CAPITOLO 18

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 IL TUO RIMEDIO

Cosa sarebbe la vita senza gioia? Senza pace o riposo?
Forse una tortura, ma non è per questo che l'obiettivo di ogni essere umano è trovare la felicità? Anche soltanto avvicinarsi ad essa sembra lo scopo di un'esistenza, ma questo concetto è avverso e non così tanto realista.
Se si cerca la contentezza allora si dà per scontato di non esserlo mai stati prima, di vivere davvero un supplizio ma non è così. 
La vita è fatta di piccole cose belle, che rattoppano quelle brutte, cuciono ferire fresche e vecchie. 
Magari l'obiettivo da inseguire non è essere felici per sempre, ma trovare dei veri rimedi per affrontare il presente e futuro. Senza rimedi non c'è né pace, né riposo.
Bellarys si sentiva colma di felicità, si sentiva libera e a casa. Aveva sempre amato Roccia del Drago, si sentiva parte di quell'isola, del mare che bagnava le spiagge grigie, delle nuvole che la circondavano e di ogni mattone usato per far sorgere il grande castello.
Dopo aver combattuto nella battaglia delle Stepstones il fuoco in lei si era riacceso, ma non per rabbia, per gratitudine. Era grata di essere viva, per la prima volta da dieci anni.
Quella gratificazione faceva risplendere la sua bellezza di pura luce e nemmeno lo scopo del suo soggiorno riusciva ad oscurarla.
Ella indossava un abito di un chiaro celeste, le fasciava i seni sino alla vita da cui partiva una svincolata gonna con strascico, ornato con delle foglie. Aveva le braccia coperte da tale tessuto sgombro. 
Al collo portava tre diverse collane di diversa misura, con stelle e soli, uno possedeva una gemma turchese. 
I capelli bianchi erano sollevati per mostrare il candido collo con fermaglio lungo su un lato della testa, aveva una fantasia floreale. Era abbinato ad un bracciale e un anello, che portava sulla mano destra. 
Era vestita così perché l'etichetta richiedeva ordine ed eleganza sobria, peccato che stava facendo l'opposto. In mano stringeva delle ballerine del medesimo colore, a punta, con dei lacci, poiché scalza stava correndo sulla sabbia.

Vestita così doveva essere nella sala del Trono per i candidati per il suo matrimonio ma aveva scelto diversamente dato che era il turno della sorella, Criston non aveva potuto fare altro che seguirla

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Vestita così doveva essere nella sala del Trono per i candidati per il suo matrimonio ma aveva scelto diversamente dato che era il turno della sorella, Criston non aveva potuto fare altro che seguirla.
Bellarys sollevava il suo abito con una mano mentre giocava a riva bagnandosi i piedi e correndo. Il suo Protettore Giurato non indossava la sua armatura, ma gli indumenti bianchi sotto e cercava di starle dietro, fingeva di non divertirsi ma era tutto il contrario.

<<Principessa!>>

Ella si fermò ridendo nell'acqua e lo guardò riprendendo fiato, la sua risata inebriava l'aria ed egli scosse la testa. <<Ser Criston, non riesci a stare al passo con me?>>

<<Non è semplice accorrere ad ogni tua follia ogni giorno>>commentò sulla sabbia asciutta<<Dovresti uscire dall'acqua, non puoi presentarti così ai lord dei Sette Regni>>

Bellarys alzò le spalle e quando si avvicinò mosse una gamba, l'acqua finì per bagnare l'uomo. Lui abbassò lo sguardo sui polpacci fradici ed ella rise senza muoversi, quando tornò a guardarla cambiò espressione.
Criston la raggiunse improvvisamente mentre ella tirava un urletto per la gioia, cercò di scampargli ma lui la catturò in tempo, la sollevò da dietro e la fece girare per portarla fuori. Entrambi sorridevano come bambini, ed era perché erano stati dannatamente felici insieme in quelle settimane.
Ella rimise i piedi a terra e tirò la testa indietro, sulla sua spalla, guardando il mare. Il dorniano non la lasciò andare, il suo corpo non ci riusciva e quando ella voltò il viso, non poté opporsi ad un soave bacio.
La lasciò girarsi verso di lui, appoggiò la fronte alla sua e sospirò<<Ci vedranno>>

𝐓𝐡𝐞 𝐖𝐡𝐢𝐭𝐞 𝐓𝐚𝐦𝐞𝐫 - 𝐇𝐎𝐓𝐃Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora