~quando sarà primavera, tu portami con te~
Rondini al guinzaglio, UltimoGreta pov's:
Ho richiuso il quaderno pensando che le sue pagine resteranno chiuse ancora un po' di tempo.
Non sono ancora riuscita ad addormentarmi.
I pensieri sono l'unica cosa su cui riesco a concentrarmi. Domande infinite e insicurezze che sono tornate a galla dopo tanto tempo.
Cerco di reprimere tutto ciò che potrebbe farmi male pensando ad altro, ma lottare contro se stessi a volte è più difficile di quanto possa sembrare.Sono sdraiata sul letto a stringere le mie stesse lenzuola finché lo schermo del mio cellulare non si illumina: un nuovo messaggio, e quando leggo il mittente sorrido. Nicolò.
Chat:
N: sei sveglia?
G: sì
N:tra cinque minuti affacciati alla finestra della tua camera
G: cosa? Perché?
N: tu fallo e basta
Fine chatCon il timore che regna nel mio petto i minuti passano e allo scoccare delle 4:05 del mattino mi alzo dal letto dirigendomi verso la finestra.
Lui è lì. I suoi capelli sono scombinati pervia del vento e la luce della luna illumina il suo volto.
Indossa una tuta nera, che seppur non sia niente di speciale, sul suo corpo muscoloso crea un effetto che mi fa mancare il fiato.
Stringe un cartello tra le mani sul quale ha scritto in grande col pennarello nero:
"È un po' tardi, ma vieni al ballo con me?"Per poco non scoppio a piangere.
Stiamo insieme da ormai mesi e ancora io suo effetto su di me è sempre lo stesso.
Sorrido e mi perdo per qualche minuto ad osservare la sua figura.
Non appena mi rendo conto che è giù ad aspettarmi mi precipito vicino al mio armadio e prendo una felpa nera molto larga e esco dalla mia camera dirigendomi al piano di sotto senza destare il minimo sospetto.Ad ogni scalino il mio battito aumenta e credo che tra poco uscirà fuori dalla mia cassa toracica.
Faccio un sospiro e indosso le mie Nike e apro la porta cercando di non fare rumore quando la chiudo.
Rimango un attimo sul ciglio della porta a realizzare che Nicolò è davvero qui davanti a me e non appena lo vedo fare un passo avanti e gettare il cartello per terra, mi fiondo tra le sue braccia come se così facendo potessi mettere in pausa per un attimo tutto ciò che mi circonda.
Ricambia il mio abbraccio stringendomi forte e sollevandomi leggermente da terra.
Il vento scompiglia i miei capelli, ma poco importa finché lui è qui per sistemarmeli.Non appena mi allontano le sue mani si posano sul mio volto attirandolo vicino al suo.
Le nostre fronti si sfiorano e le nostre labbra sono a pochi centimetri tra loro e aspettano solo di potersi sfiorare e assaporare.
Il cuore mi batte forte come la prima volta che abbiamo passato del tempo insieme e ciò mi fa capire che nonostante il tempo passato non ha fatto affievolire nemmeno un po' ciò che provo per lui.
Siamo come una fiamma destinata a non spegnersi perché alimentata da tanta legna.Non appena le nostre labbra si uniscono è come per un attimo essere tornati a coverciano, a quella sera di pieno inverno, la notte che ha dato inizio a tutto quanto.
A quando la sua mano si è unita per la prima volta alla mia e le mie labbra hanno accarezzato le sue e da allora non hanno più potuto fare a meno del loro sapore.
Entrambi i nostri battiti sono accelerati ma a nessuno dei due importa, siamo troppo presi a guardarci negli occhi una volta che le nostre labbra si sono allontanate.
<<Greta è primavera, ed io te l'avevo promesso che ti avrei portato con me>>Non colgo subito il significato della frase, finché nella mia mente non riaffiora il momento di quando mi ha chiesto se la primavera sarebbe mai arrivata e io gli avevo promesso che prima o poi anche lui sarebbe tornato a sorridere.
Sorrido e lo stringo forte, mentre i miei occhi si inumidiscono.Le mie mani sfiorano un momento le sue e mi accorgo che sono gelide, perciò mi affretto ad esclamare:<< hai le mani congelate, perché non entri un po'?>>
Un sorriso si allarga sulle sue labbra mentre annuisce e mano nella mano entriamo in cucina, dove gli raccomando di non fare rumore.
Chiudiamo la porta scorrevole e mi siedo sul bancone mentre lui mi guarda da contro il mobile della cucina.<<come mai sei ancora sveglia quest'ora? Di solito la gente dorme...>> esclama sorridendo beffardamente.
<<ho solo letto un diario di tanto tempo fa e ha fatto un po' male... e non sono riuscita a dormire>> tengo lo sguardo basso.
<<perchè ha fatto male?... non se obbligata a...>>
<<era il mio diario delle scuole medie>> lo interrompo.
<<non ho un bel ricordo di quel periodo. All'epoca non avevo capito che la sensibilità non è un difetto e che l'essere diversi è un dono.
Sono stata esclusa dalle altre persone per tutta la durata della scuola, perciò...>> vedo mi sorride e io cerco di distogliere la mente da quelle immagini della me di 13 anni che piange da sola nei bagni perché non ne può più di stare seduta in quel fottuto banco di quel maledetto edificio.
<<mi dispiace... come mai non me lo hai mai detto?>>
Sospiro. <<ero convinta che parlandone ad alta voce tutto sarebbe tornato a galla a farmi del male. >> la mia voce trema.
<<non accadrà, promesso>> mi dice e mi sento come se potessi fidarmi ciecamente di lui.Seguono attimi di silenzio, che mi affretto a spezzare esclamando:
<<sono felice che oggi sia andata bene la serata con tuo padre>>
Sorride e giocherella un po' con le dita della sua mano.
<<anche io, era da troppo che non ridevano insieme>> gli sorrido.
<<sai a volte mi chiedo cosa sarebbe successo se non fossi mai partita per Cagliari>>
<<bé probabilmente io e te non ci saremmo mai incontrati e...cazzo non riesco nemmeno ad immaginarmelo, davvero.>>
<<già>> mi affretto a rispondere.
ridiamo entrambi, ma lui la smette non appena posa il suo sguardo di nuovo su di me.
<<fortunamente lo hai fatto>>Si allontana dal mobile e viene verso di me.
Fa scorrere le dita sulla pelle della mia gamba scoperta e il mio respiro si fa più pesante.
Riesco a sentire la tensione nella stanza, mentre le sue mani sfilano la mia felpa lasciandomi con solo una cannottiera grigia comprata in un negozio di Milano e un pantaloncino del mio pigiama.
Squadra per qualche secondo il mio corpo, mentre mi avvicina più verso di lui prendendomi per le gambe.
Mi spinge giù dal bancone premendo il suo corpo contro il mio, facendo sì mi ritrovi schiacciata tra lui e la penisola.
Le sue labbra si spostano sul mio collo, spingendomi a stringere la sua felpa nera con entrambe le mani per evitare che dalle mie labbra fuoriesca un gemito.
Riesco a percepire che sta sorridendo.
Le sue mani accarezzano la pelle delle mie gambe, spingendosi vicino l'orlo della mia biancheria, facendomi avvicinare ancora di più, ma si allontanano poco dopo.
Sta cercando di farmi perdere il controllo e ci sta riuscendo.
Appoggio le mie mani sul suo petto riportando anche le sue labbra sulle mie.
Ciò che divide le mie mani dai suoi pettorali scolpiti è solo un sottile strato di stoffa che vorrei che sparisse.
Il mio respiro è affannato. Sappiamo entrambi che vorremmo spingerci oltre.
Si sfila la felpa, rimanendo con solo una maglietta bianca, talmente trasparente da farmi intravedere il suo corpo muscoloso.
Squadro il suo corpo assolutamente perfetto quando le sue labbra si allontanano per riprendere fiato, ricevendo in cambio un sorriso compiaciuto.
Avvicina le sue labbra al mio orecchio e sento il suo respiro farsi più accellerato, facendomi diventare il fiato ancora più corto.
Regala un altro bacio alle mie labbra prima di esclamare.
<<Gre-Greta, è tardi... dovrei andare>> la sua voce è bassa, evidentemente non vuole interrompere questo momento, ma deve tornare a casa.
Sospiro, facendo una finta espressione corrucciata, che lui si affretta a far svanire baciando le mie labbra.
<<avremmo modo di continuare>>sorride, regalandomi un ultimo bacio sulla guancia prima di sgusciare via senza far alcun rumore.
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Ciao a tutti come state?🫶🏼
Spero tutti bene.
Ecco il 57 capitolo, un po' più lungo del solito e che spero possa aver soddisfatto le vostre aspettative.
Primo capitolo del 2024, che vi auguro sia un anno pieno di gioia e belle persone attorno a voi💜.
Come stanno andando le vacanze natalizie? Vi annuncio che il prossimo capitolo sarà a malincuore l'ultimo, perciò la stesura richiederà un po' più di
tempo❤️🩹.
Grazie per le 6500 letture,
vi voglio bene🫶🏼💜.
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What do you think about me?
RomantikGreta, ragazza nata e cresciuta a Milano, si trasferisce a Cagliari per via del lavoro di suo padre assieme alla sua famiglia. Abituata a ricevere amore incondizionato dai suoi genitori cercherà di trovare il suo equilibrio nella sua nuova città cir...