~don't you know that I am right here?
Right here, right here
spinning out, waiting for ya to
I'm here, right here
Wishing I could be there for you~
Satellite, Harry Styles🫶🏼
Nicolò pov's:
Greta è da poco tornata a casa.
Non Avrei voluto lasciarla andare, ma dovevo, nonostante avrei voluto stringerla ancora un po' tra le mie braccia e chissà, magari spingermi un po' oltre.
Invece l'ho vista solo entrare nella macchina dei suoi genitori senza trattenerla ulteriormente.Tuttavia, ormai è mezz'ora che tento di mettere a posto tutto il disordine creato stasera. Sento il cuore battermi più veloce ogni volta che ripenso al nostro bacio, è stato assolutamente indelebile. Le sue mani tra i miei capelli, le mie dita che sfiorano la sua pelle delicata oppure le mie labbra premute sul suo collo che la assaporano sono dettagli non dimenticabili.
È come un tatuaggio disegnato su di me destinato a rimanermi impresso per sempre. Un ricordo, questo è ciò che abbiamo creato.Proprio mentre inserisco gli ultimi piatti all'interno della lavastoviglie sento mio padre rientrare dalla porta principale da lavoro. Oggi aveva il turno serale, ma tra non avrei immaginato che sarebbe tornato così tardi.
Faccio finta di niente e pulisco il tavolo con uno straccio per togliere le briciole rimaste di pane, finché a grandi falcate non lo vedo varcare l'ingresso della cucina.
Indossa la sua solita camicia bianca ormai spiegazzata e i suoi pantaloni perfettamente stirati che, devo dire gli stanno piuttosto bene.
<< hey Nico... è tardi dovresti essere a letto>> vedo il suo sguardo spostarsi dal mio volto alle mie mani, notando l'elettrodomestico accanto a me pieno di piatti.
Sospiro e l'unica cosa a cui ormai penso a come non si sia mai accorto di come sto.Come fa a non vedere la mia sofferenza? Come fa a non vedere tutto il sangue che cola dalle mie mani per le troppe e profonde ferite?
È come se avesse una costante benda davanti agli occhi che gli permette di vedere solamente ciò che vuole, perché è assolutamente più facile fare finta di niente e allontanarsi da qualcuno piuttosto che cercare di notare e capire ciò che lo tortura costantemente:
è più facile andare via da me piuttosto che cercare di comprendere i miei pensieri che mi distruggono continuamente e che spesso mi divorano e colpiscono vivo. Come fa a non notare tutto questo?<< hai invitato a casa qualcuno?>> nella sua voce non c'è traccia di rimprovero, solo di curiosità.
I suoi occhi sono puntati su di me e non posso fare a meno che percepire una forte pressione addosso.
Scrollo le spalle annuendo, cercando di sembrare il più disinvolto possibile dalla nostra conversazione.
<< chiunque tu abbia invitato, a giudicare dal servizio che hai usato sembra essere molto importante per te>> riesco a percepire che sta sorridendo.Serro due pugni facendo il possibile per non sbatterli sul tavolo.
"Devi mantenere il controllo Nicolò, non devi fare avere alla rabbia il sopravvento su di te" ripeto costantemente nella mia testa, ma sento l'ira ribollirmi nelle vene e le parole fuggono dalle mie labbra senza alcun controllo.
<<cosa ne sai di cosa è importante per me?>> nel mio tono non c'è traccia di rammarico per queste parole, solo una profonda rabbia covata per troppo tempo.
Un sentimento che è stato nascosto per troppo tempo e che adesso ha trovato la sua via d'uscita. Parole mai dette, collezionando milioni di risposte mai date e che in meno di un secondo sono fuoriuscite, taglienti come non mai stanche di stare nascoste dentro di me.<<cosa vorresti dire?>> percepisco il cambiamento radicale che ha appena subito. I suoi lineamenti si sono appena irrigiditi, la sua voce è molto più autoritaria e ha le braccia incrociate contro il petto.
Deglutisco notando la sua completamente serrata.
<< sai benissimo di cosa parlo, non fingere di non sapere nulla>> i suoi occhi non trasmettono alcuna emozione, cercano solo di lacerarmi e congelarmi prima che possa dire qualcosa.<< cosa ne sai di cosa è davvero importante per me? Non sei mai qui.
Sai quanti mesi sono che ogni santissimo giorno torno a casa e aspetto che una qualunque voce proveniente da qualunque stanza mi accolga, chiedendomi come sia andata la mia giornata?!
Indovina, ogni volta non c'è assolutamente nessuno. Sai per quanto tempo ho sofferto? Tanto e ci sono stati momenti in cui pensavo persino di meritarla tutta quella sofferenza.>> una lacrima cola dalla mia guancia. Pensavo di non riuscire più a versarne ormai, ma evidentemente mi sbagliavo e stavano solo aspettando il momento giusto per uscire.
<< sai per quanto tempo ho odiato me stesso? Ho camminato tanto, con un peso costante nel petto cercandoti costantemente e finalmente sto imparando ad essere fiero della persona che sono diventato>>
<< ma nonostante tutto tutto questo continua a distruggermi papà... mi distrugge vedere sempre questo posto vuoto, circondato solamente da un silenzio assordante che l'unica cosa che mi lascia fare è pensare costantemente. E fidati, se ti dico che ormai mi feriscono sempre i miei pensieri >>
È come paralizzato, i suoi muscoli non danno neanche dei minimi segni di movimento.<<ho imparato a rialzarmi da solo, quando l'unica cosa che volevo fare era mollare tutto. Ho imparato ad alzarmi da solo, anche quando avevo solo bisogno di una mano da stringere e che io da stupido speravo che potesse essere la tua.
Ho pianto tanto, da solo, quando credevo di aver raggiunto il mio fondo e persino respirare mi veniva difficile.
Guardavo tutte le persone attorno a me con i sorrisi dipinti sui volti chiedendomi perché non potessi essere anch'io uno di loro, domandandomi cosa avessi fatto per stare così male.
La mia felicità era solamente apparente, ma chissà perché nessuno si è reso mai conto di quanto il mio sguardo emanasse richieste di aiuto per cercare di non sprofondare.
Adesso sono ferito, ma devo continuare a camminare, non credi? Ecco, tutto ciò che ogni giorno e ogni notte mi tormenta: i pensieri papà>>Segue un attimo di silenzio che mi sembra interminabile e che viene rimpiazzato dalla mia ormai tremante voce:
<<sai perché la persona che ho invitato qui stasera è davvero importante come hai detto tu per me? Perché mi ascolta papà e non giudica tutto ciò che provo, ma anzi cerca di comprenderlo.
Vado in camera mia, buonanotte>>
Le ultime parole vengono pronunciate con un tono amaro, più di quanto volessi in effetti.
Corro verso la mia stanza e lui non fa nulla per impedirmelo, ma anzi rimane impalato in cucina a riflettere sulle mie parole.
Chiudo a chiave la porta alle mie spalle e mi accascio contro di essa avvolgendo la testa tra le mani.
Serro forte i pugni, mentre sento mancarmi il respiro. Cerco di calmarmi tentando di fare dei respiri profondi, ma è troppo tardi per fari si che le mie lacrime non mi solchino le guance.
Continuo a tenere la testa tra le mani finché il mio respiro non si è regolarizzato e nella mia testa non si sovrappongono più pensieri.Dicono che l'essere umano non è destinato a soffrire perennemente, ma io invece? Sentirò per sempre il bisogno di fuggire dalla realtà anche solo per pochi minuti?
"Se soffriamo non siamo sbagliati, siamo solo umani" questa frase rimbomba nella mia testa e non posso che fare a meno di concentrarmi sul significato delle sue parole. Ha ragione, senz'altro.
______________________________________________
Ciao a tutti, come state? Spero bene❤️🩹.
Come vanno le vacanze? A me procedono veramente bene e devo dire che ho già alcune idee per i prossimi capitoli che spero di poter pubblicare al più presto.
Cosa ne pensate di questo nel frattempo? Spero che vi piaccia e devo dire che è uno dei capitoli più complicati ma allo stesso tempo uno dei più importanti che io abbia mai scritto.
Ci vediamo alla prossima parte🫶🏼❤️🩹, vi voglio bene💙.
____________________________________________
STAI LEGGENDO
What do you think about me?
RomanceGreta, ragazza nata e cresciuta a Milano, si trasferisce a Cagliari per via del lavoro di suo padre assieme alla sua famiglia. Abituata a ricevere amore incondizionato dai suoi genitori cercherà di trovare il suo equilibrio nella sua nuova città cir...