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Sono ancora davanti a Daniel.
Stringo il mio borsone tra le mani sperando di non farlo cadere per terra.

Prima di parlare Daniel si affretta a schiarirsi la gola.
Il suo sguardo mi fa intuire che è molto nervoso. Cosa mai vorrà dirmi di così importante sennon la mia punizione?
<<un ragazzo ha chiesto di te>> esclama questa frase velocemente senza scandire bene le parole, come se avesse paura che qualcuno potrebbe sentierci.
Il mio corpo si è irrigidito non appena ha pronunciato quelle parole e a stento riesco a respirare correttamente.

<<sicuramente si sarà sbagliato>> Sicuramente chiunque fosse non parlava di me e si stava semplicemente riferendo a qualcun'altro.
<<perchè non lo chiedi a lui? È il ragazzo seduto sugli spalti... è seduto lì da più di un'ora... gli ho chiesto diversa volte di riferirmi a me ciò di cui ha bisogno, ma ha ripetuto che desidera parlare con te>> Indica qualcuno alle mie spalle
Mi giro e mi sento mancare il respiro: è Nicolò.
Lo vedo solo in lontananza, ma mi focalizzo sulle sue mani che si stanno torturando tra loro.

Non ci siamo più parlati da ieri sera e ho paura di ciò che possa volermi dire.
Fortunatamente non si accorge del mio sguardo su di lui e perciò mi affretto a rigirarmi verso Daniel.

<<posso chiederti che cosa ti ha chiesto?>> La mia curiosità mi spinge a fare questa domanda.
L'uomo di fronte a me alza un sopracciglio e sospirando esclama:
<<ha semplicemente chiesto se tu ti alleni qui e se oggi ci saresti venuta. Ora farai meglio a sbrigarti però, la lezione sta per cominciare>>

Senza dire nulla mi dirigo negli spoiatoi, indosso il mio costume e mi fisso per qualche minuto nello specchio con aria del tutto a disagio.

Il silenzio regna nella stanza essendo che tutte le altre ragazze sono già fuori, così mi affretto a dirigermi da loro.
Tutte mi salutano educatamente.
Sono tutte molto carine con me devo dire.
<< lo conosci?>> esclama Sara indicando Nicolò.
Siamo dall'altra parte del palazzetto rispetto a lui eppure riesco a vedere che sta bevendo qualcosa.

Mi rivolto verso Sara.
Mi sta fissando con il suo sguardo curioso che quasi mi intimorisce.
I suoi capelli marroni sono sciolti e le ricadono sulle spalle, ma non appena vediamo Daniel arrivare verso di noi, si affretta a coprirli con la sua cuffia.

<<sì lo conosco...>> esclamo a bassa voce. Il suo sguardo si illumina all'istante e sento la paura che mi assale. Ho paura di cosa vorrebbe dirmi, eppure tutto ciò che si limita a fare è annuire a ad andarsene.

Daniel pov's:
Oggi ho pensato ad un allenamento non troppo stancante.
Le ragazze si sono già posizionate in file davanti alle varie corsie pronte ad iniziare a nuotare.
Si stanno allenando duramente per le gare del mese prossimo che si terranno in una città non troppo vicino Cagliari.

Non appena gli chiedo di fare diverse vasche iniziano a nuotare senza esitare nemmeno per un istante.
Devo dire che oggi sembrano più carichi del solito, eccetto Greta che mi sembra piuttosto distratta, specialmente dopo che le ho detto di quel ragazzo ancora seduto sugli spalti.
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A fine lezione le saluto e le vedo entrare nei loro spoiatoi.
Sono molto soddisfatto dei loro risultati ed è tutto merito loro.
Si meritano di vincere le prossime gare, anche se per me hanno già vinto.

Greta pov's:
Sono appena entrata nello spoiatoio e tutte le altre ragazze si stanno già cambiando.
Non sono particolarmente soddisfatta del mio allenamento di oggi dato che la mia testa era sovrastata da pensieri tutti riconducibili a Nicolò.
Come è possibile che quel ragazzo si è impossessato della mia mente in così poco tempo? Certamente non è qualcosa che capita tutti i giorni.

Non appena esco dallo spoiatoio mi dirigo verso l'uscita senza nemmeno salutare Nicolò, eppure non appena metto piede fuori dal palazzetto mi rendo conto che mi sta seguendo a passo svelto. Mi fermo e mi volto verso di lui, che non appena è arrivato accanto a me ha il fiatone.
Ci guardiamo per secondi interminabili e mi rendo conto che non ho la minima idea di cosa dirgli.
Inizio ad avviarmi verso casa mia più velocemente possibile, dato che ho ancora i capelli leggermente bagnati e non voglio rischiare di ammalarmi e Nicolò con il respiro affannato mi segue.

Dopo minuti interminabili il ragazzo accanto a me si decide a parlare.
<<hai detto qualcosa a qualcuno riguardo a ciò che è successo ieri?>>
Mi sento sprofondare. Tra tutte le cose che avrebbe potuto chiedermi questa è di gran lunga la peggiore.
Mi sento quasi mancare il respiro e sento i miei occhi inumidirsi.
La paura mi impedisce di parlare e non appena mi decido a farlo la mia voce risulta più irritata del dovuto.
<<sei venuto qui solo per chiedermi questo?>>
Non so nemmeno da dove derivi tutta questa rabbia che sento scorrermi nel corpo, dato che solitamente sono una persona che non tende ad arrabbiarsi facilmente.
Eppure percepisco come se quelle sue poche parole mi avessero fatto ribollire il sangue.
<<cosa? No!>> sporge le mani in avanti sfiorandomi involontariamente il petto.
Incrocio le braccia all'altezza del petto cercando di capire la sua ragione per la quale sia qui, ma non mi viene in mente nulla di sensato.
Fissò il suo sguardo rivolto da qualche parte alle mie spalle e osservandolo mi rendo conto che quei suoi occhi sono totalmente privo di emozioni.

Noto che ha iniziato di nuovo a torturarsi le dita delle mani e capisco che è un suo modo per sfogare l'agitazione.
"Perché non riesci ad aprirti con me Nicolò? Perché non vuoi dirmi cosa ti turba tanto? Perché non riesci a fidarti di me?"

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Ciao a tutti come state?
Scusate se non ho pubblicato prima, ma per questo capitolo ho impiegato davvero tanto tempo per scriverlo.
Mi piacerebbe riuscire a pubblicare almeno una volta a settimana, ma purtroppo tutto dipenderà dai miei impegni.
Grazie ancora per le letture e le stelline che stanno aumentando.
Vi voglio bene🤍.
Ci vediamo col prossimo capitolo🤍.
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