CAPITOLO 6

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FORTUNA DI FUOCO

È solito amare ciò che si può intendere, che è elementare, di facciata.
È solito accettare ciò che è tradizionale, di bell'aspetto, ciò che è scontato.
Di fatto è la prima impressione quella che pare contare di più, ancora prima di dire una parola, è il fisico a dire chi è chi e dopo, malgrado tutto, la personalità.
Bellarys odiava quanto fosse un concetto reale e invariabile, perché come donna sapeva cosa significasse essere giudicata per il suo corpo e non per quello che aveva vissuto, compiuto o che era diventata.
Se gli altri si ricordavano di lei era per la sua bellezza, ed era qualcosa che l'adirava.
Voleva essere più di un bel viso, per questo teneva tanto al suo modo di vestire, perché gli abiti erano la massima libertà di espressione che aveva.
Una scollatura, un colore potevano donarle altri aggettivi, ma quella mattina si era sentita delimitata, uguale a tutte le altre donne della sua famiglia.
Lady Melisandre cercava di fare del suo meglio per sostenerla e farle mantenere il suo speciale carattere ma temeva che quel ritorno a casa potesse inibire ciò.
Il Torneo, che si svolgeva fuori città, era in un lungo ed ovale stadio con migliaia di nobili di tutto Westeros.
Le tribune erano divise da un campo rettangolare destinato alle sfide a cavallo, il sole aveva fatto divenire la terra dura e ottima per le corse.
La Principessa venne scortata nel palco della famiglia reale, poco prima delle scale ad aspettarla c'era il Re. Il protocollo parlava di un'entrata insieme, con un discorso.
Bell sollevò il viso mentre ascendeva al piano e vide Viserys, che le sorrideva confuso, le offrì una mano.<<Non è esattamente l'abito che avevo in mente>>

<<Hai detto tradizionale>>

Annuì<<Infatti>>

<<Questo abito è stato indossato dalla Regina Alyssa, moglie del Vecchio Re>>gli spiegò<<È nella tradizione Targaryen>>

<<Oh>>si grattò il capo.<<Intendevo più decoroso, più tessuto, più tutto>>

Bellarys sapeva bene cosa aveva chiesto il padre ma era maestra nell'arrivare dove voleva. Aveva trovato una scappatoia e l'aveva usata contro di lui. Aveva tentato con altri vestiti, più coperti ma si era odiata. Non poteva e non voleva dare un messaggio sbagliato ai nobili, voleva mostrarsi forte.

<<Sono tanto inguardabile, padre?>>

A questo fece un sorriso genuino<<Certo che no. Sei bella quanto una dea, bambina mia>>

<<Se sono una dea non posso anche essere la tua bambina>>rispose, prendendogli la mano.

<<Purtroppo ne convengo ma di rado un padre vorrebbe che le sue figlie crescessero>>aggiunse, sollevando l'altra per accarezzarle il viso corniciato dai capelli argentati.

<<Mia madre...>>

<<Lo sai che ti desidera qui ed è qui che sarai>>mormorò. <<Sai chi sei, devi solo ricordarlo al nostro regno.>>

Ella annuì e al momento giusto lo seguì lungo la balconata, erano presenti tutti i Targaryen e i membri del Consiglio, ad eccezione di Daemon.
I presenti erano in silenzio ad osservare la regalità e compostezza della giovane, prima non l'avevano notata.
Bellarys decise al primo passo di mostrarsi in ogni altri modo possibile, se i suoi abiti non potevano intercedere per lei, allora lo avrebbe fatto col suo comportamento. Avrebbe usato il suo sguardo intenso, la forza delle sue spalle e avrebbe goduto di quell'attenzione.
Il popolo urlò con fragore, tanto che era sconosciuto persino al Re.
Il medesimo si girò a guardarla, quando giunsero alla ringhiera e vedette la fierezza che di rado si vedeva in una donna.
Nemmeno Aemma era mai stata tanto sicura.
Non era importante cosa indossava, si disse lei, ma come lo faceva.
Il suo abito era di un rosso sangue, le spalline spesse scendevano in veli coprendole tutta la schiena.
L'antico corpetto di bronzo era stretto e alto, le sollevava senza volgarità i seni.
Le braccia erano nude ma spesso i teli le nascondevano.
Intorno al collo non portava la collana di Daemon ma una che potesse donarle rispetto, cioè un girocollo di rose bianche regalato dalla casa Tyrell anni orsono, abbinato a degli orecchini simili.
Ai piedi aveva delle scarpe di ultima moda, rialzate e create con lacci intrecciati. I suoi anelli erano un dono di un'altra potente casata: I Lannister.
I suoi capelli bianchi erano legati all'indietro, almeno le prime ciocche in delle trecce a lisca di pesce.

𝐓𝐡𝐞 𝐖𝐡𝐢𝐭𝐞 𝐓𝐚𝐦𝐞𝐫 - 𝐇𝐎𝐓𝐃Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora