45

122 7 0
                                    

~anche se non puoi, tu sorridimi
Sono pochi, sai, i miracoli
Riconoscerei le tue mani in un istante
Ti vedo ad occhi chiusi e sai perché
Fra miliardi di persone
Ad occhi chiusi hai scelto me~
                                                       Ad occhi chiusi, Marco Mengoni

Due mesi dopo
Greta pov's
Cagliari allo sbocciare della primavera sembra così diversa.
Non che abbia mai visto della neve ricoprire le sue strade in inverno da quando sono arrivata, eppure anche l'aria che si respira è così diversa.

Nicolò ed io ci siamo lasciati da ormai due mesi e la ferita che mi ha lasciato sta man mano iniziando a ricucirsi, anche se dolorosamente.
Stasera però non voglio pensare a lui, sono alla festa di Travis, un ragazzo di quinta per divertirmi, non per rimanere soprappensiero. Non che abbia tutta questa voglia di essere qui stasera, ma Matilde e Sabrina hanno insistito per portarmi con loro poichè secondo loro dopo la mia rottura con Nicolò ho bisogno di qualcosa di nuovo e questa è l'occasione giusta per trovarlo, malgrado gli abbia già detto ripetutamente che non sono interessata.

Non appena varchiamo l'ingresso mi dirigo verso il tavolo con tutte le bevande. Prendo un bicchiere di vino rosso scrutando per qualche secondo tutti i presenti, finchè un ragazzo non mi si avvicina.
<<hey>> esclama posizionandosi accanto a me.
<<Alex, piacere>>
<<Greta>> ricambio il suo sorrisino cortesemente, mentre lo vedo versarsi del vino nel suo bicchiere di vetro.
<<vuoi ballare?>> intravedi già un ragazzo senza scrupoli, tantè che vorrei tanto rifiutare, ma se lo facessi so già che finirei per farmi divorare dai miei stessi pensieri.

Insieme ci dirigiamo in pista dove altre venti persone stanno già ballando. Le canzoni sono per maggioranza di lingua spagnola, che Alex sembra conoscere molto bene. I suoi occhi sono impuntati su di me, ma io non ricambio.
I suoi occhi non sono come gli unici di quel ragazzo che erano in grado di leggermi l'anima.

Solo adesso mi rendo conto che Alex è pericolosamente vicino, così mi limito ad indietreggiare fingendo di muovermi secondo il ritmo della musica.
Vorrei solo andare via da qui e stare un po' da sola.
Proprio mentre cerco un possibile argomento di conversazione con Alex per smorzare questa tensione che avverto tra noi, vedo Nicolò passare in mezzo alla pista a grandi falcate dirigendosi al piano di sopra con Jacob che lo segue.
Sento un improvviso groppo in gola che mi spinge a portarmi una mano sullo stomaco e ad allontanarmi persino dalla pista con Alex accanto a me.
<<ti senti bene? Vuoi un po' d'acqua?>> poggia una mano sulla mia spalla che mi sbrigo a spostare facendogli stendere di nuovo il braccio lungo il fianco.
<<no, sto bene. Vado un po' al piano di sopra, ho bisogno di stare un po' per conto mio. Sarò di ritorno tra poco, va bene?>>
Si limita ad annuire dandomi un leggero bacio sulla guancia, che mi spinge a voltarmi di spalle dirigendomi verso le scale con una smorfia di disgusto dipinta sul volto.
Mi fermo verso gli ultimi scalini, quando nel silenzio più totale percepisco la voce di Nicolò e Jacob risuonarmi nelle orecchie.
Stanno discutendo su qualcosa.
<<non voglio avere un cazzo a che fare con te>> è la voce di Nicolò, che sembra piuttosto frustrata da questa conversazione che a quanto pare va avanti già da un po'.
<<devi ringraziarmi invece, hai fatto bene a lasciarla>> intravedo una mano di Jacob sulla spalla di Nicolò, che ha una gamba appoggiata contro il muro dipinto di giallo.
<<non toccarmi>> leva con forza la mano del moro facendolo inorridire ed indietreggiare con uno sguardo di rimprovero.
<<mi ringrazierai, vedrai>> gli sorride ed è in questo momento che salgo l'ultimo gradino irrompendo nel corridoio e nella loro conversazione con le gambe che mi tremano.
<<di cosa sta parlando?>> la mia voce è ferma e decisa, mentre aspetto una risposta a braccia incrociate.
Il mio sguardo è puntato su Nicolò, che sembra terribilmente terrificato dalla mia presenza, mentre Jacob soffoca una risatina divertita.
<<Greta...>> la voce di Nicolò trema e cerca si avvicinarsi a me, ma arretro, capendo tutto.
È stato Jacob con le sue rozze parole a dirgli di lasciarmi e Nicolò per qualche stupida ragione l'ha fatto.
I miei occhi si offuscano di lacrime. Corro giù dalle scale con le lacrime agli occhi ed esco dalla casa con il cuore in mille pezzi: non può essere vero.

