CAPITOLO 50

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LA FINE DELL'INIZIO

Ogni battaglia è diversa da quella precedente, come lo può essere una interiore.
Non si provano mai le stesse cose, non si vogliono sempre le stesse cose, a parte vincere. 
Per Bellarys quella battaglia sarebbe stata più contro sé stessa, che coi Verdi.
Avrebbe combattuto contro la sua famiglia, per la prima volta, distruggendo per sempre la promessa fatta al padre.
Tutto sarebbe cambiato, in modo indelebile e quel giorno sarebbe stato rammentato nei secoli a venire.
 I suoi figli avevano ragione su una cosa, poteva finire ogni cosa con quella battaglia. Sarebbe bastato uccidere Aegon e Aemond, avrebbe scoperto la posizione di Amarys da Haelena e poi avrebbe giustiziato Otto e Alicent.
Pensava a quello mentre attraversava il campo, l'esercito si era già messo in marcia con l'idea di circondare il nemico su più fronti.
Non era mai stata nervosa all'idea di combattere a dorso di drago, anzi lo adorava, ma era agitata, nervosa delle conseguenze.
Il tempo era poco, quindi Bellarys era rimasta nella sala di guerra, ascoltando le idee e i piani dei suoi consiglieri, del suo Primo Cavaliere.
Le sembrava di essere lontana da ognuno di loro. Strategie, numeri e teorie non avrebbero cambiato nulla, non la verità.
Non esistevano strategia tra i draghi ma solo l'istinto, la violenza e il desiderio di sottomissione.
Albalux non aveva mai combattuto contro un altro drago, ma conosceva il suo temperamento. Non avrebbe mai abbassato il muso, non si sarebbe sottomesso mai a nessuno, piuttosto si sarebbe fatto uccidere.

<<Verrò io>>mormorò Daemon.

Ella tirò su la testa, distogliendo lo sguardo da Rook's Rest. 
Erano giunti al momento della formazione dei draghi, stava a lei decidere chi sarebbe partito al suo fianco. 
Chi di loro avrebbe tinto l'erba di sangue? Chi avrebbe tagliato il cielo, oscurandolo?
Chi di loro avrebbe ucciso o...sarebbe morto?
Si irrigidì, deglutendo. Non doveva dimostrare debolezza, però non voleva nessuno di loro con sé.
Il rischio la terrorizzava.

<<No>>rispose, secca e forte<<Caraxes ha lottato allo stremo, senza supporto per conquistare queste terre. Ha bisogno di riposo, almeno di qualche giorno e non rischiarò la vita di un drago e di mio marito>>

Daemon non ebbe il tempo di protestare perché Rhaenyra intervenne<<Io sono...>>

<<Nemmeno di mia sorella.>>ribatté<<Non so se riuscirò a ucciderli, ma resta un'opportunità per studiare il dominio che pensano di avere sui propri draghi.>>

<<Come lo capiresti, Vostra Grazia?>>domandò Cregan.

<<Albalux lo farà per me, io mi occuperò dei cavalieri. Vhagar è vecchia  e non vorrà sottomettersi mai. E' sempre stata imbattibile, ma mio padre diceva che Baleon riusciva a batterla in astuzia, non solo per la stazza. Il mio drago testerà se è così, mentre io capirò se il punto debole di Aemond è quello che credo>>

<<Ovvero?>>chiese Corlys.

<<L'invidia.>>commentò.

Da bambino si era spesso dimostrato invidioso dei draghi altrui, dato che ne aveva uno e quel suo difetto caratteriale era diventato troppo forte per liberarsene una volta avuta Vhagar.
Era invidioso di suo fratello, perché sedeva sul Trono di Spade, perché aveva una moglie.

<<Ed Aegon?>>domandò Aramis.

Aerion aggiunse <<Lui è l'Usurpatore>>

Bellarys sentì il peso della corona, respirò a fondo<<Sunfyre è giovane, arrogante. Cercherà di colpirmi senza pensarci due volte, questo è il suo punto debole. Sì, è molto veloce e preciso nei suoi affondi, ma come Aegon, è guidato dalla superbia>>

𝐓𝐡𝐞 𝐖𝐡𝐢𝐭𝐞 𝐓𝐚𝐦𝐞𝐫 - 𝐇𝐎𝐓𝐃Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora