Non appena varco l'ingresso della palestra dove si terrà la partita di Christian, le mie orecchie vengono invase da rumori indecifrabili.
Ci saranno almeno altre settanta persone e mi sento particolarmente disorientata.
Fortunatamente mia madre dagli spalti mi fa segno di andare vicino a lei e a mio padre, così a lunghe falcate mi dirigo verso di loro.
<<dov'eri finita?>> mi chiede mia madre non appena mi accomodo accanto a papà.
<<scusa, Nicolò mi ha chiamato...>> subito la vedo accennare un sorriso raggiante, che devo ammettere che mi preoccupa.
<<È il ragazzo di prima vero?>> mi limito ad annuire, distogliendo immediatamente lo sguardo dal suo, ma nonostante ciò, percepisco che sta sorridendo.
Presa dall'agitazione, inizio a tamburellare le dita sullo schermo del mio cellulare in attesa che la partita cominci.
Anche Nicolò lo fa spesso, quando è preoccupato. Ho iniziato a notarlo dalla notte in cui eravamo sul pullman per tornare verso l'hotel da Coverciano.
Ho imparato ad osservarlo a dire il vero. I suoi movimenti così naturali e i suoi lineamenti sono perfetti.
Non capisco come abbia fatto a non notarlo, avrei dovuto capirlo fin dall'inizio: volevo che lui potesse restare al mio fianco.<<torno subito, vado a prendere una bottiglia di acqua>> esclamo rivolta verso i miei genitori allontanandomi da nostri posti.
All'ingresso ho notato alcuni distributori, perciò mi dirigo di fretta verso di loro così da non perdermi l'inizio della partita.
Non appena arrivo lì compro una semplice bottiglia d'acqua naturale.
Una notifica mi coglie di sorpresa, prendo il telefono dalla tasca e mi accorgo che è un messaggio di Nicolò.
Sorrido all'istante, finché un rumore accanto a me non mi fa sobbalzare: è Jacob. Istantaneamente sospiro frustrata, mentre il suo sguardo come al solito divertito è puntato di su me, mentre è appoggiato con la spalla sul vetro del distributore.
<<hey>> esclama cauto, ricevendo in cambio un mio sorriso forzato.
<<hey>> è tutto ciò che ho intenzione di dirgli, non sono qui per interagire con lui, soprattutto adesso.
Mi volto per andarmene, ma lui mi trattiene esclamando:<<come mai sei qui?>>
<<direi che non ti interessa>> Sospiro frustrata e successivamente continuo: <<scusa, devo andare.>> mi divincolo dalla sua presa e ritorno vicino ai miei genitori, che stanno parlando tra loro.
Il mio battito è accelerato da quando sono tornata.
<<sei sicura vada tutto bene? Sei pallida>> esclama mia madre accanto a me.
Apro per qualche secondo la telecamera del mio telefono ed effettivamente è vero, sono del tuto pallida.
Devo dire che vedere Jacob mi ha sconvolto. Vorrei scrivere a Nicolò, ma non voglio che si preoccupi per niente così decido di non farlo.
———
La partita è iniziata. Mio fratello sfreccia per il campo, mentre palleggia la palla con una mano sola. Jacob gli sta addosso da tutto il tempo e mi sto rendendo conto che è da troppo tempo che ha lo sguardo rivolto nella mia direzione.
Spero solo che sia una mia impressione.
Improvvisamente ricevo un altro messaggio da parte di Nicolò:
Chat con Nico:
N: va tutto bene? Non hai riposto al mio messaggio 20:18
G: scusami, stavo per risponderti, giuro... va tutto bene, non preoccuparti. Avvisami quando hai finito gli allenamenti, okay?
N: va bene, divertiti<3
Fine chatLeggo ancora una volta la nostra conversazione e sorrido. Non ha idea di quanto sia importante per me la sua vicinanza.
Intanto il primo tempo è finito e tutti i giocatori sono usciti dal campo e stanno bevendo dalle loro borracce, ignorando il pubblico che gli acclama con applausi ed esultanze. Alcuni sorridono tra loro fissando i tifosi, mentre altri sono vicini al mister e ascoltano le loro direttive.
<<lo conosci?>> mi chiede tutt'un tratto mio padre indicando con un gesto del capo Jacob.
Mi limito ad annuire vagamente.
<<viene nella mia stessa scuola>> esclamo. Preferirei non rispondere più ad altre domande simili, ma a quanto pare stasera hanno deciso di torturarmi così e devo ammettere che la situazione comincia ad infastidirmi.
Quando il secondo tempo ricomincia tutti i giocatori tornano in campo e man mano che il tempo scorre, il possesso palla è maggiore della squadra avversaria.
Christian è visibilmente agitato, ma devo ammettere che la sua squadra sta in difendendo il canestro impedendo agli avversari di tentare al tiro.
