L'INIZIO DELLA FINE
Per ogni fine si dice che c'è un inizio.
Allora perché nessuno riflette su come arriva il termine di quello che era la tua vita? Perché nessuno riesce a vedere i segnali che cercano invano di avvisarci che tutto sta per cambiare?
Si corre verso il limite ma si è troppo cechi per accorgersi di averlo oltrepassato e di chi è la colpa? Se la fine è inevitabile allora perché la corsa continua?
Ferita dopo ferita, la fuga non finisce, si spinge ad oltrepassare altri segni e il sangue è tutto quello che resta.
Bellarys era una combattente, non perché fosse stata obbligata ad esserlo ma per una sua scelta.
Voleva essere forte, indomabile per giuste ragioni.
Ne aveva abbastanza di sentirsi controllata o di stare alle regole di altri, era stufa di doversi misurare.
Ma da quando era guarita la vita aveva ripreso i suoi colori e lottare era l'unica cosa che riusciva a placare tutta la sua ira, ovvero ciò che la rendeva davvero indomabile. Difendersi e attaccare la faceva sentire come se non avesse bisogno di dipende da nessuno.
Eppure, di qualcuno sapeva di avere bisogno e nella prima giornata del Torneo lo dimostrò.
Aveva sottovaluto sé stessa, una cosa che da anni non faceva e questo la rendeva irrequieta, da quando era tornata le sembrava di essere sull'orlo del precipizio, le sembrava di non riconoscersi.
Avrebbe dovuto comprendere che Albalux sarebbe sceso sulla pista e non solo sorvolata, credeva che ella fosse in pericolo e per un suo errore aveva messo gli altri in pericolo.
Se non fosse intervenuta sarebbe potuto accadere di tutto e il Re glielo ricordò per tutta la serata, era arrabbiato ma non del tutto con lei, l'ammirava per essere riuscita a domare il drago ma era furibondo per essersi lanciata dalla balconata.
Lady Melisandre era stata l'unica a trovare i lati positivi dell'accaduto, a quanto pare il popolo ora aveva una forte e buona opinione su di lei, per non parlare di aver salvato Criston e Deamon. Talvolta nessuno si spiegava come mai Albalux fosse apparso lì, sfuggendo dalla Fossa dei Draghi e di certo ella non avrebbe dato spiegazioni.
Il secondo giorno del Torneo si prospettava in modo meno violento e forse più felice, visto che il Re aveva concesso di darle qualsiasi cosa voleva per ripagarla.
Ella pretese che Lady Melisandre fosse immediatamente la sua dama di corte e questo le dava il permesso di accompagnarla ovunque; la seconda cosa che voleva era che Ser Cole fosse in lizza ufficiale per diventare Cavaliere della Guardia Reale, nonché suo personale.
All'ultima richiesta Viserys aveva storto il naso, credeva che fosse giusto seguire le tradizioni o il Concilio si sarebbe lamentato, quindi le disse che lo avrebbe messo nella lista dei possibili cadetti e poi l'avrebbe aiutata a farlo entrare ma non dall'oggi al domani. Per adesso sarebbe rimasto una sua guardia dorniani come era da patto.
Bell accettò ma solo perché quel giorno aveva intenzione di vestire in modo differente, era ovvio quanto le pesasse adattarsi ad un mondo a cui non apparteneva da dieci anni.
Trovò dunque una scappatoia alla promessa del padre, le aveva detto di vestire in modo più coperto ma non aveva detto di farlo per tutta la settimana.
Quando, come da protocollo, varcò per ultima il balcone il Re si voltò.
La fissò per un lungo istante mentre le urla dei nobili aumentavano dato che nuove persone erano apparse nei saggi reali.<<Pensavo avessimo un patto>>le disse prendendole una mano.
Sorrise<<Non hai detto che durava oltre il primo giorno>>
<<Oh, Bell, mi farai ammattire>>si arrese, ridacchiando.
A quel punto fecero la stessa cosa del giorno precedente, attraversarono il terrazzo sino alla ringhiera e si mostrarono. Alle loro spalle, dove gli altri erano seduti, non vi era di nuovo solo la Donna Rossa ma anche il Principe Daemon. In effetti era davanti alla seduta del Re, affianco a quello di Bell e di Melisandre.
Rhaenyra era sempre alla destra della sorella con Alicent e oggi applaudiva come il pubblico e tutti quelli intorno a lei. Deamon osservò i membri del Concilio fare lo stesso e poi passò ad osservarla sorridere, era più bella del giorno precedente e aveva compreso la sua ribellione di moda. Ma non era il solo, nell'identico modo la guardava Ser Criston Cole, posto di fianco al Protettore del Reame.
Bellarys vestiva con un candido abito bianco, una scollatura a cuore le alzava i seni e le spalle erano coperte da un tessuto più chiaro al punto da mostrare la pelle sotto ed era ricoperte di perline di bronzo che creavano delle fantasie floreali ed un fiocco. Alla vita vi era una cinta dello stesso materiale di finto bronzo e da lì scendeva una lunga gonna.
Portava i capelli all'indietro liberi, un poco mossi e legati da diverse spille scure sopra, in questo modo si potevano vedere i lunghi orecchini a triangolo. Ai piedi le calzavano delle ballerine di tessuto, in effetti non aveva bisogno di rialzamenti.
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𝐓𝐡𝐞 𝐖𝐡𝐢𝐭𝐞 𝐓𝐚𝐦𝐞𝐫 - 𝐇𝐎𝐓𝐃
RandomLa Domatrice Bianca - House Of The Dragon. Il fuoco illumina le tenebre, forgia le più forti lame e brucia chi non è degno. Ma per Bellarys Targaryen, il fuoco, è ciò che ha nelle vene. Il suo nome proviene da un'antica parola valyriana, Bellator, o...