CAPITOLO 40

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TORNARE INDIETRO

Tornare pare una parola di un certo peso.
Si ha la sensazione che significhi farlo insieme a qualcosa, a qualcuno, come se non si potesse essere a mani vuote. 
Sembra che debba esserci una ragione, abbastanza seria da dimostrare che non si è più gli stessi, si è acquisito qualcosa nel tempo. 
Un baule di vita, colmo di esperienze, ricordi, rimpianti o gioie.
Bellarys sentiva un peso sulle spalle, percepiva ogni giorno passato in quei sei anni e tutto ciò che era accaduto. Aveva la percezione che sarebbe caduta a terra a causa di quel forziere, che sarebbe rimasta schiacciata sotto.
Voleva essere forte, alzare la testa come aveva imparato e insegnato, ma sembrava un'impresa.
Chiuse gli occhi, fuori dalla carrozza sentiva le grida di migliaia di persone che l'avevano accompagnata sin dal porto.
Approdo del Re, detestava quel luogo, detestava il suo odore, il caldo spossante, detestava ogni pezzo di pietra e filo d'erba.

<<Forse dovremmo salutarli>

Bell sollevò lo sguardo verso Rhaenyra, se ne stava accanto al finestrino, spiando la gente che gridava in festa, mentre la Guardia Cittadina li teneva indietro.
Nel momento in cui ella vide le Cappe Dorate tornò a guardare giù, Bellarys pensò ad Harwin e questo le provocò una spiacevole ansia.

<<I Verdi ne sarebbero felici, potrebbero ucciderci più facilmente>>ribatté Daemon.<<Non sappiamo quanti siano stati convertiti negli ultimi sei anni>>

Al loro arrivi si erano divisi in due carrozze.
Bell era salita con Daemon, Rhaenyra, Aramis, Aerion, Aemma, Viserys, Luke e Amarys. Quest'ultima aveva messo il broncio per non essere potuta andare su quella di Aedus, anche se mentì dicendo che era per Visenya.
Infatti nel mezzo dietro di loro vi erano Laenor, Aedus, Melisandre, Dion, Baela, Visenya e Jace.

<<Lo scopriremo presto>>commentò Aerion.

Bell annuì<<E come? I Verdi sono serpi, nascondono sé stessi e i loro pensieri. Ci credo che Vaemond ci va d'accordo, quel pallone gonfiato>>

Era ancora piuttosto nervosa, si sentiva tradita per le parole che aveva udito dal Velaryon. Aramis fece un sorriso<<Non vedo l'ora di vedere la sua faccia quando ci vedrà>>

<<Tremerà>>concordò Daemon.

<<Non siamo venuti qui per questo>>li fermò Bellarys.<<Dobbiamo risolvere la questione dell'Erede al Trono di Legno e soprattutto scoprire cos'è successo al Re>

<<Siamo venuti per ristabilire il potere, il nostro potere a Corte. >>le rispose il marito.

Aramis annuì<<Quindi bisogna versare un po' di sangue>>

<<Fingerò di non aver sentito>>commentò Rhaenyra.

Bellarys si sporse, ma facendolo mosse la testa di Aemma, che le cadde in grembo. Si era ormai addormentata e Amarys le passò una mano fra i capelli.
La Principessa si morse un labbro, vide il popolo, le bandiere rosse dei cavalieri, udì il suo nome ripetuto centinaia di volte.
Sembravano tutti così felici, ma il suo cuore batteva terrorizzato.
Non si sentiva pronta per affrontare i suoi rimpianti, a Roccia del Drago si sentiva al sicuro da essi, come se l'isola tenesse lontano il mare di dolore che percepiva.

<<Non mi è mancato nulla di questo posto>>

<<Qualcosina a me sì>>ridacchiò Daemon, facendo allusione ai bordelli.

Ella gli diede un calcio, lui gli afferrò la mano e ne baciò il dorso. Rheanyra li guardò come sempre, con un po' d'invidia e poi mise il braccio intorno alle spalle di Luke.

𝐓𝐡𝐞 𝐖𝐡𝐢𝐭𝐞 𝐓𝐚𝐦𝐞𝐫 - 𝐇𝐎𝐓𝐃Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora