- Capitolo Sedici -

16 5 27
                                    

Nonostante il divieto imposto da Re Divro, Reyns e Aera vollero incontrarsi, quella notte

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

Nonostante il divieto imposto da Re Divro, Reyns e Aera vollero incontrarsi, quella notte. Fu Aera a convincere il ragazzo a trasgredire la regola.

Reyns sgattaiolò fuori dalla sua stanza, verso mezzanotte, portando una boccetta contenente acqua e un colorante ottenuto da alcuni fiori blu, che le davano, oltre ad una tinta celeste, anche un gradevole odore. Si trattava di un semplice profumo della Regina Looty, la quale aveva insistito perché Aera lo mettesse, ma la ragazza se n'era completamente dimenticata, non essendo abituata ai rituali di bellezza tipici delle donne benestanti di Lanth.

Sarebbe servito a Reyns, ora, nel caso in cui avesse dovuto giustificare la sua uscita a qualche guardia che avrebbe potuto riferire all'Imperatore qualcosa che non avrebbe dovuto assolutamente arrivare alle orecchie del Re.

Stava giusto per bussare alla porta della stanza di Aera, quando gli si avvicinò un soldato, dalla pelle scura, zoppicante, con un occhio pesto. Doveva essere reduce da uno scontro.

«Tu!» lo fermò la guardia, «Che ci fai in giro a quest'ora della notte? E che pensi di fare nella stanza della principessa?»

Reyns fu grato di aver valutato in precedenza la possibilità di un incontro indesiderato, e rispose, pronto, mostrando la boccetta di profumo: «Devo consegnare questo rimedio alla principessa Aera.»

«Owan ci ha istruito a non lasciar entrare nessuno nella stanza della principessa. E sembra che siano ordini che vengono direttamente dal Re. Chi sei tu per trasgredirli?» gracchiò il soldato.

«Sono uno dei servitori di sua Altezza Aera.» mentì il ragazzo, «Il Re mi incarica di somministrarle questo rimedio ogni notte. È un'abitudine, quindi forse non l'ha menzionato...»

«Fa' vedere.» lo interruppe. Pretese che gli venisse consegnata la boccetta.

Reyns gliela porse.

«Che c'è qua dentro?» chiese il soldato, agitandola.

«Un miscuglio di fiori ed erbe... Non saprei dire cosa esattamente. Ha un effetto soporifero.»

La guardia lo guardò storto. Era scettico.

«La principessa ha difficoltà a dormire.» aggiunse Reyns.

Il soldato stappò la boccetta e annusò il profumo. «Di che fiori si tratta?» chiese, arricciando il naso.

La domanda colse Reyns impreparato. Non era esperto di botanica, e gli unici fiori azzurri di cui conosceva il nome erano velenosi, ma non sapendo che cos'altro dire, sentì di non avere scelta. «Fiori di Umeiro.» rispose.

«Umeiro?» chiese la guardia, allibita. Poi lo stupore lasciò il posto alla rabbia. «Ma insomma! Mi hai preso per stupido? Questo è veleno!»

«Che cosa? No!» negò Reyns, scuotendo la testa.

Strano, però, che una guardia Imperiale fosse tanto esperta in materia di veleni, pensò il ragazzo.

«I fiori di per sé saranno anche velenosi, ma sono stati trattati... Non saprei descrivere in che modo, non sono un esperto, ma come potete vedere la boccetta non è piena, e se chiederete conferma alla principessa Aera vi dirà che il liquido mancante è quello che ha bevuto lei stessa durante i giorni scorsi.» si difese Reyns, ringraziando che la Regina Looty non avesse dato alla figlia una boccetta di profumo piena.

Il Viaggio per la PaceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora