"Why would you ever kiss me?
I'm not even half as pretty
You gave her sweater
It's just polyester
But you like her better
I wish I were Heather"
Conan Gray♡È la sera della vigilia di Natale.
Da stamattina continuo a girovagare per casa, sperando di trovare qualcosa che mi possa distrarre dal pensare che tra meno di un'ora dovrò vedermi con Nicolò.
Ci siamo già dati appuntamento in centro e mio padre si è proposto per accompagnarmici.
L'idea non so se possa essere delle migliori, dato che non ho la più pallida idea di cosa potrebbe dirgli e il solo pensiero mi turba.Ad ogni modo ho deciso di indossare un semplice jeans nero con una felpa rossa.
È semplice e d'altronde credo mi rispetti, poiché so che mi sentirei a disagio con abiti troppo appariscenti.
Mi sono persino truccata, cosa che faccio piuttosto raramente.
Sono davanti allo specchio della mia camera.
Dal piano di sotto provengono diversi rumori e sono piuttosto sicura che si tratti di mia madre che sta discutendo con Christian.
Nell'ultimo periodo lo fanno spesso, perché mamma crede che mio fratello stia dando troppa importanza al basket e che stia trascurando tutto il resto.Ad ogni modo i minuti continuano a scorrere e lo stesso fa l'agitazione in tutto il mio corpo.
Come si fa ad essere calmi in una situazione che mi sembra molto più grande di me?
Probabilmente perchè fino all'anno scorso non avrei mai pensato che avrei iniziato ad uscire con un ragazzo.Questo è il nostro primo appuntamento e voglio che tutto sia perfetto, anche se mi rendo conto che se continuo ad agitarmi, peggiorerò solo le cose.
Non appena mio padre mi chiama dal piano di sotto, capisco che è arrivato il momento di andare.
Scendo le scale a passo svelto, quando lo vedo di fronte alla porta pronto ad accompagnarmi.
Prendo il mio giubbotto ed insieme usciamo.
Subito il vento sfiora la mia pelle facendomi tremare.
Saliamo in macchina e senza fiatare partiamo.
La strada stasera non è molto affollata, dato che essendo il 24 dicembre, molte persone saranno a festeggiare dai loro parenti il Natale.
Guardo fuori dal finestrino ammirando le bellissime decorazioni e le luci della città.
Certo, non sono la stessa cosa di quelle di Milano, ma sono comunque strabilianti.
<<come hai detto che si chiamava questo ragazzo?>> Esclama tutt'un tratto mio padre cogliendomi di sorpresa.
Mi volto verso di lui, che ha gli occhi fissi sulla strada davanti a noi.
<<Nicolò>> la mia voce è bassa, quasi come avessi paura che Nicolò potrebbe sentirmi anche da qui.Inoltre ho appena ricevuto un suo messaggio in cui mi dice che è appena arrivato in centro.
Il mio cuore inizia subito a battermi più veloce, mentre mio padre sta cercando di trovare un argomento di conversazione.Non appena parcheggia lo saluto con un semplice bacio sulla guancia e me ne vado, camminando velocemente verso il punto in cui io e Nicolò ci siamo dati appuntamento.
Non appena lo vedo, tutta l'agitazione che sentivo, svanisce magicamente.
Il suo sguardo incrocia il mio e a grandi falcate mi raggiunge, abbracciandomi forte.
Lo squadro dalla testa ai piedi: indossa un jeans con una felpa blu coperta in parte da un giubbotto della North face dello stesso colore.Mi fa cenno di seguirlo ed insieme inziamo a camminare per le vie del centro.
Milioni di luci illuminano le vie e lui con i suoi guanti stringe forte una mia mano.
A volte intravedo alcuni sguardi curiosi dai passanti e non ne comprendo il motivo.
<<non fare caso a loro>> esclama Nicolò. Sa che tutti ci stanno guardando, eppure sembra non fregarnese.
Mi limito ad annuire.
<<ti piacciono queste decorazioni? So che non sono esattamente come quelle di Milano ma...>>
<< le trovo magnifiche>> lo interrompo e lui sembra alquanto sollevato da questa mia risposta.
<<ti piace la cioccolata calda?>> credo che sappia già la risposta.
<<la adoro>> esclamo fissando le nostre dita incrociate.
<<perfetto, allora vieni>> esclama tirandomi per un braccio verso un piccolo mercatino dove fanno diversi tipi di cioccolate calde.
Non appena diciamo i nostri ordini ad un signore alto e paffuto, inzio a tirare fuori dalla borsa il mio portafogli, ma quando Nicolò lo nota blocca istintivamente il mio braccio.
<<che stai facendo? Non serve>>
Il tono della sua voce è assolutamente calmo e rilassato e non appena gli vedo porgere una banconota da dieci euro all'uomo dietro al bancone faccio una finta faccia offesa, che lui decide di far scomparire con un delicato bacio sulla guancia.Non appena le sue labbra sfiorano la mia pelle avverto un brivido scorrermi per la schiena, che spero non abbia notato.
Riprendiamo a camminare.
<<hai mai avuto un ragazzo?>> mi chiede tutt'un tratto.
Ci metto qualche secondo a rispondere.
<<no...>> cavolo è così imbarazzante ammettere la dura verità pensando al fatto che prima di lui, non avevo nemmeno mai baciato qualcuno.
<<oh... va bene>> sembra sorpreso tanto quanto me.Mi volto verso di lui, quando ad un tratto lo vedo fermarsi per fissare in lontanza una vetrina di un negozio di caramelle.
Il suo sgairdo sembra quasi malinconico, perciò tornando di qualche passo indietro lo sento esclamare:
<<lo vedi quello?>> indica la vetrina che stava guardando.
<<sì, è un negozio di caramelle... perchè?>>
Senza guardarmi sorride ed esclama:
<<da bambino era il mio preferito. Pregavo sempre mio padre di portarmici ogni pomeriggio quando uscivo dalla scuola elementare>>
<<e adesso?>> è una domanda azzardata, lo so bene, ma voglio che si senta libero di parlare con me.<<adesso... non so nemmeno se si ricordi di tutto ciò che è stato.
È così preso dal suo lavoro che dubito abbia tempo per me>> il mio sgaurdo si blocca su di lui.
Non sapevo provasse tutto questo dolore.
Mi getto tra le sue braccia e mi stringe forte, sinonimo del fatto che ha davvero bisogno solamente di un po' d'affetto.
<<va tutto bene Nico>> esclamo, mentre sento colare una lacrima dalla sua guancia.
Non appena ci stacchiamo dal nostro abbraccio, riprendiamo a camminare e non appena Nicolò guarda il suo orologio esclama:<<tra dieci minuti sarà mezzanotte... andiamo a vedere l'accensione dell'albero?>>
Sorrido.
<<andiamo>>.
Con la mano nella sua inziamo a correre verso l'albero per non rischiare di perdere la sua accensione.
È molto più veloce di me, pertanto stare al suo passo mi risulta difficile.
Non appena arriviamo davanti all'albero mancano a malapena cinque minuti prima dello scoccare della mezzanotte.
Nicolò tiene saldamente la mia mano saldata alla mia.
<<il tuo primo Natale qui>> esclama Nicolò ad un soffio dal mio orecchio, facendomi rabbrividire.
<<già>> Sorrido, mentre nella mia mente scorrono tutti i nostri ricordi di questi miei primi mesi qui.
"Sei, cinque, quattro, tre, due, unooo!..." L'accensione delle decine e decine di luci sull'albero mi distoglie completamente dalla conversazione.
Tutto l'albero è finalmente illuminato: è Natale.La folla inizia a sgombrarsi molto prima di quanto mi aspettassi e in poco tempo rimaniamo io, Nicolò e qualche altro abitante di questa città.
Senza darmi nemmeno il tempo di realizzare la situazione,il ragazzo mi tira a sè, annullando completamente la distanza tra i nostri corpi.
<<ci ho pensato tanto e... voglio che tu sia qualcosa di più per me>> per poco non cado per terra.
Mi sta chiedendo di essere la sua ragazza? Che faccio? Come ci si comporta in queste situazioni?Gli sorrido, lui mi prende il viso tra le mani e mi bacia.
Le sue labbra sono morbide e carnose.
Le sue mani si posizionano delicatamente sui miei fianchi spingendoli contro il suo bacino.
Il mio battito è accellerato, ma nessuno dei sue osa allontanarsi dall'altra per riprendere fiato.Dopo diverso tempo le nostre labbra si allontanano le une dalle altre, ma le nostre fronti si sfiorano ancora tra loro.
<<Buon Natale>>
<<Buon Natale Nico>>
Mi sento come nella favola di Cenerentola: è scoccata la mezzanotte, ma io al contrario della protagonista, sono appena diventata una principessa, pronta a ballare per il resto della notte con lui.--------------------------------------------------------------
Ciao a tutti come state?
Credo che a molti di voi non sia arrivata la notifica per il mio ultimo aggiornamento e ad essere sincera non so darmi una spiegazione del motivo.
Ad ogni modo, cosa ne pensate di questo capitolo?❤️🩹.
Ci vediamo presto col prossimo, vi voglio bene🫂🌷
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What do you think about me?
DragosteGreta, ragazza nata e cresciuta a Milano, si trasferisce a Cagliari per via del lavoro di suo padre assieme alla sua famiglia. Abituata a ricevere amore incondizionato dai suoi genitori cercherà di trovare il suo equilibrio nella sua nuova città cir...