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È il mio compleanno.
Io e Christian siamo già nella sala dove si terrà la mia festa e stiamo solo aspettando che arrivino tutti.
Provo un senso di agitazione scorrermi in tutto il corpo. Perché non riesco mai a mantenere la calma? 
<<ti vedo nervosa... andrà tutto bene>> mi sussurra Christian ad un soffio dal mio orecchio.
Lui ha già compiuto diciott'anni undici mesi fa, quando eravamo ancora a Milano, dove ha organizzato una festa in un locale assieme ai suoi amici. A differenza mia però, lui era visibilmente più rilassato.

Mi siedo ad un tavolo fissando la porta, mentre mi torturo le dita delle mani.
Vorrei solo lasciarmi un po' andare per una volta, senza sentire l'ansia torturarmi in ogni momento della giornata.
Improvvisamente la porta si apre e alcuni dei trenta ospiti iniziano ad entrare. Christian ha insistito per invitare Jeremiah, ed io ho accettato purché la smettesse di assillarmi.
È una persona molto persuasiva se vuole ottenere qualcosa e non è disposto ad accettare una risposta negativa.
Quando vedo entrare Matilde, Sabrina e i loro rispettivi fidanzati mi dirigo verso di loro, che mi salutano calorosamente.
Sono felice che siano qui.
———
Sono le nove e manca solo una persona.
Nel mentre sono qui a parlare con Harry e Matilde. Entrambi indossano vestiti in maniera sofisticata e devo ammettere che anch'io mi sono superata indossando un vestito aderente nero che mette in risalto le mie forme.
Sono una persona molto solita a coprire il suo corpo con vestiti larghi e devo dire che mi fa strano ammettere che questo abito mi dona.
<<la settimana scorsa sono stato a Roma>> esclama Harry. Il suo volto mi ricorda quello di un viaggiatore che ha avuto l'occasione di vedere tante delle meraviglie che questo mondo ha da offrire.
<<Wow... a proposito, come vi siete conosciuti voi due?>> chiede curiosa Matilde passandosi frettolosamente una mano tra i capelli.
<< ci siamo incontrati ad una festa mesi fa ormai>> accenna un piccolo sorriso che ricambio, finché non lo vedo varcare l'ingresso della sala.
Indossa una camicia bianca ed un paio di jeans blu e i suoi capelli sono perfettamente sistemati: è bellissimo.
Il respiro comincia a mancarmi, mentre le gambe per poco non mi cedono.
Lui invece si guarda intorno e non appena il suo sguardo incrocia il mio mi affretto a dirigermi verso di lui, lasciando per qualche momento Matilde ed Harry.
A grandi falcate raggiungo Nicolò. Mi stritola subito in uno dei suoi abbracci sussurrandomi: <<buon compleanno amore>>
Non mi ha mai chiamato così e a tratti ammetto che mi risulta strano, eppure il mio corpo reagisce attivamente ai suoi stimoli.
Insieme ci dirigiamo di nuovo verso Matilde e Harry, che non appena ci vedono si lanciano uno sguardo soddisfatto tra loro.
<<hey Nico>> saluta Matilde dando una leggera pacca sulla spalla al mio ragazzo.
<< piacere Harry>> gli porge una mano sorridendogli gentilmente. Nicolò inizialmente sembra titubante, ma ricambia il suo saluto  accompagnandolo con un piccolo sorriso.
<<scusate il ritardo...>> si limita ad aggiungere grattandosi nervosamente la testa.
Scuotiamo il capo.
<<non preoccuparti>> esclamo sicura di me.
Poco dopo a noi si aggiungono anche Christian e Jeremiah. Il primo guarda in cagnesco Nicolò e gli intimo con un altro sguardo di smettere.
<<hey>> Christian si comporta in modo strano e non riesco a capire cosa voglia ottenere.
<<sono il fratello di Greta>> porge una mano a tutti loro.
Nicolò gli sorride.
<<voi fate parte della squadra di basket, giusto?>> chiede Nicolò prendendosi un bicchiere di birra dal buffet.
<<già, siamo primi in campionato>> esclama Jeremiah fiero di sé.
<<giochi anche tu a basket?>> chiede Christian rivolgendosi a Nicolò. Detesto che lo tartassano di domande, ma non voglio risultare scortese interrompendo la loro conversazione.
Il biondo scuote la testa. << Veramente no, gioco a calcio>> il suo sguardo è basso, ma sembra piuttosto tranquillo.
Tutti annuiamo e ci dirigiamo in pista a ballare assieme a tutti gli altri ospiti.
Le canzoni sono ballabili e tutti sembrano divertirsi.
<<bella festa sai?>> esclamano Justin e Sabrina dirigendosi verso di me.
<< grazie>> le mie guance avvampano e il mio sguardo ritorna puntato su di loro soltanto quando sento qualcuno cingermi i fianchi.
<<posso rubarvela per un po'?>> riconoscerei la sua voce d'ovunque. Loro si limitano ad annuire sorridendosi a vicenda.
Nicolò mi prende per un braccio e mi trascina fuori dalla sala in una zona isolata.
<<scusa di nuovo se sono arrivato in ritardo>> tiene lo sguardo basso ed io gli prendo il volto tra le mani costringendolo a guardarmi.
<<ti ho già detto di non preoccuparti>> sorride allontanandosi da me di qualche passo.
<<sei sicuro che vada tutto bene?>>
<<sì davvero, è solo mio padre... è tutto così difficile ed io non... so più come gestire tutto>> lo abbraccio e lui mi stringe forte a sé.       
Nessuno dovrebbe sopportare tutto ciò che sopporta lui. Il dolore lo distrugge ogni giorno di più e lui non ha avuto ancora la forza per andare avanti.
Puoi farcela Nico, hai solo bisogno di crederci anche tu.
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Ciao a tutti, come state? Spero tutti bene.
Oggi ho iniziato gli esami per cui non so quando uscirà il prossimo capitolo💚, ma spero al più presto anche perché ho già un'idea che mi piacerebbe scrivere.
Ad ogni modo cosa ne pensate di questo capitolo?💚
Vi voglio bene❤️
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