"So can I call you tonight?"
Can I call you tonight?, DayglowGreta pov's:
A volte il tempo ha la capacità di sfuggire dalle nostre mani come se nulla fosse.
È l'unica cosa che non saremo mai in grado di controllare, per questo non converrebbe sprecarlo.
Il tempo è come un'onda in cui dobbiamo imparare a nuotare per non essere sopraffatti dall'acqua.
Ed eccoci qui, come se nulla fosse a nove mesi dal mio arrivo, immersa completamente in nuova vita che finalmente mi appartiene.Mi guardo allo specchio ammirando il vestito che ho scelto per questa sera.
Negli ultimi giorni ho voluto fare di tutto perché questa serata sia perfetta.
Faccio un respiro profondo mentre vedo Christian entrare dalla porta chiudendola alle sue spalle.
Mi osserva per qualche secondo ammirando il mio abito con uno sguardo incantato.
Ho scelto un abito blu per l'occasione, con un leggero spacco sulla gamba destra e una scollatura che lascia intravedere la mia pelle rosea.
Ho scelto di utilizzare la piastra per arricciare un po' i miei capelli e ho utilizzato un po' di trucco per completare il tutto.
Nicolò sarà qui tra poco e la sola idea di passare il resto della serata con lui fa affievolire un po' tutta l'ansia che sento scorrermi nel corpo.<<wow>> la voce di Christian mi risveglia dalla mia testa in subbuglio pervasa dei mille pensieri che si sovrappongono tra loro.
Sorrido, voltandomi verso di lui, che fa un passo verso di me allargandomi le braccia in cui mi affretto a gettarmi, godendomi il calore di quell'abbraccio.
Seppur il rancore che prova nei confronti di Nicolò per quello che è successo mesi fa, cerca di metterlo da parte perché vedermi col sorriso sul volto ogni volta che parlo di lui, sembra bastargli a capire che forse deve imparare a fidarsi di lui.Non appena sentiamo mia madre chiamarci dal piano di sotto capisco che è arrivato.
Il mio battito accelera, Christian si allontana istintivamente e abbandona la stanza, così da lasciarmi sola per qualche minuto per pensare:
Adesso che ci penso da quando sono venuta qui ho fatto davvero tanta strada e non posso che essere fiera di me.
Finalmente quando mi guardo allo specchio capisco di avercela fatta, di essere più forte di quello che penso e che il dolore non è fatto per essere il mio peggior nemico.
Ripenso per qualche minuto al giorno in cui mio padre mi ha avvisato del trasferimento, quando pensavo che tutto sarebbe finito e che non avrei trovato un equilibrio, ed invece era proprio nella nuova città che mi aspettava assieme a tutto ciò che credevo di aver perso.Inizio a scendere le scale e ad ogni gradino avverto una sensazione strana nel petto. Quella che si prova quando sai di aver trovato un posto che si possa definire casa. Per una volta il mio cervello e il mio cuore pensano la stessa cosa: "hai fatto la scelta giusta", ed è così strano che penso che potrei mettermi a piangere all'istante.
Arrivo all'ultimo gradino e sollevo lo sguardo, incrociando il suo. Il mio cuore salta di un battito, le mie ginocchia iniziano a tremare. Nicolò è proprio sulla soglia della porta, con un mazzo di fiori colorati in mano e un sorriso smagliante dipinto sul volto, uno vero questa volta.
Indossa una camicia bianca che fa risaltare perfettamente il suo petto e una giacca elegante abbinata perfettamente con i pantaloni neri, di un eleganza disarmante.
Apro la bocca per dire qualcosa, ma non esce alcun suono perché sono troppo ammagliata dai suoi occhi.
Ho sempre fatto così: ho sempre osservato tanto e parlato troppo poco.Le sue iridi sono in grado di leggermi l'anima come nient'altro sulla faccia della Terra.
Ricambio il sorriso genuino che mi rivolge avvicinandomi per prendere i fiori che tiene in mano, ma prima mi affretto ad abbracciarlo più forte che posso.
Mi stringe forte, come se tutt'un tratto potessi diventare un ricordo lontano.
<< sei bellissima>> aggiunge accarezzandomi i fianchi con una delicatezza che mi fa mancare il fiato, rendendomi impossibile fornirgli una risposta.
Afferro i fiori ammirandone ogni petalo con tutte le loro sfumature, mettendoli in un vaso pieno di acqua accanto alla porta.
Mi porge il suo braccio che afferro e insieme ci dirigiamo verso una macchina nera parcheggiata di fronte a casa mia.
Un uomo alto è poggiato contro lo sportello del passeggero anteriore e ci guarda con uno sguardo compiaciuto.
Ha i capelli marroni e le fossette sulle guance, proprio come Nicolò. A dire il vero la loro somiglianza è notevole. Penso sia suo padre poichè ricordo di averlo visto all'aeroporto il giorno in cui siamo partiti per la gita a Firenze, ma evidentemente la lontananza non mi ha permesso di visualizzare del tutto i suoi lineamenti.
Ad ogni modo, l'uomo si affretta a venire verso di me porgendomi una mano.
<<Greta vero? È un piacere conoscerti finalmente. Nicolò parla spesso di te>> sorrido davanti a questa affermazione così tenera e persino Nicolò arrossisce alle sue parole.

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What do you think about me?
RomansGreta, ragazza nata e cresciuta a Milano, si trasferisce a Cagliari per via del lavoro di suo padre assieme alla sua famiglia. Abituata a ricevere amore incondizionato dai suoi genitori cercherà di trovare il suo equilibrio nella sua nuova città cir...