Mi avvio velocemente verso casa, consapevole del fatto che passeggiare da sola per Cagliari in piena notte non è una delle scelte migliori che si possano fare.
Una voce conosciuta mi spinge a fermarmi, anche se vorrei solamente continuare a correre. Mi asciugo le lacrime con i palmi delle mani.
<<ti prego ascoltami>> la voce di Nicolò è così tremante che penso che sia sull'orlo di piangere. Mi volto ed incontro il suo volto colmo di tristezza che mi scruta dalla testa ai piedi.
<<non volevo rovinare tutto. Lui mi ha detto cose che... mi hanno portato a dubitare sempre più di me stesso. Sai bene che l'unico modo in cui mi vedo è come un nemico>> sospira amareggiato puntando a terra per qualche secondo il suo sguardo.
<<non volevo perderti... farei di tutto per te. L'unico desiderio che avevo era far sì che tu non mi avresti mai guardato come stai facendo ora...>>
Una lacrima cola dalle nostre guance.

<<sai qual è l'unica domanda che ha continuato a ronzarmi in testa in questi mesi?!>> un'altra lacrima scivola giù dalla mia guancia mentre pronuncio queste parole.
<<è stata: ma perchè l'ha fatto? Non ho fatto altro che pensare alla stupida risposta per la quale avessi deciso di abbandonarmi sentendomi continuamente sbagliata>>
Gli punto contro un dito mentre decine di lacrime colano dai miei occhi.
Si allontana di un passo.
<<pensi che sia facile? Vivere con costanti vocine nella testa che ti gridano tutto ciò che non vorresti? Pensi sia facile sentire un costante peso nel petto che giorno e notte è come se ti impedisse di respirare? È facile per te vivere in un buio costante senza ormai più speranza che esista una luce? Bè mi spiace per te Greta, ma non lo è>>
Ormai siamo entrambi immersi tra le nostre stesse lacrime. Due persone spezzate che sperano di riparasi a vicenda, ecco cosa siamo, adesso l'ho capito.

<< volevo far sì che tu non provassi mai tutto questo, perché ti amo. Più di quanto il cielo e la terra possano immaginare.
Anche durante questi mesi in cui l'unica cosa che provavo era un profondo senso di solitudine, non ho mai smesso di sognarti al mio fianco mentre accarezzi con la tua delicatezza i miei capelli e mi sproni ad andare avanti nonostante tutto il male e il buio che mi circondano.
Non avrei dovuto ferirti, lo so, e se penso al fatto di aver violato l'unica promessa che mi ero fatto, mi sento sprofondare.
Non ho mai voluto lasciarti, voglio che tu lo sappia, ma in quel momento l'unica cosa che ronzava nella mia testa era che non ti meritassi più.
Forse è vero, meriti qualcuno migliore di me, ma io ti prometto che se mai ti perderai nel tuo mare, io sarò il primo marinaio che verrà a cercarti in capo al mondo solo per riportarti a casa>>

Le sue parole risuonano nella mia testa come una dolce melodia di qualche vecchio vinile messo in un giradischi.
<<so che questo non sarà mai abbastanza per farmi perdonare e capisco se non riesci ancora a dire nulla o a non guardarmi con quello sguardo, ma almeno ti prego, permettimi di accompagnarti a casa>>
————————————————————————————————————
Ciao a tutti come state? Spero tutti bene.❤️‍🩹
Cosa ne pensate di questo capitolo? Ma soprattutto, Greta avrà capito le parole di Nicolò?💙 Saranno riuscite a scalfire almeno un po' la sua corazza?
Non esitate a farmi sapere tutti i vostri pareri riguardo a questa parte💗.
Vi voglio bene🧡
——————————————————————————————————

What do you think about me?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora