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Nicolò pov's:

Comincio a gironzolare nella libreria pentendomi sempre di più di non aver degnato nemmeno di uno sguardo Greta.
Sono un cretino. Come ho fatto a fare una cosa del genere? Anche se non ce ne sarebbe da prendersela tanto, visto che a malapena ci parliamo.
Eppure mi piacerebbe conoscerla meglio. Sapere cosa le frulla sempre in quella testolina, sapere di più su di lei.
Sicuramente è più di quella persona che tende a dimostrare.
Non so neanche perchè stia pensando tutto questo.

<<perché sorridi?>> esclama a qualcuno alle mie spalle. Riconosco subito il timbro di voce così delicato e inconfondibile perciò mi volto cercando di eliminare quel sorrisetto che nemmeno mi ero accorto essere sul mio viso. Greta è davanti a me.
<<niente tranquilla>> le sorrido e la vedo avanzare verso di me. Il suo capo quasi mi sfiora il petto. Non mi muovo nemmeno di mezzo centimetro ma non appena arriva a neanche un passo da me la vedo prendere uno dei libri accanto a me che si trova tra gli scaffali.
Solo adesso noto la nostra differenza di altezza.
Sento che il mio respiro diventa sempre più pesante alla sua vicinanza ma cerco di risultare il più calmo possibile anche se mi risulta parecchio difficile.
Si allontana non appena ha controllato che il libro che ha in mano è in buone condizioni e se ne va, ma non prima di avermi salutato con un gesto della mano.
———
Ho appena varcato la porta d'ingresso di casa mia e sono le sei e mezza del pomeriggio. Sono davvero parecchio stanco essendo che ho dovuto fare tutta la strada a piedi dato che ho perso l'autobus.
Non appena attraverso il corridoio vedo mio padre in cucina intento a preparare qualcosa.
Indossa il suo solito paio di jeans neri e i suoi capelli biondi sono perfettamente pettinati. Credo che sia proprio per i nostri capelli biondi che molto spesso alcuni parenti ci dicono che ci assomigliano davvero tanto, ma ad essere sincero credo non sia per niente vero.
Inoltre indossa anche una camicia bianca che però è leggermente coperta da un grembiule che ha indosso.
Ha apparecchiato una splendida tavola per due persone con una rosa come centrotavola.
La tavola è di colore bianco mentre le posate d'argento appoggiate su dei tovaglioli ricamati e i bicchieri di cristallo creano un'atmosfera davvero elegante .
Probabilmente ha preparato tutto questo perché verrà a cena la donna con cui ha iniziato a frequentarsi qualche mese fa che credo mi abbia detto che si chiami Maddie. Un nome molto carino devo dire.
Rimango appoggiato sullo stipite della porta finché non si accorge della mia presenza.
Mi saluta con un semplice sorriso mentre esclama: <<Hey Nico, come è andata a scuola?>> esclama mentre appoggia dei piatti bianchi con qualche sfumatura rosea sul tavolo. Era da tanto che non ricevevo questa domanda da lui. Da colui che è sempre troppo preso dal suo lavoro anche solo per rendersi conto che esisto. Allo stesso uomo però che nonostante fosse da solo, ha saputo crescermi così come sono, malgrado nella maggior parte delle situazioni abbia dovuto vedermela per conto mio.
<<bene. Vedo che hai ospiti stasera...>> esclamo ammirando quella splendida rosa al centro del tavolo.
Annuisce. Devo dire che sono felice per lui. Era da un po' che non lo vedevo con qualcuno, così come era da tempo che non lo vedevo cucinare qualcosa qui a casa. Forse perché lui non è mai qui.
<<come mai sei tornato a casa così tardi?>> mi sorprende la sua improvvisa preoccupazione per la mia incolumità.
<< mi sono fermato in biblioteca dopo la scuola. La professoressa di un laboratorio ha detto che ognuno di noi deve avere la copia di un libro per la sua prossima lezione di venerdì così sono passato a vedere se nella biblioteca della scuola ne avessero una copia.>> si limita ad annuire sostituendo la Rosa al centro del tavolo con un enorme mazzo di fuori colorati.
<< credo che la Rosa si abbini meglio al resto della tavola>> mi sorride sostituendo i fiori con la rosa così come gli ho consigliato. Devo dire che era da tanto che non parlavo così apertamente con lui.
Probabilmente perché non racconto le mie giornate a nessuno ormai. Sono abituato a restare solo chiuso in camera mia a pensare e a farmi domande, ed invece sono felice che almeno stasera lui sia qui.