Non appena il numero 5 intercetta la palla, la passa a mio fratello che inizia a sfrecciare verso il canestro. A più di metà campo viene accerchiato da due giocatori avversari che tentano di rubargli la palla. Il moro però la passa di nuovo al numero 8, il quale tira la palla perfettamente nel canestro ottenendo un punto per la nostra squadra. Gli spettatori accompagnano tutta l'azione con il suono degli applausi, che si intensificano dopo il canestro.
L'arbitro fischia, è finito anche il secondo tempo.
Abbiamo quasi recuperato i punti di svantaggio e i ragazzi ce la stanno mettendo davvero tutta. Sinceramente mi piace lo spirito di squadra che utilizzano durante le loro azioni. Sembrano molto uniti e soprattutto Christian sembra molto felice mentre gioca.
Sembra così spensierato, che mi sembra di aver finalmente ritrovato la persona che era quando abitavamo ancora a Milano e sono così felice per lui.Mi guardo un po' intorno e noto Jacob in messo a un gruppo di ragazze che non gli staccano gli occhi di dosso.
Lui è del tutto disinvolto e sembra non essere per nulla interessato alla conversazione.
Non faccio in tempo a guardarmi ancora un po' intorno, che l'arbitro richiama tutti i componenti delle squadre a tornare si loro posti.Un altro fischio, è iniziato il terzo tempo.
Ci sono varie occasioni da entrambe le squadre e dopo qualche canestro da parte della nostra squadra, sono a pari punti, ma poco dopo l'arbitro fischia la fine anche del penultimo tempo.
Faccio un respiro profondo, pensando al fatto che forse gli sforzi di mio zio non sono stati del tutto vani.
Se mi guardo intorno riesco a vedere ancora me e mio zio seduti sull'ultima fila degli spalti. Ricordo che ogni tanto durante le nostre partite, indicava il campo spiegandomi ed illustrandomi quelle che sono le regole del gioco.
Al solo ricordo sorrido malinconicamente. Credo che farei tanto pur di tornare anche per un solo giorno bambina. All'epoca vedevo tutti i ragazzi più grandi attorno a me immaginando quanto dovesse essere bello avere la loro età, ed invece eccomi qui che mi rendo conto che forse essere bambini non era poi così male.Inizia l'ultimo tempo. Christian è ancora in campo e a giudicare dai suoi gesti, sta pianificando qualcosa con i suoi compagni di squadra.
L'arbitro fischia, dando inizio al quarto e ultimo tempo di questa partita.
L'adrenalina inizia a farsi sentire in tutto il mio corpo, tantè che inizio a saltellare sul posto per cercare di smantellare la tensione che sto avvertendo.
I giocatori della squadra di mio fratello stanno riconquistando terreno, ma ciò non basta, perché siamo ancora in parità e il tempo continua a scorrere.
Guardo il tabellone su cui è indicato il tempo rimanente: 7 minuti.
Un giocatore avversario tenta un tiro, che per poco non entra nel canestro. Non appena vedo la palla sfiorare il campo, mi lascio abbandonare ad un sospiro di sollievo.
Sei minuti e dieci.
Una serie di falli da entrambe le squadre vengono fischiati dal giudice di gara e ad ogni passaggio sento il mio cuore che salta di un battito.
Quattro minuti al fischio finale.
Christian tenta un tiro in area, ma viene scaraventato violentemente da Jacob per terra. Istintivamente mi alzo da mio posto assieme ad altri tifosi, che tengono gli occhi fissi su mio fratello.
L'arbitro gli concede due tiri liberi, che vengono entrambi sbagliati.
Un minuto e mezzo.
La squadra avversaria tenta un tiro, ma la palla viene intercettata da un giocatore dai capelli biondi che porta il numero 14 sulla schiena.
Costui la passa a un suo compagno che la maneggia evitando gli avversarsi che hanno cercato di rubargli la palla per segnare.
Quindici secondi: la palla finisce tra le mani di mio fratello, che inizia a palleggiare puntando con lo sguardo un punto del canestro.
Prende la palla tra le mani e la tira dritto nel canestro.
L'arbitro fischia la fine della partita: abbiamo vinto.
———————————————————————————————————————————-
Ciao a tutti come state? Scusate l'attesa di più di una settimana, ma nell'ultimo periodo sto avendo davvero poco tempo per scrivere, per cui la stesura di questo capitolo e probabilmente anche dei prossimi, sarà un po' più lenta.
Ciò non significa che non ce la metterò tutta per cercare di pubblicare capitoli il più possibile❤️🩹.
Nonostante tutto, cosa ne pensate di questo capitolo? Spero vi piaccia❤️🩹.
Vi voglio bene e ci vediamo al prossimo capitolo❤️🩹.
———————————————————————————————————————————-

STAI LEGGENDO
What do you think about me?
RomanceGreta, ragazza nata e cresciuta a Milano, si trasferisce a Cagliari per via del lavoro di suo padre assieme alla sua famiglia. Abituata a ricevere amore incondizionato dai suoi genitori cercherà di trovare il suo equilibrio nella sua nuova città cir...