Siamo appena entrati in un bar.
I professori ci hanno dato diverse ore di svago che io, Matilde e Sabrina abbiamo deciso di passare a fare un altro giro per la città.
Tuttavia abbiamo deciso di fermarci a fare una pausa qui.
Lo stile di questo posto è piuttosto antico, ma devo ammettere che non è trasandato.
Mi da l'idea di un posto accogliente.Tutte e tre abbiamo ordinato dei semplici caffè e nel mentre ci accomodiamo ad un tavolo non troppo distante dal bancone.
Stiamo parlando del fatto che non siamo pronte per l'esame alla fine dell'anno e soprattutto che non vediamo l'ora dell'inizio delle vacanze di Natale.
Non appena vedo chi sta entrando dall'ingresso del bar mi sento quasi mancare il respiro: Nicolò, Kyle e un altro ragazzo moro sono qui.
Con quanta probabilità ci potremmo essere trovati nello stesso posto?Non appena Sabrina si accorge della loro presenza lì fa cenno di venire verso di noi. Speravo che non lo facesse.
Siamo costretti ad unire due tavoli per non stare troppo stretti.
Ovviamente Nicolò si siede accanto a me con la sua sedia di legno.
Istintivamente la mia gamba inizia a tremare per l'agitazione sotto al tavolo.
Mi succede sempre quando sono agitata.L'altro ragazzo si presenta, si chiama Enea. Sembra una persona interessante.
I suoi capelli ricci sono castani, così come i suoi occhi.
Il suo sguardo è puntato su di me e mi mette a disagio.
Tutte noi ci presentiamo e iniziamo a chiacchierare, ma la mia mente si dimimentica completamente della conversazione quando la mano di Nicolò si poggia sulla mia gamba tremante sotto il suo tavolo.
Essa si ferma all'istante e il mio cuore inizia a martellarmi nel petto.
Fisso le nostre mani e intravedo un suo sguardo comprensivo mentre le sue dita si intrecciano alle mie sotto al tavolo.Sento le mie guancie avvampare, spero solo che nessuno se ne sia accorto, anche se dubito che qualcuno l'abbia fatto poichè sono troppo presi dalla conversazione.
Potresti restare così per ore con le dita di Nicolò strette tra le mie.
Non appena le sento liberarsi dalle mie capisco che i nostri caffè sono arrivati.
<<resterete qui per molto?>> chiede Enea curioso.
Lui vive qui ed ha stretti contatti con Kyle, dato che viene qui molto spesso con la sua famiglia.
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È passata un'ora, nella quale io non ho detto assolutamente niente.
Questo perché nella mia mente l'unica cosa che mi veniva in mente erano le immagini delle mani mie e quelle di Nicolò.Stiamo camminando per le vie di Firenze quando Nicolò mi prende un po' in disparte ed esclama a un soffio dal mio orecchio: <<sei sicura che vada tutto bene?>>
Mi volto di scatto verso di lui che mi guarda serio. Senza che me lo abbia detto so già a cosa sta alludendo.
Annuisco, ma lui non sembra convinto.
<<sicura?>> mi piace che si preoccupi per me a tal punto.
Sento il suo sguardo penetrarmi dentro e le mie guancie avvampano.
<<sì, davvero non preoccuparti>>
Lo vedo sorridere e mi riconduce lì dove ci sono gli altri.Se c'è una cosa che ho imparato da lui, oltre ai suoi lineamenti assolutamente perfetti che ormai conosco a memoria, è che lui in qualche modo c'è sempre per me.
È incredibile quanto in poco tempo sia diventato praticamente essenziale per me.
Probabilmente mi sto solo montando la testa con stupide idiozie.
Si è sicuramente così, anche se devo ammettere che vorrei che tutte queste idiozie nella mia testa fossero vere.Nicolò pov's:
Sapevo che viaggiare facesse bene alla mente.
Da quando sono arrivato qui avverto una leggerezza in tutto ciò che faccio.
Mi sembra di stare sognando, anche se per far si che questo sogno sia perfetto manca ancora una cosa.
Mi volto istantaneamente verso Greta... okay ammetto forse le cose che mancano sono due.La luce del sole illumina il suo volto.
Alcuni ciuffi dei suoi capelli castani gli coprono il volto.
Sta sorridendo con Kyle e Enea mentre io sono ancora un po' più indietro rispetto a loro.
È bello vederla sorridere. E pensare che fino a qualche mese fa non avrei mai pensato di ritornarmi qui a cercare di recuperare anche il mio.
Ero convinto che il mio destino fosse già segnato con una linea nera di un pennarello indelebile, mentre invece è ancora da dipingere con il pennello immerso nella tempera.Posso farcela. Devo farlo per me, per quel piccolo Nicolò che guarda le partite con la maglia del Cagliari da solo, aspettando che suo padre venga a guardarle con lui.
Devo ricostruire, ma prima devo spostare tutte le macerie che si sono accumulate e per farlo c'è solo un posto in cui devo andare.--------------------------------------------------------------
Hey come state? Spero tutti bene.
Scusate l'attesa. Devo dire che questo capitolo è stato cancellato e riscritto più volte, motivo di questa breve assenza.
Cen tengo ancora a scusarmi<3.
Vi voglio bene<3
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What do you think about me?
RomanceGreta, ragazza nata e cresciuta a Milano, si trasferisce a Cagliari per via del lavoro di suo padre assieme alla sua famiglia. Abituata a ricevere amore incondizionato dai suoi genitori cercherà di trovare il suo equilibrio nella sua nuova città cir...