[Avventura/Romance] COMPLETA
Trilogia "Il Ciondolo dell'Aquila" - Libro 3
ATTENZIONE! Può contenere spoiler per chi non ha letto "Il Viaggio per la Libertà" e "Il Viaggio per la Salvezza".
Con l'economia di Lanth in ginocchio a causa della pressione...
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Quella non era la mano di Aera. Smise di singhiozzare e la lasciò andare, quando capì a chi apparteneva. Era la mano di quella ragazza, tanto pura e convinta dei suoi ideali, che mai e poi mai avrebbe permesso che la sua mano destra venisse marchiata con il simbolo Ideev.
No. Non lei. Perché? E come? Era opera di Tizho? Perché uccidere una ragazza innocente?
«Lyrja...» riuscì a pronunciare il suo nome, prima che la sua voce si spezzasse.
L'unica colpa di Lyrja – che in effetti nemmeno era una colpa – era quella di assomigliare ad Aera. Questo l'aveva portata a soffrire, aveva portato Reyns a sentirsi in colpa, e l'aveva portata alla morte.
Ora la rabbia minacciava di accecarlo, ma fu proprio questo sentimento, la sua ira, la sua tristezza, le sue lacrime, il suo odio, ad aiutarlo a trovare la compostezza di cui aveva bisogno per parlare di nuovo.
«Questa ragazza non è Aera.» disse, con voce grave.
Sia l'Imperatore che Tizho lo guardarono attoniti, con una sola differenza: il primo non stava fingendo stupore.
«Come puoi dubitare della sua identità?» chiese il medico, «Si trova nella sua stanza, nel suo letto, e mi sembrava di aver capito che tu la conoscessi molto bene...» insinuò, poi.
«È proprio per questo motivo che posso affermare con certezza che la povera ragazza distesa su questo letto non è la principessa Aera.» ripeté Reyns, guardandolo con occhi infuocati dalla rabbia, ma allo stesso tempo con un tono perfettamente controllato.
«E come pensi di dimostrarlo all'Imperatore?» gli domandò sottovoce Tizho, in modo che soltanto lui potesse sentirlo.
Reyns sorrise, fiero di se stesso – ancora una volta era riuscito a ribaltare la situazione.
«Gli occhi.» disse semplicemente.
Prima di rivolgersi all'Imperatore e continuare a spiegare, si voltò verso Tizho, giusto in tempo per poter assaporare quella sua espressione di puro panico, che trovava alquanto ridicola.
«Gli occhi di questa ragazza, il cui nome non è Aera, ma Lyrja, sono castani. E, sarà perché sono innamorato, ma credo che gli occhi azzurri della principessa siano alquanto difficili da scordare.» giocò bene la carta del giovane spasimante, che rimediava in parte ai danni causati dalla sua precedente bugia, e rendeva perdonabili le sue visite notturne alle stanze della principessa.
Owan annuì. Ricordava perfettamente che la principessa Aera aveva gli occhi chiari – era solo uno dei tanti punti in comune che la giovane aveva con Tatajz, la divinità protettrice di Evol.
«Inutile aggiungere che non sono io l'autore di quello che rimane un crimine.» continuò il ragazzo, lanciando un'occhiata di sbieco al dottor Tizho, «Ero al corrente che Lyrja si trovasse a Evol, poiché siamo sbarcati insieme al porto, ma non avrei avuto tempo o modo di condurla qui a Palazzo. Non so come sia successo.» concluse, abbassando lo sguardo.