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Se due mesi mi avessero detto quello che sto facendo, non gli avrei creduto.
Ad essere sincera nemmeno adesso riesco a realizzare il tutto: è notte, le stelle risplendono nel cielo privo di nuvole.
L'aria è decisamente fresca ma da deficiente quale sono, ho dimenticato di indossare il giubbotto.

<<non voglio che tu finisca nei guai per colpa mia, non potrei perdonarmelo>> la voce di Nicolò mi risveglia dai miei pensieri.
Siamo in un pullman diretti verso una metà che Nicolò non ha voluto dirmi. Io non dovrei nemmeno essere qui.
Tutto è cominciato quando ho visto Nicolò sgattaiolare fuori di nascosto. Non ha voluto dirmi dove è diretto, eppure sono riuscita a convincerlo a portarmi con sè.
Cerco di rassicurarlo dicendogli che andrà tutto bene, ma la verità è che, non sapendo dove stiamo andando e nemmeno il perché mi spaventa.
Mi volto a guardare Nicolò notando la sua gamba tremare. Mi limito a poggiarci una mano sopra nel tentativo di calmarlo così come lui ha fatto con me.
Non appena lo nota, si affretta a stringere la mia mano con la sua, accarezzandone il dorso.
<< dove stiamo andando?>> gli chiedo per la decima volta sperando di ottenere una sua risposta. Si volta di me accennando un sorriso incantevole. << ti basta sapere che è un luogo che per me rappresenta qualcosa di importante>>
Mi sento ancora più confusa di prima e di certo la sua risposta è fin troppo vaga per capirne il significato.
<< perchè?>> questa domanda sembra stupirlo tanto quanto me. Credo che dovrei imparare a tenere la bocca chiusa ogni tanto.
<<se c'è qualcosa che ho imparato, è il dolore è fatto per costruire una persona, ma spesso la danneggia. L'ha fatto anche con me, sai? Io però, ho deciso di ricostruire lì dove sono stato distrutto... ma per iniziare a farlo devo andare in questo posto>>
La sua mente è decisamente altrove. Questa è la prima volta che si apre con me. È solo adesso mi rendo conto che l'unica cosa che ho sempre voluto fare da quando l'ho visto è conoscerlo.

Non appena il pullman fa un'altra fermata vedo Nicolò sguisciare via dal suo sedile e scendere ed io mi limito a seguirlo.
Fuori è buio. Non capisco dove siamo.
Ci sono alcuni pali della luce che illuminano la strada e alcune recinzioni.
Mi guardò un po' intorno e quando vedo Nicolò seduto di fronte ad un cancello chiuso, mi precipito verso di lui per paura che non si stia sentendo bene.
Ed invece lui è lì, che ammira l'interno di questa recensione e quando leggo la scritta incisa sui muri capisco tutto: Centro Tecnico F.I.G.C Coverciano.
Mi ha portato in una piccola parte del suo mondo: il calcio.

Mi siedo accanto a lui senza dire nulla e subito Nicolò mi poggia il suo giubbotto della North Face sulle spalle.
<<non voglio che tu abbia freddo>> lo ringrazio e appoggio la testa sulla sua spalla, mentre lui inizia ad accarezzarmi i capelli.
<<grazie per essere venuta>> sorrido a questa sua affermazione ammettendo anche a me stessa di essere contenta di essere qui, con lui soprattutto.
Fisso il cancello per qualche secondo, rendendomi conto che Non ho idea di cosa c'entri questo con il suo dolore, ma so che, se venire qui può farlo stare meglio, allora va bene così.
Non gli chiederò di spiegarmi il perché di tutto questo, malgrado abbia avuto una possibile, anche se vaga spiegazione, poco fa. Me lo dirà solo se si sentirà in grado di farlo.
Voglio soltanto che lui sia felice, se lo merita.

Rimaniamo per diverso tempo così, in silenzio, connessi più che mai.
Lui in qualche modo abbandona il suo dolore ed io lo guardo, aspettando che abbia deciso che è ora di andare.
Non appena si alza in piedi mi porge un mano che afferro, alzandomi.
Entrambi siamo in piedi una di fronte all'altro con pochi centimetri che ci separano.
La luce della luna risplende su di noi così come quella delle stelle.
Il suo sguardo è concentrato su di me. Fa un altro passo verso di me ed è talmente vicino che le punte delle sue Nike sfiorano quelle mie Converse. Il suo volto è a un soffio dal mio e quasi mi sento mancare il respiro.
<<posso?>> il suo tono è basso, mentre un suo dito si posa sotto il mio mento, alzandolo leggermente.
<<cosa?>> La mia voce è bassa tanto quanto la sua. Il mio battito è accelerato come non mai. Sono convinta che il mio cuore stia per uscire dalla mia casa toracica.
<<baciarti>> a questa parola il mio cuore salta di un battito.
Avverto come la sensazione di aver aspettato queste parole da lui per tutta la vita.
Istintivamente mi alzo sulle punte delle mie scarpe avvicinando ancora di più il mio volto verso il suo.
La stessa cosa fa lui e in pochissimo le sue labbra sfiorano le mie mie. Sono morbide, proprio come mi era capitato di immaginare.
Man mano il bacio si intensifica: le nostre labbra si cercano, si assaporano, come se non avessero mai desiderato altro per tutti questi mesi.
Le sue mani finiscono sui miei fianchi, mentre le mie braccia attorno al suo collo.
Come ho fatto a non rendermi conto prima che tutto ciò di cui avevo bisogno era semplicemente lui?
Lui, con quel suo sorriso magnetico da far incantare chiunque.
Lui, che c'è sempre in qualunque occasione fin dal primo momento ed io da idiota me ne sono resa conto solo poco tempo fa.
È semplicemente lui ciò di cui ho bisogno.

Non appena ci allontaniamo l'uno dall'altro, le nostre fronti si sfiorano ancora tra loro.
Il suo sguardo, ricco di desiderio, incrocia il mio. Poco dopo afferra la mia mano incrociando le mie dita con le sue ed insieme ci dirigiamo correndo verso la fermata dell'autobus che ci riporterà all'hotel.
Nicolò ha visibilmente freddo, così gli restituisco il suo giubbotto, che afferra esitante regalandomi anche un bacio sulla fronte.
Non appena le sue labbra sfiorano le sue labbra sfiorano la mia pelle delicata, avverto un brivido lungo tutto il corpo.
Questo è l'effetto che mi fa Nicolò.
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Durante il tragitto di ritorno verso l'hotel, le immagini di noi due non lasciano mia la mia mente facendomi ogni volta sorridere.
Ogni tanto mi volto a guardare Nicolò che si guarda attorno tentennando le dita sullo schermo del cellulare controllando se Kyle gli scrive messaggi per avvisarlo che lo cercano.
Mi rendo conto che da quando siamo andati a Coverciano è visibilmente più rilassato e devo ammettere che lo sono anch'io, tant'è che vorrei ripetere questa serata almeno un'altra volta.
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Coiamo a tutti come state?💕
Ho immaginato questo capitolo per davvero tanto tempo e sono felice di poterlo finalmente condividere con voi💕.
Cosa ne pensate? 💕
Grazie per tutto il vostro supporto.
Vi voglio bene❤️‍🩹.
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