Greta pov's:
È appena finita la scuola.
Mi sto indirizzando verso casa quando sento una voce chiamarmi alle mie spalle.
<<hey Gre aspetta!>> riconosco la voce di Matilde perciò mi volto.
Assieme a lei c'è Sabrina. Entrambe appena mi raggiungono hanno il fiatone.
<<volevamo chiederti una cosa>> esclama tutt'un tratto Matilde mentre si passa una mano tra I suoi capelli lunghi neri.
Apre la bocca per dire qualcosa, ma viene interrotta da Sabrina:
<<stasera c'è una festa, vieni?>>
Rimango di stucco per qualche secondo.
Non mi piacciono di per sè le feste malgrado io possa benissimo difinirmi una persona estroversa.
<<emm... non so... vi faccio sapere...>>
Sembrano deluse ma comunque annuiscono per poi andare nella direzione opposta alla mia.Non appena entro a casa vengo calorosamente accolta da mia madre con un abbraccio. Appoggio lo zaino vicino alla porta togliendomi le scarpe perché mia madre ci obbliga a farlo così da non sporcarle il pavimento.
Mi lavo le mani nel lavabo della cucina e nel mentre racconto a mia madre come è andata la mia giornata.
<<vedo che la scuola ti piace>> esclama in maniera esaltata neanche avesse vinto un biglietto alla lotteria.
<<non è male>>esclamo in maniera del tutto rilassata.
Apparecchio la tavola per poi preparare il pranzo a base di insalata e hamburger.
<<stasera c'è una festa... due mie amiche mi hanno invitato ad andarci...>> esclamo tenendo gli occhi fissi sul piatto.
Non riesco a mantenere con lei il contatto visivo.
<<va bene>> Alzo lo sguardo. Non credevo che avrebbe accettato senza battere ciglio, anche se da un certo punto di vista avrei preferito che mi avesse proibito di andare dato che non ho voglia.
Mi affetto a scrivere a Matilde e Sabrina su whatsapp le quali rispondono dopo neanche cinque minuti in maniera entusiasta.Nicolò pov's:
Sono appena arrivato a casa mia.
Mio padre è tornato dal lavoro prima per lavorare da casa.
Come al solito non mi saluta.
A volte mi chiedo se gli importa di me: Forse no. Inizio a prepararmi il pranzo e una volta finito mi siedo al tavolo difronte a lui.
Nella sala regna il silenzio e l'unica cosa che si sente è il suono delle mie posate.
Non ho il coraggio di chiedergli della festa per paura della sua risposta che probabilmente mi darà senza neanche degnarmi di uno sguardo.
Mi faccio coraggio ed esclamo interrompendo il silenzio: <<stasera c'è una festa è Jackson mi ha chiesto di andare con lui, per te va bene?>>
Percepisco che a stento mi sta ascoltando.
Non risponde. <<allora?>> esclamo in preda ad uno stato di tristezza e rabbia.
<<sì, sì va bene Nico. Adesso scusa ma sto lavorando>> Non mi guarda nemmeno. È troppo preso da quel suo stupido computer.
Dopo queste parole mi rendo conto che non ho più fame. Infilo le posate e I piatti nella lavastoviglie dopo averli lavati e poi me ne vado in camera chiudendomi a chiave.
Mi guardo allo specchio con gli occhi lucidi. Cerco di trattenere le lacrime maglirado in camera non ci sia nessuno. A volte cerco di nascondere le mie emozioni perfino a me stesso, ma come capita ogni volta mi lascio andare: inizio a piangere. Non capisco se sia un pianto di tristezza o rabbia, ma neanche cinque minuti dopo le mie lacrime sono già terminate.
In questo momento vorrei solo essere a giocare a calcio. A correre, a senitre il boato del pubblico sugli spalti o a fare qualsiasi cosa che mi faccia uscire da questa casa. Ho bisogno di svagare.Prendo il telefono intento a scrivere un messaggio a Jackson per dirgli che non vado alla festa, ma alla fine gli scrivo semplicemente che mio padre mi ha dato il permesso di andarci.
Non ne ho voglia se devo essere sincero, ma ormai ho detto che ci vado perciò inizio a prepararmi.Greta pov's:
Nonostante manchino ancora circa due ore al mio appuntamento con Matilde e Sabrina mi sto già iniziando a preparare. Ho chiesto cosiglio a loro su cosa indossare e mi hanno consigliato un tubino nero che non ho mai messo.
Non mi esalta l'idea di metterlo perché non mi fa sentire a mio agio.
Me lo provo e come pensavo non mi piace. Lo trovo troppo corto e attillato, non mi piace mettere in risalto le mie forme.
Mi guardo allo specchio con disgusto.
Cerco un altro vestito nell'armadio ma non ne trovo nessuno che possa indossare per questa occasione.
Mi toccherà andare con questo vestito.
Mi trucco leggermente come faccio di solito e indosso un paio di All-stars bianche. Passo il restante tempo a leggere qualche pagina di "Better" finché non mi rendo conto che sono già le sei e mezza.
Sento bussare alla porta.
Christian mi ordina di andare ad aprire, cosa che faccio: Sono Matilde è Sabrina.
Le abbraccio e le faccio entrare.
Entrambe indossano dei tubini, quello di Sabrina è color pesca mentre quello di Matilde è verde pastello.
Entrambe hanno i capelli ricci mentre io ho preferito tenerli lisci.
Mi dicono che mi dovranno far conoscere due persone. Mi agita un po' l'idea ma cerco di non farlo notare.Circa dieci minuti dopo arriviamo in treno davanti ad una casa bianca, probabilmente di una famiglia molto benestante. Rimango incantata nel vedere quanto sia bella.
Man mano che siamo davanti a questa porta bianca sento sempre di più crescere l'ansia dentro di me finché non mi faccio coraggio e busso.
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Hey come state? Spero tutto bene🤍.
Cosa ne pensate di questa parte?
Fatemi senz'altro sapere<3
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RomantizmGreta, ragazza nata e cresciuta a Milano, si trasferisce a Cagliari per via del lavoro di suo padre assieme alla sua famiglia. Abituata a ricevere amore incondizionato dai suoi genitori cercherà di trovare il suo equilibrio nella sua nuova città cir...