Improvvisamente ricevo un messaggio da Jackson.
Chat con Jack❤️‍🔥
J: stasera ti va di mangiare insieme a me fuori?
N: va bene, ci vediamo tra mezz'ora davanti a casa mia
J: va bene sarò lì. A dopo😏
Fine chat

Scuoto la testa e lascio il messaggio con il visualizzato. Comunico la notizia a mio padre il quale sembra particolarmente entusiasta.
Probabilmente perché mi vede sempre chiuso in casa. D'altronde non esco mai più di tanto essendo che sono sempre impegnato con la scuola e con gli allenamenti.
Torna nell'altra stanza a finire di prepararsi mentre io rimango in cucina a bermi un bicchiere di coca cola finché non sento qualcuno bussare.
Mio padre mi urla dal piano di sopra di andare ad aprire cosa che faccio dopo aver controllato l'orologio  sullo schermo del mio iPhone. Jackson deve essere in anticipo. Credo che sia una cosa più unica che rara, dato che è sempre stato soprannominato << il ritardatario>> fin dalla prima superiore.
Senza pensare ad altro mi dirigo verso la porta, ma non appena la spalanco mi rendo che non è Jackson.
È una donna dai capelli rossi che mi fissa con un sorriso dolce. Indossa un vestito nero assieme ad un giubbotto dello stesso colore.
<< tu devi essere Nicolò, tuo padre mi ha parlato tanto di te. Io sono Maddie>> mi porge una mano e io gliela stringo sorridendo.
Davvero mio padre gli ha parlato di me? Stento a crederci a dire il vero.
Non credevo parlasse di me ai suoi conoscenti.
Sorrido alla donna davanti a me e le faccio cenno di accomodarsi.
Non appena varca la porta io mi affretto a chiuderla così da non far entrare tutta l'aria fredda che c'è fuori.
Mi volto verso il corridoio e incrocio lo sguardo di mio padre che mi fa un cenno con la testa mentre mi sorride. Quasi sembra fiero di me. Sinceramente non credo che lo sia mai stato. Sono abituato a sentirmi un peso per qualunque essere vivente e quasi mi sembra un sogno che dentro il suo sguardo io riesca a vederci un minimo di fierezza nei miei confronti.
Non appena distoglie lo sguardo da me si precipita ad abbracciare Maddie. Sembra felice. Era da tanto che non lo vedevo così allegro.
Mi godo questa scena finché non ricevo un messaggio da Jackson.
Chat con Jack❤️‍🔥:
J: sono arrivato sotto casa tua
N: scendo subito
Fine chat con

Mi metto il telefono nella tasca posteriore dei jeans e mi dirigo a salutare mio padre e Maddie e successivamente mi dirigo fuori dalla porta di casa con il casco e le chiavi della mia moto assieme ad un sorriso sul mio volto che per troppo tempo è stato spento.

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Hey come state? Spero vada tutto bene.
Ecco il tredicesimo capitolo di questa storia.
Ci tengo ad avvisarvi che purtroppo non se ci saranno aggiornamenti in questa settimana ma farò il possibile per riuscire a pubblicare almeno un capitolo.
Detto questo spero che il capitolo vi sia piaciuto e ci vediamo con il prossimo<3
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