
<<Bell...>>
Ribatté di nuovo<<Credi di essere la vittima, zio? Pensi che il mondo o qualcuno di noi ti debba qualcosa?>>
<<Certo! Io sono un Targaryen. Sono suo fratello ma è troppo debole per...>>
<<Tu lo sei!>>urlò interrompendolo, face un passo in avanti con lo sguardo straziato<<Quale uomo forte e meritevole fa del male a chi lo ha difeso?>>
<<Chi mi avrebbe mai difeso?!>>alzò la voce.
<<Io!>>continuò<<Mio padre e Rhaenyra. Ti abbiamo difeso, mi sono rifiutata di credere a quella sanguisuga di Otto Hightower, ma poi non ho potuto più negare>>
<<Perché?>>
<<Perché ti sei burlato della morte di mio fratello! Ti sei divertito in un bordello con dei miserabili leccapiedi e con delle puttane che fingono di sostenerti! Potevi essere qui, con chi ti voleva davvero e così facendo hai perso tutto! Non sono stati altri che te a distruggerti! Sei la tua stessa rovina>>
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𝐓𝐡𝐞 𝐖𝐡𝐢𝐭𝐞 𝐓𝐚𝐦𝐞𝐫 - 𝐇𝐎𝐓𝐃
RandomLa Domatrice Bianca - House Of The Dragon. Il fuoco illumina le tenebre, forgia le più forti lame e brucia chi non è degno. Ma per Bellarys Targaryen, il fuoco, è ciò che ha nelle vene. Il suo nome proviene da un'antica parola valyriana, Bellator, o...