CAPITOLO 17

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MOSTRA CHI SEI

La peggior cosa per ottenere qualcosa è aspettare il momento di stringerla, di possederla.
Pazientare è più faticoso di lottare, di urlare o agire.
Viserys sembrava un uomo paziente e lo era stato, aveva atteso innumerevoli cose nella sua vita.
Un figlio maschio per primo, un miracolo, un grande destino, la guarigione della figlia e molto altro ma ora, di aspettare, non ne voleva sapere.
Ser Otto non fece in tempo ad obiettare che lui seguì Criston, così come altre due guardie per lui. Harwin si mise dritto quando il Re sorpassò frettolosamente Cole per entrare nella tenda, fece una smorfia confusa ma i due non parlarono, si limitarono ad aspettare fuori.
Bellarys si stava slegando i capelli davanti ad una bacinella d'acqua messa sul fuoco, si era tolta i lunghi guanti e gli stivali. Non vedeva l'ora di cambiarsi ma si fermò quando sentì l'ingresso di qualcuno, si voltò e vide il padre raggiungerla con strana frenesia.

<<Perché non l'hai fatto?!>>

Alzò gli occhi al cielo<<Padre, dannazione. Anche se amo il fuoco e il sangue, vorrei lavarmi>>

<<No, prima risponderai a me!>>

<<Bene. Perché non ho fatto cosa?>>

<<Perché non hai ucciso il cervo bianco? Perché lasciarlo andare?>>le si avvicinò prendendola per le spalle, la guardò negli occhi.

<<Chi ti ha detto che era bianco?>>

Ella si liberò dalla sua presa<<Bellarys!>>

<<Perché avrei dovuto fargli del male?! Mi ha forse aggredita? Dovevo forse sfamarmi? No. Trovo brutale uccidere per divertimento una creatura tanto magnifica, piuttosto preferirei sgozzare venti dei tuoi pretendenti.>>

Lui si calmò e riprese fiato.<<Cos'altro?>>

<<Non capisco cosa intendi>>

Si arrese e si sedette, abbassò la voce<<Ho fatto un sogno su un cervo più di vent'anni fa, la sola a saperlo era tua madre. Un cervo bianco si inchinava, alle prime luci del giorno, dinanzi a qualcuno illuminato dal sole stesso, quasi ardesse a cavallo>>

Bellarys non disse nulla ma memorizzò ogni sillaba, doveva riferirlo a Melisandre. Non era una coincidenza, era quello che era accaduto con spaventosa precisione.

<<Immagino che tu non ne abbia ucciso uno bianco per Aegon>>

<<No, era bruno.>>ammise. <<Ed è stato straziante farlo>>

<<Non mi sorprende>>

Lui capì che era una frecciatina, quasi gli desse del debole<<Pensavo che volessi la pace fra noi, perché mi basta già Deamon come spina nel fianco. Insisterai ancora nell'assomigliargli?>>

<<Io non sono affatto simile a Deamon!>> ribatté, incrociando le braccia.

Viserys ridacchiò<<Ne sei certa? Perché a volte mi basterebbe chiudere gli occhi per sentire le vostre voci dire la medesima cosa. Esattamente come lui, per te deve essere tutto una battaglia>>

<<Sì, se vengo attaccata>>

<<In conclusione, io ti avrei attaccata aiutandoti?>>chiese<<Perché ogni volta che cerco di aiutarti tu opponi resistenza?!>>

<<Perché vuoi rimpiazzarmi!>>esclamò con vigore, non le interessava di farsi sentire dalle guardie all'esterno.

Inclinò la testa dispiaciuto<<No, Bell.>>

𝐓𝐡𝐞 𝐖𝐡𝐢𝐭𝐞 𝐓𝐚𝐦𝐞𝐫 - 𝐇𝐎𝐓𝐃Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora