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Nicolò pov's:

Quand'è che le verità si trasformano in bugie?
Quando è che si può avere con certezza di aver toccato il fondo? Immagino avvenga quando tutto attorno a te ti sembra oscuro e non riesci più a intravedere nemmeno uno spiraglio di luce.
Bè se è davvero così allora io l'ho davvero sfiorato e per poco non ci sono caduto di nuovo dentro.
Le parole di mio padre mi hanno segnato, questo è certo e per un po' ho avuto il timore che fossero state dette solamente per spingermi più a fondo, per distruggermi.

Tuttavia, l'uomo che avrebbe dovuto prendersi cura di me, negli ultimi giorni sta tentando di aggiustare tutti ciò che ha distrutto, ma ahimè con false speranze.
Sono venuto a vedere gli allenamenti di Greta proprio per svagare un po' dal nodo alla gola che mi intrappola da giorni, sennon mesi.

E mentre guardo Greta nuotare non curante di tutto ciò che la circonda, riesco ad avvertire la leggerezza con cui compie i suoi movimenti.
Quando esce dall'acqua diverse goccioline d'acqua brillano sul suo corpo assolutamente perfetto, ma che lei continua costantemente ad odiare.

E mentre lei torna in fila dietro alle altre ragazze presenti, la seconda si tuffa in acqua iniziando a compiere gli stessi movimenti della ragazza precedente, la mia. 

Non presto molta attenzione al resto delle ragazze, mantengo il mio sguardo concentrato su Greta.
Cavolo se potessi andrei a baciarla in questo esatto momento, ma è meglio se mi trattenga con forza sulla tribuna.
Anche se mi piace l'idea delle mie braccia avvolte attorno al suo corpo, mentre le sue dita scorrono tra i miei capelli, io che attiro il suo corpo al mio così da sentire le sue dita sfiorare delicamentente mentre allontano le mie labbra dalle sue per riprendere fiato.
La sua schiena adagiata contro il muro e il mio corpo premuto contro il suo.
La bacerei così appassionatamente da toglierle il fiato, mentre arrotolo delle ciocche dei suoi capelli attorno alle mie dita.
Tutto questo mi fa un certo effetto, ma è meglio per noi che me mi trattenga a stare seduto su questa fottuta sedia.

Scuoto la mia testa distogliendola completamente da quel pensiero,  mentre noto che la ragazza ha l'asciugamano avvolta intorno al corpo, e la stringe a sè con una certa prepotenza. 

Il Coach dice qualcosa di incomprensibile alle mie orecchie, mentre vedo tutte le atlete annuire fermamente a quella che essere una richiesta,  per poi dirigersi negli spoiatoi a cambiarsi.
Estraggo il mio telefono dalla tasca del giubbotto notando chiamate perse di mio padre.
Sospiro rumorosamente, rimettendolo in tasca dopo aver scritto dove sono e che sto bene.

Nonostante tutto non voglio che si preoccupi per me a tal punto da chiamare la polizia annunciandogli che suo figlio è sparito.
Non sarebbe di certo la cosa migliore che potrebbe succedermi in questo momento.

Continuo a scorrere tra le varie storie Instangram, finchè non sento qualcuno abbracciarmi da dietro le spalle.
Riconoscerei il suo tocco e la sua delicatezza anche se dovessi capirlo tra mille diverse. Il suo però, rimarrebbe comunque il mio preferito.

Mi volto istantaneamente e la ragazza più bella che abbia mai visto è davanti a me:
<<hey>> sussurrano le mie labbra, mentre la osservo dalla testa ai piedi.
I suoi capelli bagnati le ricadono lungo le spalle ed io la guardo in attesa che dica o faccia qualcosa.

Negli ultimi giorni parlare mi sta risultando più complicato, per non parlare del dover esternare le mie emozioni.
Perchè deve essere sempre tutto così complicato?
Sorrido, mentre la vedo avanzare di un passo regalandomi un dolce bacio sulle labbra.

<<tutto bene?>> Esclama ad un soffio dalle mie labbra.
Sorrido, attirandola ancora di più a me.
Il suo mento è poggiato contro il mio petto.
Solo adesso mi rendo conto che non ho mai guardato nessuno come guardo lei.
Si può essere così innamorati di qualcuno da non desiderare altro per il resto della vita?
<<tranquilla, sono solo sovrappensiero oggi>>

Il suo sguardo è comprensivo, come se mi stesse dicendo che se voglio posso confidarmi con lei di qualsiasi cosa mi turba, ma come si può spiegare qualcosa a qualcun altro se prima non ho scoperto di cosa si tratta?

Le avvolgo un braccio attorno alle spalle uscendo assieme a lei dal palazzetto.
Iniziamo a camminare per le strade di Cagliari con le dita incrociate in totale silenzio.

<<come mai sei così silenzioso?>>
Mi chiede e riesco ad avvertire la sua preoccupazione.
<<sto solo pensando, tutto qui>>
Non sembra convinta dalla mia risposta, si limita ad avvicinarsi ancora un po'.
<<sapevi che pensi un po' troppo? A volte dovresti solamente andar andare un po' la mente>>
<<le mie paure non lo fanno però,
sai?>>
Seguono attimi di silenzio in cui mi sento mancare l'aria.
<<perchè hai sempre paura di tutto ciò che c'è qui dentro?>>
Sfiora con le dita la mia tempia, imdugiando per qualche secondo sulke mie labbra, ma non appena sento pronunciare queste sue parole mi fermo e la stessa cosa fa lei posizionandosi davanti a me.
<<perchè è sempre troppo>>
Sento che sto precipitando nella mia mente lentamente, come se qualcuno volesse farmi soffrire sotto la dolce melodia di questo atroce dolore.

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Ciao a tutti come state? Spero bene.
Scusate l'assenza davvero lunga, ma davvero ho pochissimo tempo per scrivere pervia della scuola e i miei impegni.
Cosa ne pensate di questo capitolo?
Spero che ne sia valsa la pena di aspettare<3.
Tuttavia a malincuore, ci tengo ad annunciarvi che non mancano tante parti alla conclusione di questa storia.
Ci vediamo al prossimo però, spero al più presto.
Vi voglio bene<3
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